Clementino: «L'inno del Napoli? Lo hanno scelto i tifosi»

Cover diventata coro da stadio

Clementino al Mattino
Clementino al Mattino
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Mercoledì 24 Maggio 2023, 08:35 - Ultimo agg. 16:11
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Ricordate «Black Pulcinella», l'ultimo album di Clementino? «Era Osimhen e non lo sapevo, era sua la maschera nera non quella che indossavo io in copertina era lui il Pulcinella nero venuto a portarci in paradiso guardando la luna».

Come «Guardando la luna», Clemi?
«Sì, il terzo scudetto ci ha portati tutti in paradiso, con il naso in su, a cercare Diego, i nostri cari a cui dedicare questo trionfo. Stiamo guardando la luna e ce la godiamo tutta».

Vabbè «Guardando la luna» è il tuo pezzo che sta spopolando, quasi un inno del Napoli campione.
«Andiamoci piano: gli inni già ci sono.

C'è "'O surdato nnammurato", canzone dolente trasformata in coro da stadio. Poi c'è "Napoli" del Nino D'Angelo confuso tra i ragazzi della curva B, e poi l'inno della città, "Napule è" del maestro Pino Daniele. La mia cover, al massimo, è la colonna sonora di queste feste, l'avevo pensata come un omaggio alla città, la gente se n'è impossessata, i tifosi l'hanno fatta propria su Tik Tok e Instagram».

Dove l'hai trovata la canzone?
«Alla festa per i miei 40 anni - tu c'eri - l'hanno suonata più volte. È un pezzo del rapper spagnolo Quevedo e del producer argentino Bizarrap. Mi è rimasta in mente, quella notte c'erano anche Aurelio De Laurentiis e capitan Di Lorenzo, ma quando ne ho fatto la versione italiana non pensavo agli azzurri, allo scudetto. È esplosa allo stadio, l'hanno rilanciata via web Politano, Elmas, Di Lorenzo, Gianluca Gaetano. Poi Bzrp, uno da venti milioni di follower, che ha appena pubblicato un brano con Shakira per spiegare di chi stiamo parlando, ha promosso la mia versione tra italiano e napoletano, mi ha dato l'ok per ufficializzarla e postarla anche su Spotify, registrerò il video dentro e fuori lo stadio Maradona. Grazie a tutti, quanto la cantate allo stadio un brivido mi attraversa la schiena».

La canterai nell'ex San Paolo anche il 4 giugno?
«La canteremo tutti insieme. "Mi ricordo il lungomare, le feste alle tre/ ed io non chiedo nada che non sia con te"».

Prima parlavi di Gianluca Gaetano, che ha siglato il terzo goal contro l'Inter: viene dalla tua terra, è di Cimitile.
«L'ho visto crescere, ho seguito le sue imprese su campi juniores e minori, abita a 500 metri da casa mia. Si vedeva già quando era con la Primavera del Napoli che era destinato a grandi imprese: l'ho visto segnare dal calcio d'angolo, di tacco... È l'orgoglio di Cimitile, al goal contro la finalista di Coppa Campioni sono impazzito. Gli sto preparando una sorpresa, non farmi dire di più».

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Va bene, ma uno spoiler ci sta.
«Certo: il 31 maggio, anche per dare il mio contributo alle celebrazioni per il primo mezzo secolo dell'hip hop, uscirà un singolo con uno dei miei maestri, dei campioni del rap newpolitano: il suo volto sta sulla mia maglietta, Speaker Cenzou da San Gaetano, dove il Nero a Metà ci ha insegnato che il silenzio è d'oro e Vincenzino Artegiano ha svezzato anche me all'arte del flow».
Intanto sarai sul palco di Gigi D'Alessio sotto le telecamere di Raiuno.
«Non posso mancare, ormai siamo una coppia di fatto».

E l'estate?
«Live come sempre, ma con qualche sorpresa, perché quest'estate giro con la band e divido lo show in più momenti. Quello rap con le mie hit, quello più reggae in cui mi concedo anche il Marley di "Redemption song", un momento teatrale con omaggio a Federico Salvatore di cui riprenderò "Se io fossi San Gennaro", e poi uno dedicato alle leggende della musica mondiale: con Greg Rega a farmi la seconda voce, ma sarebbe meglio dire che io sarò la sua seconda voce, passeremo dai Pink Floyd di "Another Brick in the wall" dei Pink Floyd all'Iggy Pop di "The passenger", da "In the end" dei Linkin' Park a "Another onde bites the dust" dei Queen, da "Billie Jean" di Michael Jackson a "Yes I know my way". La band suona, il mio rap sulle basi originali e i ritornelli sparati al cielo da Gregorio Rega».

Non è che il rap inizia ad andarti stretto, che sei sempre più showman?
«Il rap non lo mollo, ma non mi basta. Continuerò a fare tv, anzi ho appena iniziato, se mi chiamano come attore... Mi piacciono le figure di Will Smith, Adriano Celentano, Fiorello... si, mi piacciono».

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