Maradona, il post della cantautrice Flo è virale: «Dal Nord commenti violenti»

Flo in una foto di Carlo Lommi
Flo in una foto di Carlo Lommi
di Gennaro Morra
Lunedì 30 Novembre 2020, 21:04 - Ultimo agg. 22 Marzo, 14:35
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La scomparsa di Diego Armando Maradona, com’era ampiamente prevedibile, ha provocato un’onda emozionale planetaria, la cui gigantesca portata è riscontrabile analizzando i vari social network e verificando l’enormità di post che sono stati dedicati a questo evento tragico. Da ogni angolo del mondo, persone comuni e personaggi famosi hanno sentito il bisogno di rivolgere un pensiero al calciatore che ha fatto gioire tifosi e appassionati di questo sport, all’uomo che si è sempre schierato contro il potere, al personaggio trasgressivo che ha fatto dell’eccesso il suo stile di vita. E così anche nel momento del trapasso Diego ha diviso e creato polemiche, perché una personalità complessa come la sua attirerà sempre a sé adulatori, capaci di elevarlo a Dio, ma anche delatori che ne esaltano e ne condannano gli eccessi.

In questo oceano di parole e immagini, che ha inondato i profili di Facebook, Twitter e Instagram, c’è un post pubblicato sul social network di Zuckerberg che si è fatto notare più di altri, registrando in quattro giorni più di 3mila condivisioni, oltre 5mila reazioni e che ha già superato i 1.200 commenti. Numeri non clamorosi se l’autore fosse stato uno di quegli influencer seguiti da milioni di follower, ma a pubblicarlo è stata una giovane cantautrice napoletana rimasta lei stessa sorpresa dall’attenzione rivolta alle sue parole: «Un musicista si aspetta e spera che diventi virale una sua canzone, non certo un suo scritto, ma mi ha fatto piacere e mi ha divertita assistere al diffondersi progressivo del mio post – racconta Floriana Cangiano, in arte Flo –. È nato spontaneamente, il giorno dopo la morte di Maradona, ascoltando alla radio tanti commenti di persone che tiravano in ballo la droga, l’evasione fiscale e altre cose inopportune.

A noi napoletani Diego ha regalato un sogno e solo tanta gioia, non riuscivo a capire perché dovessero attaccarlo in quel modo per errori che hanno commesso in tanti e che la maggior parte è stata bravissima a nascondere». Ma in quei commenti il Pibe de oro non era l’unico a essere denigrato: «Anche le critiche a noi napoletani non mi sono piaciute – confessa –. Come al solito venivamo additati come quelli che non rispettano le regole, che fanno confusione e via così. Io non sono una che difende la mia gente a prescindere e sono la prima a condannare i comportamenti sbagliati, a non accetto preconcetti e pregiudizi».

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Arrabbiatissima, Flo si collega a Facebook e pubblica sulla sua pagina quel lungo post colorito e originale, che usa un’espressione napoletana, “fa’ ‘o cess’”, per spiegare che dinanzi a certi eventi che non ci riguardano sarebbe meglio starsene zitti e restare in disparte: «Parole che sono state apprezzate da tanti, pure da chi non mi conosceva, ma ho ricevuto anche molti insulti, soprattutto dal Nord, anche se non mi piace fare una differenziazione tra aree geografiche – spiega l’artista –. Per esempio, dalla casalinga brianzola che ha scritto che facevo schifo perché difendevo i napoletani che si erano assembrati, sentenziando che dovevamo morire tutti. E di messaggi di questo tono ne sono arrivati molti, tanto che poi sotto al post sono nate diverse discussioni, tra quanti condividevano il mio pensiero e chi mi attraccava, che si sono ridotte a uno scambio di insulti reciproci».

Un’esperienza di cui ora parla anche con divertimento, ma all’inizio l’ha turbata parecchio: «Conoscevo il fenomeno dell’odio sul web, ma non l’avevo mai sperimentato di persona e devo dire che mi ha sconvolta». Eppure proprio lei appena due mesi fa aveva pubblicato una canzone, L’uomo normale, in cui racconta il perbenismo, il razzismo e il pregiudizio che pervadono la società: «Quello che è accaduto mi ha confermato il pensiero che esprimo in quel brano: non è il coronavirus la malattia che dobbiamo temere di più, ma l’ipocrisia e il perbenismo che fanno puntare il dito contro un uomo appena morto, condannato per i suoi vizi, che poi sono vizi comuni a tante persone che magari rivestono anche cariche importanti. Maradona ha fatto sognare grandi e piccini e questo non può essere cancellato, come non si cancellano i suoi sbagli. Ma era un uomo e tutti gli uomini hanno il diritto di cadere e rialzarsi senza essere giudicati per questo».

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