Bono degli U2 a "Che tempo che fa" attacca Putin: «È un bullo. I suoi obiettivi sono le donne e i bambini»

"Non perdete la libertà: è la parola più bella al mondo”

Bono degli U2 a "Che tempo che fa" attacca Putin: «È un bullo. I suoi obiettivi sono le donne e i bambini»
Bono degli U2 a "Che tempo che fa" attacca Putin: «È un bullo. ​I suoi obiettivi sono le donne e i bambini»
di Mattia Marzi
Domenica 27 Novembre 2022, 22:16 - Ultimo agg. 28 Novembre, 15:58
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Putin e il suo amico bielorusso Lukashenko sono due vecchi grigi, noiosi e assassini. La libertà è più sexy di tutta questa roba. Non perdete la libertà: è la parola più bella al mondo”: lo ha detto Bono degli U2 questa sera nello studio di “Che Tempo Che Fa”, dove si è fatto intervistare da Fabio Fazio per presentare in Italia la sua autobiografia “Surrender”, appena uscita (nel nostro paese è stata edita da Mondadori).

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Il rocker irlandese ha commentato le immagini dell’esibizione con il chitarrista The Edge nella metropolitana Kreshchatik di Kiev dell’8 maggio scorso sulle note di “Sunday Bloody Sunday” degli U2 e ha detto la sua sulla guerra alle porte dell’Europa: “Sai cosa non piace agli italiani e cosa non piace a me? I bulli.

Putin è un bullo. Sta bullizzando un’intera nazione. I suoi obiettivi sono le donne e i bambini dei quartieri popolari. La presidente dell’Unione Europea ha detto che l’Italia adesso aiuterà gli ucraini. Questa è l’Italia. Lo so, ci credo, so che lo farete. Gli ucraini forse credono nella libertà più di noi. La libertà per me è tutto”.

Il 62enne leader degli U2, tra le più grandi band al mondo, ha fatto il suo ingresso nello studio del programma condotto da Fabio Fazio sulle note di un classico degli U2, “With or without you”, eseguito senza la band (che non lo sta accompagnando nel tour promozionale di “Surrender”). Accolto da superstar qual è, tra applausi, urla, standing ovation e gli encomi del padrone di casa: “Questa è l’autobiografia che tutti aspettavamo, noi che amiamo gli U2 e Bono”, ha detto Fazio, prima di iniziare l’intervista. “Essere qui in Italia stasera mi fa sentire come a casa mia, è una cosa che ho sempre pensato. Mi fa piacere essere qui e non do per scontato il fatto che il pubblico mi faccia un tifo del genere, con così tanto calore”, ha esordito Bono. Che poi ha cominciato a raccontare il suo libro partendo dai delicatissimi attimi in cui sfiorò la morte, quando nel 2016 fu costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico di otto ore al Mount Sinai Hospital di New York durante il quale i medici gli fermarono il battito per salvargli il cuore.

 

Tutta colpa di un blister aortico che causava non pochi problemi: “Un dottore mi disse che avevo ‘un cuore eccentrico’. Non avevo capito che quella era una diagnosi. Solo più tardi mi sono reso conto che la mia era una situazione difficile”, ha spiegato Bono a Fabio Fazio. “Mi hanno aperto il torace, sono arrivati al cuore e hanno notato che ero molto vicino ad avere un problema molto serio, che mi avrebbe catapultato nella tomba”, ha aggiunto. Il recupero è stato lento: “Ma oggi sono qui, mi sento benissimo e sono fortissimo”, ha fatto sapere il cantautore. Il frontman degli U2 ha poi citato alcuni passaggi del libro, dall’amicizia con l’ex presidente statunitense Barack Obama all’incontro con Nelson Mandela. Senza dimenticare la prematura scomparsa della madre a causa di un aneurisma cerebrale, quando lui aveva solamente 14 anni: “Portano me e mio fratello Norman in ospedale per dirle addio. Entro nella stanza arrabbiato con il mondo intero. Non riesco a capacitarmi che una parte di lei già non ci sia più. Le teniamo la mano. Ho pochi ricordi di mia madre Iris. Il fatto è che dopo la sua morte in casa non si è più parlato di lei”. “Ho scritto questo libro perché ci ho messo la mia vita dentro”, ha concluso Bono.

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