«Dimmi se mai due spicci me li darai»: la parodia de Il Volo per reclamare gli aiuti di Stato

Alessandro Granato imita Il Volo nel video-parodia Gran Briatore
Alessandro Granato imita Il Volo nel video-parodia Gran Briatore
di Gennaro Morra
Giovedì 2 Luglio 2020, 18:17 - Ultimo agg. 20:20
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C’è il dramma di chi è ancora in attesa degli aiuti di Stato dietro l’ennesima parodia che sta spopolando sul web e non solo. Stavolta è la canzone del trio canoro Il Volo, Grande amore, a subire un “cambio di connotati”. E nella versione del tenore napoletano, Alessandro Granato, diventa Gran Briatore (la cassa integrazione ha preso il volo): una sorta di lettera cantata, in napoletano, indirizzata al Governo per chiedere che fine abbiano fatto i vari bonus e tutti gli altri fondi stanziati per sostenere chi è stato costretto a fermarsi durante il lockdown imposto al Paese per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia.
 

«L’idea è venuta a Francesco Mastandrea e Marco Critelli, conduttori della trasmissione Ciao Brutti in onda su Radio Marte – spiega il cantante diplomatosi al conservatorio di San Pietro a Majella –. Avevo già collaborato con loro durante il lockdown, rielaborando un brano di Bocelli in chiave ironica, che raccontava la noia della quarantena trascorsa a casa. In quest’occasione, invece, mi hanno chiesto di produrre una parodia sul tema di Grande Amore, mantenendo le tre voci de Il Volo, ovviamente. E il testo doveva toccare una problematica molto attuale, ovvero la mancata erogazione di questi benedetti indennizzi di Stato». Un tema che sta molto a cuore allo stesso Alessandro: «Sono un insegnante di canto e di emissione vocale e, come tanti, sono in attesa di qualche contributo, che per ora non è arrivato – confessa il 30enne –. Tra l’altro, il 17 aprile avrei dovuto sposarmi, invece il Covid ha costretto me e la mia compagna a unirci a un gruppo di operatori dello spettacolo (cantanti, musicisti, attori, danzatori, etc), gli Intermittenti Spettacolari, che si batte per vedere riconosciuti i diritti di chi lavora in questo campo».
 
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Per questo ad Alessandro non è venuto troppo difficile scrivere un testo che trattasse l’argomento in chiave umoristica: «Il finale doveva essere un paragone con Briatore e quindi ho pensato, come a volte capita a chi è in queste condizioni, che senza questi aiuti probabilmente dovevo cercarmi un altro lavoro, ma quale? “È 'na parola / Vaco a cogliere 'e pummarole!!” come diciamo a Napoli. “Non ho di certo le rendite stese al sole, come Briatore”». Insomma, uno scherzo per denunciare una situazione drammatica: «Credo che, soprattutto in questo momento, la gente sia alla disperata ricerca di un attimo di svago e di sfogo insieme – dice Alessandro –. Perciò questo genere di parodie, che soddisfano entrambe queste esigenze, poi riscontrano anche un notevole successo. Infatti, probabilmente ce ne saranno altre».
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