Nel caos della serata anche Capossela, dopo aver dato la parola a una delegazione dei contestatori, aveva commentato dal palco: «Ecco siamo tornati agli anni Settanta», per poi proseguire affermando che Pisa, con la sua Torre, «aveva saputo costruire un'imperfezione su un equilibrio che l'ha resa celebre nel mondo».
Il collettivo exploit ha rivendicato l'azione di ieri definendola «un atto di disobbedienza nei confronti delle politiche di chiusura e di privatizzazione dei luoghi pubblici della città, ma per noi le piazze, in quanto pubbliche e mantenute con i soldi delle tasse di tutti, devono costituire un luogo di ritrovo e di cultura senza che ci siano barriere economiche, alte o basse che siano e anche Capossela e il suo gruppo hanno mostrato di sostenere le nostre motivazioni». Nel pomeriggio fa però discutere anche un post sul suo profilo facebook del chitarrista di Capossela, Peppe Frana che evoca l'immagine della forca per i leghisti. E che poi però si corregge: «non lo penso davvero, è un'iperbole. Ovviamente si procederà per fucilazione, mica siamo nel medioevo. Non si può proprio più scherzare». Parole che il sindaco Conti ha preferito non commentare, così come ha fatto lo stesso Capossela interpellato attraverso il suo ufficio stampa.