Concertone del Primo Maggio: piazza vuota e star on line Vasco e Zucchero «Vi abbracciamo»

Concertone del Primo Maggio: piazza vuota e star on line Vasco e Zucchero «Vi abbracciamo»
Venerdì 1 Maggio 2020, 20:43 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 16:31
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Ambra nemmeno un istante vuole fare finta che sia un concertone del primo Maggio normale. E usa parole misurate e toni adeguati all'emergenza coronavirus. Su Rai3 e in contemporanea su Radio2, - per il terzo anno consecutivo alla guida della manifestazione - ha dato il via al Concertone del Primo Maggio da piazza San Giovanni a Roma desolatamente vuota, prima di spostarsi al Teatro delle Vittorie da dove ha condotto la serata terminato poco prima di mezzanotte e mezza.
 

 


«Abbiamo scelto di iniziare qui perché nella sua drammaticità è un Primo Maggio eccezionale - ha detto Ambra, molto emozionata -, perché tutti abbiamo lo stesso desiderio di ripartire. Questa piazza non può fare a meno del lavoro, dei diritti e delle tutele e non ha senso starci così. Ma abbiamo la volontà di tornarci l'anno prossimo».

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E sono subito emozioni con il messaggio di Vasco Rossi dalla sua casa di Zocca sulla mancanza del «contatto fisico» durante la quarantena e Gianna Nannini che ha suonato il piano e cantato dalla Terrazza Martini di Milano.

«Sono qui per abbracciarvi virtualmente - ha detto Vasco - perché siamo tutti isolati in questo distanziamento sociale», che ha bollato la definizione come «una formula brutta, perché sembra quasi una disgregazione sociale che potrebbe anche venire». Per il Blasco «dovrebbe invece chiamarsi distanziamento fisico che costa a tutti un bel po' di sacrifico, perché noi abbiamo bisogno del contatto fisico».

«Non si può festeggiare tutti insieme, non ci si può toccare e abbracciare e allora si è pensato a una cosa virtuale. Vi abbraccio con tanto affetto, sperando di abbracciarvi presto fisicamente», ha detto Vasco, lasciando poi spazio ad immagini di repertorio di suoi concerti negli stadi, tra palco e backstage, dell'enorme bagno di folla del Modena Park del 2017, sulle note di 'Un senso', uno delle sue grandi hit. Subito dopo Gianna Nannini si è affacciata dalla Terrazza Martini su una Milano deserta.

Immersa nella luce del crepuscolo, la rocker senese ha cantato, accompagnandosi al pianoforte, tre brani molto amati del suo repertorio: 'Notti senza cuore', 'Donne in amore' e 'Sei nell'anima'. Per concludere la performance con un 'autoabbracciò dedicato al capoluogo lombardo.

Passete le 21, dopo le esibizioni di Alex Britti, Francesco Gabbani, Lo Stato Sociale (con una versione molto pacata di 'Una vita in vacanza' da Piazza Maggiore a Bologna), Aiello e Le Vibrazioni, è stato il turno di Zucchero, annunciato con filmati di repertorio di alcune sue performance live davanti a grandi folle, iniziate con il brano 'Per colpa di chì. Zucchero si è collegato in diretta con lo studio di Ambra con la quale ha parlato della quarantena («per uno come me che è sempre in giro è dura, di solito passo a casa due o tre mesi all'anno») e dei tanti lavoratori dello spettacolo dietro le quinte che patiscono la crisi più delle star: «Voglio parlare delle persone, dei ragazzi che lavorano nei tour, nei teatri, di tutte le persone delle crew che hanno famiglie da mantenere e soprattutto non sanno cosa sarà del loro futuro», ha sottolineato Zucchero, che poi ha detto di sperare «di tornare in tour il prima possibile anche a piedi. Buon primo maggio, coraggio», ha aggiunto. Per finire con una battuta sull'anno in corso finora piuttosto nefasto: «2020 stringi il culo e stringi i denti».

Ad Ambra, in conduzione solitaria dal Teatro delle Vittorie di Roma, il compito di fare da raccordo alle esibizioni, che vedono in scaletta fino a mezzanotte, Paola Turci, Francesca Michielin, Fasma, Edoardo ed Eugenio Bennato, Irene Grandi, Tosca, Ermal Meta, Bugo, Patti Smith, Niccolò Fabi, Luca Barbarossa, Sting, Noemi, Leo Gassmann, Fulminacci, Fabrizio Moro, Gianna Nannini, Rocco Papaleo, Dardust, Margherita Vicario, Marlene Kuntz, e l'Orchestra di Santa Cecilia in una formazione ridotta ad ottetto.


Zucchero
Immagini di repertorio e un medley - nel tempo e nelle canzoni - con Per colpa di chi, Baila, il tributo a Freddie Mercury del 1992, Un soffio di caldo. E poi l'ultimo brano pubblicato, La canzone che se ne va (tratta dall'album D.O.C.). Anche Zucchero ha aderito all'edizione speciale di questo Primo Maggio: niente concerto di piazza, ma un spettacolo tv. «Per uno come me che è sempre in giro è dura questa quarantena - racconta in collegamento con Ambra dalla sua casa di Pontremoli -. Passo a casa due tre mesi all'anno, di solito. Se invece ora dovrò stare a casa un anno, non so...», dice e scoppia in una risata malinconica. Zucchero, nel suo intervento, ha ricordato tutte le persone che lavorano nello spettacolo, «musicisti, crew, tutti quelli dell'indotto che in questo momento sono fermi e hanno famiglie da mantenere e non sanno cosa succederà nel futuro». Poi alla domanda di Ambra su quale è la prima cosa che farà dopo la quarantena, risponde: «Spero di tornare in tour il prima possibile, anche a piedi». Promette poi di tornare sul palco di piazza San Giovanni l'anno prossimo: «da lavoratore dello spettacolo vengo molto volentieri». E infine un augurio al 2020: «stringi il culo e stringi i denti».

Tosca
Non poteva mancare anche quest'anno una delle canzoni simbolo della piazza: è toccato a Tosca e ai suoi musicisti, dalla Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica a Roma, intonare Bella Ciao, in una versione molto intima e scaldata dalla voce dell'artista romana, che poi si è esibita con Danilo Rea al pianoforte nel brano che ha portato all'ultimo Festival di Sanremo Ho amato tutto. «La rivoluzione è un lavoro poetico», il messaggio di Tosca.

Irene Grandi
Le strade e le piazze di Firenze vuote, qualche piccione solitario: in una città svuotata da turisti e abitanti, Irene Grandi canta i brani La cometa di Halley e Finalmente io, portato all'ultimo Festival di Sanremo e firmato da Vasco Rossi, per il Concertone in versione tv, a causa del coronavirus, in piazza della Signoria. «Mai come questa volta ci siamo resi conto di essere interconnessi, e se succede qualcosa in un posto lontano ci riguarda comunque.
Spero che questa sia una ripartenza e che una politica intelligente sul lavoro rimetta al centro il rispetto per l'uomo e per il pianeta».


Sting
«Ciao a tutti, oggi vorrei celebrare tutti i lavoratori d'Italia: i guidatori di bus e treni, i postini, i fattorini e i trasportatori, i maestri di scuola e specialmente tutti i nostri infermieri, medici e personale medico. Bravissimi tutti». Sting, in italiano, rivolge un pensiero all'Italia, nel suo intervento durante il Concertone del Primo Maggio. L'artista, amante dell'Italia dove passa molto tempo nella sua casa in Toscana, si è collegato dal suo studio di Londra e ha cantato Don't stand so close to me. Poco prima anche l'intervento di Patti Smith dagli Stati Uniti con Grateful e l'augurio di un «Happy Labour Day».

Michela Marzano e Carla Signoris
Nonostante battaglie di secoli per dimostrare che oltre al genere ci fossero le competenze, in poche settimane le donne sono diventate trasparenti». Lo dice la scrittrice Michela Marzano, in collegamento da Parigi, durante l'edizione speciale del Concerto del Primo Maggio, su Rai3, Radio2 e RaiPlay. Michela Marzano, Carla Signoris (che ha ironizzato come le donne siano ricordate solo per il problema della ricrescita) e Ambra Angiolini, padrona di casa, hanno richiamato l'attenzione sulle donne assenti o quasi in questo periodo, portando ad esempio il Comitato Tecnico scientifico per l'emergenza (con nessuna donna su 20 membri) e la task force istituita dal Governo con 4 donne su 17. «Non vogliamo una guerra uomini contro donne, ma che valgano le competenze. Ci sono dei fatti? Riconosciamoli». E uno su tutti: il lavoro della s Maria Rosaria Capobianchi che per prima ha isolato all'ospedale Lazzaro Spallanzani il Sars-cov2.

Alex Britti
Come in un cerchio perfetto, il Concertone 2020 chiude, così come era iniziato, da San Giovanni a Roma. Alex Britti, solo nella piazza davanti alla Basilica, con la chitarra elettrica ha suonato Hey Joe.

L'arrivederci di Ambra
Commossa Ambra ha salutato e dato appuntamento fra 12 mesi con una promessa: «Mi è mancato tutto, l'urlo, il Ciao Roma, anche la pioggia, ma Lodo, prepara Lo Stato Sociale, l'anno prossimo facciamo T'appartengo, perché mi chiedono sempre come mai io non la canti su quel palco».

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