Da Rhinoceros in mostra gli scatti di Pier Paolo Pasolini

Da Rhinoceros in mostra gli scatti di Pier Paolo Pasolini
di Lucilla Quaglia
Lunedì 8 Giugno 2020, 17:36 - Ultimo agg. 17:37
3 Minuti di Lettura

La Roma glam riparte anche sotto il profilo culturale. In nome di un grande poeta, Pier Paolo Pasolini, la mecenate dell’arte Alda Fendi chiama a raccolta, da Rhinoceros, a due passi dalle suggestive dimore del Palatino, un po' di illustri amici per un’anteprima d’eccezione: la mostra "E tu splendi invece", dedicata a Pasolini. Centodieci scatti di Dino Pedriali nelle ore che precedono il suo omicidio. In bianco e nero.
 

 


Tra i primi ad arrivare Ninetto Davoli, che con il celebre cineasta ha girato ben nove titoli. “Un nome forse troppo dimenticato quello di Pasolini – dice Alda Fendi, in occhiali dall’artistica montatura a stelle e vistoso ciondolo d’argento - tutti vorremmo che fosse ancora tra noi come castigatore virile e incandescente”. Si uniscono a questo gruppo glam Marisela Federici, in tubino nero con fibbia gioiello e mascherina di strass, e poi Claudio Strinati con Annarosa Mattei e Alberto Castelvecchi e Alessia Ardesi. La soprintendente speciale per Roma Daniela Porro saluta il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta. Arrivano Michelle Coudray, vedova dell'artista Jannis Kounellis, l'artista belga Jos de Gruyter (menzione speciale all'ultima Biennale di Venezia in duo con Harald Thys) con la moglie Giulia Ruberti e il curatore Marcello Smarrelli. E ancora Dino Trappetti, Mita Medici, Carla Vistarini, Giampiero Ruzzetti, Edoardo Vianello con la moglia Elfrida. Ci sono Alessia Caruso Fendi, Giovanna Caruso Fendi con la figlia Veronica Siciliani Fendi e il marito Giorgio Pigliacelli.

“Ti impediranno di splendere. E tu splendi invece”. La frase di Pier Paolo Pasolini, che dà titolo alla rassegna, riecheggia lungo la galleria della Fondazione Alda Fendi Esperimenti, con si affaccia sulle domus romane. Tanti i commenti di apprezzamento per le foto che ritraggono il cineasta nella sua casa di Sabaudia e in quella di Chia, vicino Viterbo. Questo “testamento del corpo” è una preziosa testimonianza della vita e dell’opera del grande intellettuale e poeta: immerso nella scrittura, nella creazione delle sue opere, con accanto il manoscritto delle Lettere luterane, da cui è tratto il titolo della mostra, ma anche nudo in un nucleo di quindici immagini inedite. In mostra anche la riproduzione della pagina del Corriere della Sera con il celebre testo “Il vuoto del potere”, detto anche “l’articolo delle lucciole”, in cui Pasolini usa l’immagine poetica della scomparsa delle lucciole per creare un’analogia con il mancato sviluppo della democrazia in Italia. L’artista Raffaele Curi, ideatore della linea artistica della Fondazione, espone l’installazione “Sono tornate le lucciole”, ispirata al testo pasoliniano.
Intanto il visitatore è accolto all’ingresso dal suono dei titoli di testa del film Edipo re, firmato Pasolini, e lungo tutto il percorso è accompagnato dalla voce del poeta celebrato. E’ un’atmosfera struggente e molto evocativa. Si prosegue fino al crepuscolo adagiati sui comodi e candidi divanetti del roof, tra rinnovati saluti a distanza in una Roma risvegliata dal bello.
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA