«Capodanno in streaming ma almeno si può suonare»

«Capodanno in streaming ma almeno si può suonare»
di Federico Vacalebre
Venerdì 31 Dicembre 2021, 12:03
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Chissà se è più strano, paradossale, ingiusto, esorcistico, essere ospiti del Festival di Sanremo, dopo averlo vinto, in un teatro Ariston completamente vuoto, o di un Capodanno pubblico a Napoli, in un Maschio Angioino completamente vuoto. La risposta a Diodato, ospite «straniero» di «Passione live», il megashow con cui il Comune ha deciso di dire salutare il 2021, sperando di entrare in un 2022 più felice.

«È già molto esserci, su un vero palco, con dei veri artisti con cui condividere l'esperienza, con dei veri musicisti a sostenerti, con dei veri tecnici ad occuparsi di te e a lavorare, una delle tante cose che la pandemia ha negato al nostro settore», racconta il cantautore che due anni fa vinse a Sanremo con «Fai rumore»: «Certo, il pubblico, per cui tutto questo si fa, sarà lontano, nelle sue case.

Dovremo trovare noi l'energia sul palco, la giusta alchimia per arrivare dentro le abitazioni. Suoneremo più forte, canteremo più forte, con quanto fiato, anema e core abbiamo».

Diodato è la ciliegina sulla torta di uno show «turturriano», nel senso che mette in fila la canzone napoletana classica e moderna, i leoni del neapolitan power e i giovani alfieri del newpolitan sound: Flo, Irene Scarpato (Suonno d'Ajere), Simona Boo, Dario Sansone (Foja), Francesco Di Bella (24 Grana), Gnut, Maldestro e Roberto Colella (La Maschera), affidati alla direzione musicale di Ernesto Nobili, più James Senese, Enzo Gragnaniello, Raiz, Zulù. Con l'aggiunta dell'Eduardo recitato da Teresa Saponangelo, le coreografie di Mvila Sungani, il corpo di ballo capeggiato dall'etoile Emanuela Bianchini, i conduttori Gianni Simioli e Barbara Foria.

Ma come si fa un Capodanno senza pubblico? Come si festeggia senza gli elementi principali della festa?
«Napoli è una delle poche città che, nonostante le restrizioni, ha pensato alla musica, ai musicisti, ai lavoratori dello spettacolo. Altrove hanno rinunciato, qui, capitale di musica e di spettacolo, no. E ne sono felice, orgoglioso di esserci».

Ma cosa ci fa un aostano di nascita e tarantino di radici in mezzo agli scugnizzi della melodia verace?
«Canta Anema e core. Mio padre intonava i classici partenopei ogni volta che poteva: in viaggio o quando aveva qualcuno che lo accompagnava al pianoforte. Io poi ho studiato la Napoletana di Roberto Murolo, maestro di rigore e sottrazione, adorato Pino Daniele, seguito tutto il nuovo sound compresi amici come Francesco Di Bella e Gnut che ritrovo sul palco in questa notte di transito. Da Taranto, poi, vorrei ricordarlo, veniva quel Mario Pasquale Costa autore, su versi di Salvatore Di Giacomo, di Era de maggio, per Lucio Dalla la canzone perfetta, la più bella di sempre».

Un altro napoletano adottivo?
«Sì. Sto seriamente pensando di venirci a vivere qui per qualche tempo: ho bisogno di stimoli, di vita, di magma umano. Sono appena arrivato, torturato dalla mascherina ffp2 indossata come da norma per tutto il viaggio, ma già mi sento ristorato dall'affetto, la disponibilità all'ascolto: l'incomunicabilità resta l'altro virus pericoloso dei giorni nostri, dopo il Covid».

Tema al centro di un brano come «Adesso».
«Proprio così, non a caso è uno dei due pezzi miei che proporrò insieme con la perla scritta nel dopoguerra da Salve D'Esposito e Tito Manlio».

E l'altro?
«Inevitabilmente: Che vita meravigliosa».

Ma possiamo ancora credere di vivere una vita meravigliosa?
«Ora più che mai, perché rimpiangiamo una semplice gita fuori porta, un viaggetto, gli abbracci, una birra senza distanziamento sociale. Spero che le nostre canzoni, la grande musica napoletana, stanotte facciano vicinanza, non distanza».

Che 2022 si aspetta Antonio Diodato?
«Sento l'impulso a scrivere, anche di questi giorni, anche della pandemia da vincere, o di come imparare a conviverci. È tempo di un nuovo album, speriamo anche di tornare sul palco con il pubblico ad ammassarsi sotto».
Auguri, allora, a Diodato, al mucchio selvaggio newpolitano che sarà con lui sul palco, a quanti seguiranno la «Passione live» di Capodanno nell'unico modo possibile: in streaming, sui siti del Comune (che ha fortemente voluto l'evento grazie all'assessore al Turismo Teresa Armato), della Regione, di Scabec e su diverse tv private (Telecapri, Tele A, Tv Luna, Caprievent, Tele Club, Tla e Radio Music Television).

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