Canta la guerra e il carcere, Assia Fiorillo vince il premio Gianmaria Testa

Assia Fiorillo
Assia Fiorillo
Venerdì 22 Aprile 2022, 11:04 - Ultimo agg. 12:38
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Ha vinto il premio dedicato a Gianmaria Testa cantando il carcere, la guerra e la propaganda: il testo orale, la musica legata ai temi sociali ha la voce di Assia Fiorillo, cantautrice napoletana che si è esibita a Moncalieri in duo con il chitarrista Daniele Palladino. E così si è aggiudicata il premio dedicato al cantautore piemontese spuntandola tra i 5 finalisti. Ed è stata l'unica donna ad arrivare fra i cinque. L’evento si è tenuto alle Fonderie Limone, nell’ambito del Festival Moncalieri Legge, curato dal circolo culturale Saturnio in collaborazione con Produzioni Fuorivia. La giuria è stata presieduta da Eugenio Bennato ed era composta dalla giornalista Alessandra Comazzi, Paola Farinetti Produzioni Fuorivia e moglie di Gianmaria Testa, Luigi Giachino compositore del Conservatorio di Genova, Paolo Lucà FolkClub Torino, Stefano Senardi discografico, Patrizio Trampetti cantautore ed Enzo Vizzone discografico.

Il Brano vincitore è «Io sono te» (prodotto da Max D’Ambra), colonna sonora del documentario Caine di Amalia De Simone, girato interamente in due carceri femminili e andato in onda su RaiTre (disponibile su Rai Play). Il brano è stato scritto insieme alla giornalista e alle detenute durante le riprese del lavoro giornalistico di cui Assia e le donne detenute sono protagoniste.

«Avere la possibilità di condividere la propria musica in contesti così belli ed importanti è sempre una grande emozione.

A maggior ragione se il brano scelto per partecipare al Premio è un brano come “Io sono te” che racconta un punto di vista normalmente invisibile o ignorato: quello delle donne detenute. - spiega Assia Fiorillo - Ho provato, per quanto potessi, a creare un ponte, trascorrendo molte ore con loro, sono stata nelle loro celle e talvolta ho passeggiato tra le quattro mura dell’ora d’aria insieme a loro. Scrivere quel brano è stato un tentativo di portare luce a queste vicende e ogni volta che “Io sono te” approda in contesti come il premio Gianmaria Testa penso che un po’ ci sono riuscita. Credo che la musica possa avere anche una funzione sociale importante. Può essere davvero in grado, grazie alla sua forza catartica, di scuotere le coscienze e in questa direzione è andata anche la mia scelta del secondo brano da cantare».

«Bisognava scegliere un brano di Gianmaria Testa - ha spiegato Assia - e pur essendocene diversi che mi sarebbe piaciuto cantare, ho sentito come inevitabile la mia scelta. Ce n’è stato uno che aveva delle parole così profonde e profetiche che mi si sono attaccate addosso e, nonostante la difficoltà di un brano che immaginavo avrebbe potuto cantare solo lui con la sua voce calda, ho sentito la necessità di condividere quelle sue parole. In tempi così bui, in cui le narrazioni della realtà diventano più decisive della realtà stessa, dove le parole perdono spesso autenticità per farsi propaganda, le parole di Gianmaria Testa diventano profetiche e ci ricordano che l’arte può guidarci attraverso i momenti più bui e che artisti come lui vivono per sempre nelle loro opere e quelle opere stesse sono un dono di cui dovremmo essere grati».

Assia, di cui da poco è uscito il cd che porta il suo nome, era - come detto - l’unica donna tra i finalisti del premio: «Sono fiera di declinare al femminile ispirazione e punto di vista in un panorama come quello italiano in cui la maggior parte delle canzoni cantate dalle donne sono scritte dai maschi e vincere è una soddisfazione in più, per questo sono grata agli organizzatori del premio e alla giuria».

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