Ennio Morricone, la lunga storia d'amore con Napoli dalla Martino all'inedito con la Sastri

Ennio Morricone, la lunga storia d'amore con Napoli dalla Martino all'inedito con la Sastri
di Federico Vacalebre
Martedì 7 Luglio 2020, 08:00 - Ultimo agg. 16:48
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Tra i tanti Morricone che oggi celebriamo sarebbe un peccato dimenticare il Morricone «napoletano». I due lp di classici - «Napoli» (1963) e «Napoli volume secondo» (1966) - arrangiati per la voce di Miranda Martino, da Moggio Udinese ma voce verace, restano infatti punti di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi alla melodia partenopea con accompagnamento orchestrale liberato da incrostazioni oleografiche ma fedele a quando scritto da compositori come Tosti e Costa. Purtroppo gli spartiti originali sono andati perduti in uno dei tanti traslochi effettuati dall'allora Rca, per fortuna quei dischi sono stati spesso ristampati, anche con diversi titoli, pure su cd. Una pietra miliare, una rilettura del canzoniere classico che evita di restare vittima di sterili nostalgie e di stupidi stereotipi. «Per realizzare questo omaggio alla canzone napoletana Miranda ed io ci abbiamo messo il cuore: eravamo entrambi entusiasti di collaborare insieme», ricordava il maestro Ennio, in quell'occasione anche direttore d'orchestra. Un successo strepitoso alla pubblicazione, oltre 250.000 copie vendute e una prima ristampa già nel 65. «'I te vurria vasà », «'O marinariello», «Silenzio cantatore», «Ninì Tirabusciò», «'A francesa» brillano di nitore ritrovato. «Fu uno dei primissimi dischi a 33 giri, interamente realizzato dal vivo, eseguito da un complesso scelto da me», continuava Morricone, «e confesso che mi divertì molto trattare canzoni celeberrime come 'O Sole mio e Santa Lucia luntana, senza indulgere a contamimazioni varie, ripulendole dalle scorie di maniera che con il tempo si erano incrostate sugli originali. Si trattò di un'operazione abbastanza coraggiosa perché non soggiaceva a schemi commerciali. Un lavoro controcorrente, all'epoca fui duramente contestato dai soliti nostalgici, ora gli amanti della melodia partenopea li giudicano dei classici».
 


Altro rapporto privilegiato fu con Fausto Cigliano con cui divise canzoni, dischi (uno di poesie con Achille Millo, «Tiempe d'ammore»), programmi radiofonici, colonne sonore. Più recente, invece, è stato il rapporto con Lina Sastri: il maestro arrangiò per lei una specialissima versione di «Voce e notte», con grande orchestra e suo personale incipit al pianoforte sulle notte della beethoveniana Sonata n. 14 «Chiaro di luna». Destinata a «Passione» di John Turturro, la registrazione rimase inedita, parzialmente proposta dalla stessa Sastri in una serata morriconiana del Bif&st dell'anno scorso. 

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