Ernesto a Foria torna con gli United Neapolitan Artists: show per beneficenza

Una parte del gruppo United Neapolitan Artists
Una parte del gruppo United Neapolitan Artists
di Gennaro Morra
Venerdì 24 Maggio 2019, 20:11 - Ultimo agg. 25 Maggio, 18:29
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Correva l’anno 1999 e sulle reti televisive libere della Campania il cabaret viveva la sua epoca d’oro, quando Peppe Maiulli s’inventava un personaggio che sarebbe diventato cult: parrucca bionda, baffi tinti dello stesso colore, Ernesto A Foria cantava canzoni senza senso che strappavano più di una risata. E la sua hit, lanciata appunto alla fine del secolo scorso, era sicuramente quella “Song’ allergico ‘e ffravole” canticchiata anche da chi a quei tempi non seguiva in tv trasmissioni come “Telegaribaldi” e le sue derivate. A loro quella canzone demenziale, dal ritornello tremendamente orecchiabile, era arrivata per altre vie. E questo ne dà la misura del successo.
 
Come ha spiegato Maiulli in più di un’occasione, il nome del suo alterego lo “rubò” al guardiano delle latrine pubbliche di via Foria, facendolo diventare un’allegoria: Ernesto A Foria incarna tutti quei cantanti che hanno sporcato la musica napoletana con brani che sembrano esprimere concetti profondi, ma che invece sono un collage di frasi fatte.
 

A 20 anni esatti di distanza Maiulli torna a vestire i panni del cantante demenziale, riprende quella hit scritta a quattro mani con il paroliere Bruno Lanza, aggiungendone una strofa, e la propone in una nuova versione facendosi accompagnare da una trentina di artisti e personaggi napoletani. Il videoclip, diretto da Roberto Sdino e Pasquale Ruotolo e già on line da qualche ora, ricorda volutamente quello di “We are the world”, canzone del 1984 scritta da Michael Jackson insieme a Lionel Richie e Quincy Jones. Il brano, uno dei singoli più venduti della storia della musica, fu cantato dagli USA for Africa: 45 artisti statunitensi uniti per raccogliere fondi in favore dell’Etiopia, che in quegli anni viveva una terribile carestia. Analogamente, con le dovute proporzioni e molta ironia, gli United Neapolitan Artists hanno cantato la nuova versione di “Song’ allergico ‘e ffravole” per raccogliere i soldi necessari a realizzare una casa alloggio, gestita dai frati minori conventuali, che ospiterà i genitori dei bambini ospedalizzati del Santobono di Napoli, che vengono da fuori e non possono permettersi una sistemazione in città (l’Iban a cui si possono inviare le donazione resta in sovraimpressione per tutta la durata del videoclip).
 
Dunque, un’iniziativa goliardica ma con uno scopo nobile, che è stata presentata stamattina nel corso de “La Radiazza”, in onda su Radio Marte. Un progetto a cui hanno prestato voce e volto: Pasquale Palma, Gianni Simioli, Ciccio Merolla, Diego Iutubber, Federico Di Napoli, Tommaso Primo, Franco Ricciardi, Andrea Sannino, Roberto Colella, Ivan Granatino, Principe e Socio M. (Antonio De Carmine e Mauro Spenillo), Anna Trieste, Nero Nelson, Gipsy Fint (Ernesto Cataldo, Gio Napolitano, Luca Iavarone e Nando Varriale), Paolo Caiazzo, Rosario Verde, Ernesto Lama, Peppe Iodice, Simone Schettino, Arsenio Perrotta, Lello Marangio, Marco Fasano, Brunella Selo, Luca e Raul “O’ Zulù” Persico, Rosalba Colosimo. Ultimo ma non ultimo, il maestro Pino Mauro. 
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