Anna Tatangelo live a Napoli: «E ora mi racconto nei club»

Anna Tatangelo live a Napoli: «E ora mi racconto nei club»
di Andrea Spinelli
Giovedì 4 Aprile 2019, 10:15 - Ultimo agg. 23:28
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«Tramonta a luna, e nuje, pe' recitá ll'urdema scena, restammo mane e mane...». Anna Tatangelo dice che se dovesse interpretare una grande canzone del patrimonio napoletano sceglierebbe «Indifferentemente» di Salvatore Mazzocco e Umberto Martucci. Lei che ha saputo riavvolgere la pellicola un attimo prima di quell'«urdema scena», rimettendo la famiglia con Gigi D'Alessio al centro dei suoi pensieri e della sua vita. Un patrimonio emozionale su cui poggia anche il tour di «La fortuna sia con me» con cui la trentaduenne cantante di Sora transita questa sera (all'insegna del tutto esaurito) al Common Ground di via Scarfoglio affiancata da Maurizio Rosa alla chitarra, Dado Neri al basso, Eugenio Valente alle tastiere e Daniele Petricca alla batteria.

Anna, con che spettacolo affronta l'avventura dei club?
«In scena traccio una sorta di percorso, dal mio primo Sanremo all'ultimo. Il filo conduttore dello spettacolo, infatti, è la mia vita artistica - dalle prime cose a Le nostre anime di notte - nella chiave musicale di oggi. Un primo assaggio di questo nuovo corso c'era già stato qualche mese fa stato con la versione di Ragazza di periferia riveduta corretta assieme ad Achille Lauro e Boss Doms. Stessa cosa abbiamo fatto assieme al direttore artistico Placido Salamone con Essere una donna, Il mio amico, Un nuovo bacio, Doppiamente fragile e tutte altre scelte per tratteggiare un racconto, in crescendo, della mia vita».

I contributi video da dove arrivano?
«Sono momenti della mia vita. In alcuni c'è un'Anna più giovane, in altri quella d'oggi. La chiave intima dei club è affascinante, ma per quanto riguarda la produzione, soprattutto per quel che riguarda luci e ledwall, limita parecchio; quando andremo in giro d'estate avremo una struttura tre volte più grande».

E poi ci sono gli ospiti.
«La prima romana dell'altra sera è stata pazzesca. Paola Turci ha voluto duettare Dio come ti amo, perché è la sua canzone del cuore e il pezzo che nel 2015 avrebbe voluto cantare nella serata di Sanremo riservata alle cover, ma dovette rinunciare perché l'avevo già scelta io. Ci siamo rifatte cantandola assieme».

A Napoli come ospite avrà invece Livio Cori.
«In questi concerti mi piace invitare persone che conosco, che stimo e con cui ho un'affinità artistica. Tant'è che con Livio duetteremo L'attesa, un pezzo del mio ultimo disco scritto da Giovanni Caccamo. Lui è un artista giovane, ma già con tanto da dare; s'è visto a Sanremo. Ed è bello pensare che è solo l'inizio. Un po' quello che dissi lo scorso autunno di Achille Lauro».

 
Con lei il rapper iniziò il percorso poi compltato a Sanremo.
«Non oso dire tanto, anche se prima di Ragazza di periferia era molto famoso nel suo mondo, quello digitale di YouTube e Spotify, e meno nel mio, che è quello un po' più popolare. Il Festival l'ha portato nelle case di tutti».
La vostra collaborazione continua.
«Sì, ci vedremo a breve per lavorare nuove cose. Oggi non devi più aspettare l'arrivo di un album per pubblicare un nuovo singolo, quindi aspettatevi duetti, canzoni scritte da lui e cantate da me o viceversa; stiamo bene assieme e abbiamo uno sguardo simile sul mondo».
Ai tempi di «Masterchef» Gigi le mandò un messaggio d'incoraggiamento. Lei farà altrettanto per l'esperienza di «The Voice»?
«Sono due esperienze completamente diverse. Io sono andata a Masterchef da concorrente, lui va a The Voice da giudice, quindi sarà concentrato ma meno in tensione di me. Se posso dargli un suggerimento, visto che nove anni fa ho fatto un'esperienza simile ad X-Factor, vorrei raccomandargli di divertirsi, di rilassarsi di lasciar uscire la persona che è. A livello caratteriale lo si conosce poco, come forse prima di Masterchef si conosceva poco me. Spero, invece, che il talent show faccia uscire la carica umana e di simpatia che lo caratterizza».
Dal 22 marzo è in radio il singolo «Perdona».
«Il pubblico lo sta assimilando. Me ne accorgo dalle storie di Instagram, dalle radio che lo passano. Anche se sono passati meno di due mesi, posso dire che quella di Sanremo è stata un'ottima ripartenza per me».
 
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