Achille Lauro al teatro Augusteo di Napoli: «Sono nudo e crudo nello show acustico»

«Sono continuamente stimolato dalle novità. E sono instancabile»

Achille Lauro
Achille Lauro
di Antonella Forni
Domenica 29 Gennaio 2023, 11:00
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Dal tour con orchestra a quello acustico, o quasi. Dalle grandi arene all'intimità dei teatri. È un Achille Lauro vestito di nuovo, o quasi, e con lui, si sa, i vestiti sono sempre importanti, quello che arriva in concerto al teatro Augusteo giovedì prossimo, il 2 febbraio.

All'Arena Flegrea l'estate scorso il pubblico napoletano ti ha visto con band e archi. Com'è lo spettacolo unplugged, mister Lauro De Marinis?
«Un'altra versione più essenziale e minimale non c'è la spettacolarità di quest'estate ma solo le mie canzoni riarrangiate in chiave acustica apposta per l'occasione. Achille Lauro nudo e crudo, insomma».

Tornerà a Sanremo per il terzo anno consecutivo, sia pur in nuova veste. Cosa dobbiamo aspettarci? E cosa si aspetta lei da questo Sanremo?
«Stavolta mi esibirò come ospite da piazza Colombo e poi proseguirò con il tour Unplugged che mi vedrà nei teatri di diverse città italiane per tutti il mese di febbraio.

Sanremo è un luogo a me molto caro, una seconda casa e sono onorato di essere stato invitato e poterci ritornare».

Sempre restando in tema Ariston: c'è un prima e un dopo Lauro al Festival della canzone italiana? Quest'anno sembra di capire che più di un concorrente tenterà di replicare le sue performance legate al look ma non solo.
«Sicuramente sono stato uno dei primi a dare una scossa sul palco del Festival più tradizionale d'Italia e sono molto contento che nelle ultime edizioni Amadeus abbia dato sempre più spazio ai giovani e si cerchi l'innovazione».

Dal samba trap alla forma canzone, dal rock al retromodernismo: proviamo a raccontare le metamorfosi di Lauro come uno, nessuno (si fa per dire) e centomila?
«Sono continuamente stimolato dalle novità. E sono instancabile: non mi dedico soltanto alla musica che è fondamentale per me, ma anche a diversi progetti collaterali come quello del tour nelle scuole che è ancora in corso e mi permette di raccontare la mia storia ai ragazzi anche per incoraggiarli a cogliere le opportunità che hanno davanti».

Il nuovo suono italiano, a leggere le classifiche di vendita e i numeri di streaming sulle piattaforme è urban, rap, trap. Eppure, anche all'estero (con)vince il rock dei Maneskin. È un caso, una contraddizione, un miracolo? Il rock è morto, è solo un fantasma, o?
«Il rock non morirà mai».

Annotiamo il silenzio su Damiano & Company. Ma, ancora a proposito di rock e trasgressione: quali sono i suoi rocker maledetti preferiti?
«Elvis Presley, Marylin Manson e gli Oasis... che a loro modo mi hanno formato tantissimo».

Achille Lauro e la moda, Achille Lauro e l'arte, Achille Lauro e la rete: prova a raccontarci i suoi volti anche passando da questi campi?
«Sono tutte forme d'espressione, La moda ha un'immaginario potentissimo, in generale i riferimenti artistici sono costanti nel mio percorso, una corrente artistica che amo molto è il graffitismo di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Il web è importante, i progetti charity che ho fatto in passato come le aste benefiche in cui ho potuto vendere le opere nft create durante le mie performance sono state possibili solo grazie alla rete».

Essere molto amati implica anche l'essere molto odiati: le danno fastidio gli haters, i leoni di tastiera? Risponde per le rime o non si cura di loro ma guarda e passa, per dirla con Dante Alighieri?
«Fa parte del gioco se si è conosciuti, tendo a non soffermarmi e non dare seguito a chi riversa l'odio gratuito online».

Dove si immagina tra dieci anni?
«Penso a Milano e sempre preso da innumerevoli progetti». 

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