Coronavirus, Al Bano: «È la terza guerra mondiale. Quando finirà, farò una grande festa»

Coronavirus, Al Bano: «È la terza guerra mondiale. Quando finirà, farò una grande festa»
Lunedì 30 Marzo 2020, 10:21 - Ultimo agg. 10:53
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Intervistato questa mattina da RTL 102.5 durante il programma “Non Stop News”, Al Bano ha raccontato in diretta come sta vivendo il suo periodo di quarantena.

“Stiamo combattendo la terza guerra mondiale – dice Al Bano - sono nato quasi alla fine della seconda guerra mondiale,  questa la vivo come la vivono in tutto il mondo: con paure e attenzioni. La mia fortuna è che circa cinquant’anni fa decisi di vivere in campagna e quella è stata veramente una scelta vincente perché al mattino posso camminare, fare il contadino e muovermi ma mi rendo conto di quanti italiani sono agli arresti domiciliari, non puoi definirli definitivamente, e devono dar sfogo  alle loro fantasie, trasformare quei 100 metri quadri in qualcosa di immenso, di nuovo, raccogliere i propri affetti e viverli in prima persona quotidianamente. Io sono ora per la prima volta a contatto quotidiano dalla mattina alla sera con i miei figli. Anche l’amore si intensifica, capisci cosa vuol dire anche la quotidianità dell’amore e mi sono stupito di quanto sia bello. Per cinquant’anni sono stato uno zingaro per i miei viaggi mondiali, questa volta sono costretto a vivere la mia quotidianità. La paura c’è, stai molto attento agli incontri, anche se devo spostarmi. Quando morirà quel maledetto virus farò una festa incredibile.
 
Sul tempo trascorso in casa e sulla possibilità di usarlo per riflettere, Al Bano aggiunge: “ Stando a contatto stretto nascono spontanee quelle domande per vedere quali sono le reazioni, revisioni buona parte del tuo passato. Sto scoprendo nei libri di fotografie l’altro passato vissuto intensamente ma che non ho mai avuto tempo di visionare. Ora sto avendo tempo di farlo e devo dire che ho avuto un passato interessante, intenso, come lo è anche il presente. Cosa avrei fatto in quel periodo se avessi avuto l’esperienza di oggi? E’ una domanda che mi sono fatto spesso, sto revisionando il mio passato, anche artistico. Di errori ne ho commessi senza fine, però il buon Dio mi ha voluto bene e mi ha sempre salvato. Sono stato uno non troppo attento alla carriera, non mi sono mai organizzato con l’impresario giusto, con tutte quelle cose che ho imparato vivendole, ma grazie a Dio è andata bene.”
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