Dj Fargetta indagato per il party in piscina, nei guai in cinque

Dj Fargetta indagato per il party in piscina, nei guai in cinque
Dj Fargetta indagato per il party in piscina, nei guai in cinque
di Benedetta Lombo
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 09:27 - Ultimo agg. 10:53
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MACERATA - Il party in piscina con il super disc jockey Fargetta finisce con cinque avvisi di garanzia, nei guai anche lo storico Dj di Radio deejay. Il sostituto procuratore Luigi Ortenzi ha chiuso le indagini notificando gli avvisi di garanzia al noto produttore discografico, agli organizzatori della festa e a un dipendente. Le accuse, contestate a vario titolo, vanno dall’apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento, ad accensioni ed esplosioni pericolose, false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie ed esercizio abusivo di una professione. Lo sfogo dell’imprenditrice Stefania Cittadini, che gestisce il ristorante della Filarmonica: «Quella serata mi è costata 25.000 euro, era tutto in regola, è assurdo». 

La festa finita nel mirino della magistratura inquirente è quella organizzata il 16 luglio dello scorso anno a La Filarmonica, un pool party in cui Fargetta era lo special guest, ma finito prima del previsto, con l’arrivo della polizia amministrativa poco prima di mezzanotte e mezza. Il Pm Ortenzi ha contestato al dj Mario Fargetta, a Stefania Cittadini e a Roberto Buratti il reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. Per il sostituto procuratore, la ristoratrice Cittadini in qualità di titolare dell’autorizzazione regolarmente rilasciata dal Comune per lo svolgimento di attività rumorose con l’evento Dj-set nei locali della piscina Filarmonica, gestita dalla società Magnolia srl, Buratti quale titolare della Bpr eventi e organizzatore di fatto della serata, Fargetta in qualità di artista/ospite che ha operato durante l’evento, avrebbero posto in essere attività di discoteca senza avere le prescritte autorizzazioni. Buratti è accusato anche di false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie per aver affermato alla polizia di essere titolare della Bpr eventi. Per i pubblici ufficiali la dichiarazione sarebbe stata falsa perché la ditta è intestata formalmente a un’altra persona. 

Nel mirino della Procura sono finiti anche Sergio Pantella e Alessio Bastiani. Il primo, socio minoritario della Magnolia srl, è accusato di aver acceso dal parapetto di una terrazza manufatti esplosivi ritenuti potenzialmente pericolosi dagli inquirenti, e li avrebbe proiettati verso l’alto in direzione della pista da ballo, nelle immediate vicinanze degli avventori, il tutto senza alcuna preventiva autorizzazione dell’autorità di pubblica sicurezza. Il secondo avrebbe esercitato abusivamente la professione di addetto al servizio di controllo e di presidio degli ingressi senza essere iscritto all’elenco prefettizio apposito. «Era tutto in regola – ha sbottato ieri Stefania Cittadini, tutelata dall’avvocato Claudio Bruno Marcolini –. La serata mi è costata 25.000 euro, tra biglietti rimborsati e le spese organizzative. Ho pagato il personale, il server, le ambulanze, i bagnini e i ragazzi della sicurezza. Anche se mi hanno rovinato la festa, mi sono sentita in dovere di pagare tutti e ridare i soldi a chi aveva pagato il biglietto di ingresso senza di fatto, poter sentire quasi nulla della musica di Fargetta. Quello era un pool party, non una discoteca, avevo tutte le autorizzazioni necessarie. Il biglietto prevedeva l’ingresso in piscina e l’ascolto della musica». Per quanto riguarda i fuochi di artificio, invece, Cittadini ha precisato: «Erano fuochi di libera vendita acquistati in un negozio della provincia, erano innocui, ho ancora la scatola. Dicono che serviva un’autorizzazione particolare e che ci voleva un minifuochista, ma me li hanno venduti liberamente». 
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