Nadia Toffa, la truffa dell'eredità col finto testamento: vittime tre parroci. Cosa è successo

Nadia Toffa, la truffa dell'eredità col finto testamento: vittime tre parroci. Cosa è successo
di Alessia Strinati
Venerdì 18 Ottobre 2019, 09:57 - Ultimo agg. 14:02
2 Minuti di Lettura

Finto testamento di Nadia Toffa alla chiesa. Questa è stata la motivazione che due malviventi hanno dato a tre parroci per cercare di spillare loro del denaro nel bresciano. I due malviventi hanno messo in piedi una truffa ai danni dei religiosi sfruttando il nome della iena Nadia Toffa, scomparsa a causa di un aggressivo tumore al cervello.

Leggi anche > Alba Parietti, il dramma di Luana: la fidanzata del figlio morta a 25 anni: «Quei giorni capii cos'è l'inferno»
 Nadia Toffa, il commento scioccante sul suo profilo Instagram: cosa è successo


La tentata truffa commessa a nome di Nadia Toffa è deplorevole non solo perché illegale, ma anche ai limiti della moralità e del rispetto per chi non c'è più. Due persone si sono presentati a tre parroci dicendo di essere stati incaricati dalla Toffa, morta lo scorso 13 agosto, per donare una consistente cifra alla chiesa.

Leggi anche > Elena Santarelli e la malattia del figlio, la showgirl in lacrime: «Sono in terapia, ho sbagliato a mostrarmi così forte»​



Ovviamente non c'era nulla di vero e le persone in questione chiedevano un anticipo di 2 o 3 mila euro per pagare le spese notarili e le tasse di successione. Nessuno dei tre parroci intercettati ha accettato, capendo che si trattava di qualcosa di sospetto, ma hanno denunciato e lanciato un allarme perché queste persone smettano non solo di truffare il prossimo ma di farlo a nome di una persona scomparsa che ha sempre combattuto questo tipo di truffe e non solo. 
 

 


I malviventi si presentano come delegati di due importanti studi notarili di Brescia, ovviamente all'oscuro di tutto, spiegando però che come da prassi, per ricevere la donazione, c'è da pagare una cifra compresa tra i 2 e i 3mila euro.
I carabinieri sono sulle tracce dei truffatori, cercando di analizzare le coordinate bancarie che hanno lasciato ai parroci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA