Eurovision, le pagelle della finale: Mahmood-Blanco emozionati (8), Chanel super star (7), Kalush indimenticabili (8)

Eurovision, le pagelle della finale: Mahmood-Blanco emozionati (8), Chanel super star (7), Kalush indimenticabili (8)
Eurovision, le pagelle della finale: Mahmood-Blanco emozionati (8), Chanel super star (7), Kalush indimenticabili (8)
di Stefania Piras
Sabato 14 Maggio 2022, 20:35 - Ultimo agg. 16 Maggio, 11:39
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La finale dell'Eurovision Song Contest 2022, il contest musicale ed evento non sportivo più seguito al mondo, ha visto trionfare l'Ucraina con il brano "Stefania". In Italia l'Eurovision non scalda troppo gli animi anche se gli share delle due semifinali andati in onda su Raiuno sono stati buoni (oltre 5 milioni di telespettatori pari al 27% di share, un anno fa era il 2,3%) e hanno registrato per il 40% un pubblico di giovanissimi. Stasera si sono sfidati 25 paesi. Quaranta erano le delegazioni che hanno gareggiato ma solo venti sono arrivate in finale più cinque paesi (i big Five) che vanno in finale per diritto. Questi paesi sono Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito e si sono esibite per la prima volta sul palco dell'ESC

Le pagelle della serata

Grande eleganza ma Laura Pausini è coperta, seppur di brillantini (nelle prime serate le spalle scoperte erano più suggestive) dopo il medley delle sue canzoni: voto 8 

Repubblica Ceca / We Are Domi  voto 6

La dance è sempre piacevole e lei è scattante in tuta (assomiglia a Cobie Smulders, l'attrice di HIMYM) ma è una canzone che avrebbe fatto da riempitivo nel cd miscellanea da regalare. 

Romania / WRS Voto 3

Llámame, i volants, il balletto, l'audacia ruffiana di WRS non attecchisce. Ed è trash, non piace.  

Portogallo / MARO Voto 5 

Saudade, Saudade è soporifera. Vellutata, per carità, ma appena Maro smette di cantare quella sensazione avvolgente sparisce. A proposito di avvolgente: la cantante, bellissima con le trecce da Pocahontas, meno quella specie di accappatoio adddosso. 

Finlandia / The Rasmus Voto 4

Pensare a quel successo strepitoso anni fa, quell'orecchiabilissima "In the Shadows". Non sono riusciti a capitalizzare, è evidente. Il look, invece, ricorda l'inviata di Striscia, Stefania Petix.

Svizzera / Marius Bear Voto 7 e mezzo

Viva il soul, soprattutto se con queste scelte vocali che sfumano un po' rauche. È una bella risposta, contemporanea, al "Boys don't cry" dei Cure. I ragazzi piangono anche se indossano il chiodo. 

Francia / Alvan & Ahez  Voto 7 

È potente, sembra un salto dance in una Francia profonda e rurale ma non ci stupirebbe ascoltarla a Gallipoli questa estate. Non succederà, lo sappiamo. 

 

Norvegia / Subwoolfer Voto 7

C'è la citazione dei Daft Punk, e quindi superano la sufficienza. La canzone si fa ascoltare, il ritornello si stampa in testa. (Su banane e canzoni rimane insuperabile e insuperata quella di Arik Einstein: "The banana bender").

Armenia / Rosa Linn Voto 8

Voce splendida. I fogli bianchi strappati via sono una bella intuizione: il bianco non ci deconcentra e anzi ipnotizza su quel refrain venato di folk: un brano che fa concorrenza diretta (e leale) alle sorelle islandesi in gara, le Systur. Il ritornello si fa ricordare. 

Laura Pausini in versione Grimilde? L'abito viola sembra firmato dai... fratelli Grimm. Voto 5 

Italia / Mahmood & Blanco Voto 8 

L'emozione fa scherzi alle voci del duo all'inizio. Esibizione che ha non particolari guizzi, forse un po' scolastica.

Si riprende nella seconda metà in cui Blanco recupera la sua verve (quella di "Mi fai impazzire"). Torino li acclama. 

Spagna / Chanel Voto 7

Presenza scenica strepitosa: Chanel ha origini cubane, si muove e canta come Jennifer Lopez. Effetto wow. È uno di quei casi in cui la performance ha la meglio sulla canzone che pure è frizzante. 

Olanda / S10 Voto 8 

C'è quel motivetto che arriva bello e nitido. S10 canta in olandese, si presenta con un completo nero, senza fronzoli. Ha puntato su una performance che sgombra la visuale da tutto, così che possa rimanere solo la sua voce. Bellissima.

Ucraina / Kalush Orchestra Voto 8 

«Troverò sempre la mia casa, anche se tutte le strade sono distrutte». E come si fa a non pensare a quelle strade spaccate, ai ponti distrutti, agli sfregi delle bombe in Ucraina mentre si ascolta il flauto coinvolgente di "Stefania"? La canzone l'hanno azzeccata. E non scomparirà nel baule del salotto di nonna Speranza Eurovision. Al termine dell'esibizione fanno un appello per l'evacuazione dell'acciaieria Azovstal. 

Germania / Malik Harris Voto 7

Bravo: polistrumentista e bella voce. Finalmente dalla Germania non arrivano più quelle cose dance, troppo dance.

Lituania / Monika Liu 7

Esibizione che potrebbe datarsi anche trent'anni fa. Invece, siamo nel 2022. Ha una presenza molto affascinante. Lo sa e gioca con questo gusto retro. E' una Valentina di Crepax che affabula. 

Azerbaijan / Nadir Rustamli Voto 4 

Bello ma non balla. E si guarda l'orologio durante la performance: segno che la canzone non è arrivata al capolinea. Si è persa in quegli ululati sconfortati. 

Belgio / Jérémie Makiese Voto 6

Ci ricorda Stromae. E ha una bella voce. Ma non sfonda, non convince del tutto. E qui, si torna al punto di partenza: se l'avessi ascoltata in auto senza distrazioni di giubbotti argentati e ballerini hip hop avrebbe avuto un altro esito all'ascolto? Ni. 

Grecia: / Amanda Voto 7

All'inizio ti ipnotizza come l'incipit di "Hide and Seek" di  Imogen Heap. Una fatina metallizzata, un po' principessa bambina de "La Storia infinita" di Michael Ende. Bellissima, ma non si riascolterebbe una seconda volta, appena finita la prima.

Islanda / Systur Voto 6

Tre sorelle e un paese letteralmente innamorato dell'Eurovision: l'Islanda. Nel 2016 lo share della finale dell'Esc in Islanda segnò il 95%. E' il gruppo che ricorda in assoluto più di tutti gli Abba i loro anni e il mood che li hanno resi famosissimi. Stessa atmosfera e stesso algoritmo che c'era dietro alla composizione delle canzoni del gruppo svedese. Alla fine del brano chiedono "Pace per l'Ucraina". 

Moldavia / Zdob si Zdub & Advahov Brothers Voto 7

Non c'è niente di più inedito dell'edito. Bravi a citare i Ramones e a inserirli in quel caravanserraglio. La canzone è molto divertente e si balla. È un pezzo in più a disposizione quando nelle feste arriva quel momento in cui vuoi sparigliare e fino a poco tempo fa non avevamo che "Cotton Eye Joe" degli svedesi Rednex. 

Svezia / Cornelia Jakobs Voto 8 

È lei a portare sul palco di Esc la canzone che reinterpreta gli Abba ma in chiave contemporanea. Bel pezzo, bella voce (ricorda Lana Del Rey). Bella formula. La formula svedese, appunto, che dopo la vittoria di Waterloo nel 1974 (Abba) diventa una specie di formula magica per arrivare alle vette delle classifiche, farsi amare e cantare. Una canzone sicuramente da podio. 

Australia / Sheldon Riley Voto 3

Vestito da Prince of Persia (il videogioco) e con una voce bella sì, ma plastificata. Una canzone dimenticabile. Decisamente no. 

Laura Pausini canta Nel blu dipinto di blu: bellissimo omaggio alla canzone con cui Domenico Modugno partecipò nel 1958 a Sanremo e all'Eurovision dove arrivò secondo. Canzone rivoluzionaria: niente è stato come prima dopo quel brano. E Pausini la interpreta alla grande. Voto 8 

Regno Unito / Sam Ryder Voto 7/8

Sì, in alcuni momenti ricorda Freddy Mercury. Ma solo in alcuni momenti. La tuta da astronauta e la chitarra vestono questo vichingo che canta un pezzo intenso e bello. Basterà a togliere il Regno Unito dalla zona "Irrilevanza" che occupa da troppi anni all'Eurovision? L'ultima vittoria risale a 25 anni fa. Forse no. 

Polonia / Ochman Voto 6,5

Perfetta per la colonna sonora di un film che racconta una sfida, una competizione. Quegli acuti sono rilevantissimi, clap clap. La voce non si discute. Ma in gara c'è la coppia Mahmood e Blanco che offre una gamma di falsetti e acuti molto più suggestivi.  

Serbia / Konstrakta Voto 6

Il ritornello funziona. La canzone convince nonostante il lavaggio delle mani che indispettisce i più. Una performance originale e un bel ritmo che, attenzione, può stancare. La mise da infermiera con l'uniforme color "bianco sala operatoria" è una trovata per far risaltare lo sguardo straniante.

 

Estonia / Stefan Voto 5

Atletico, sorridente, bello, non ha apparentemente irrisolti, ha una voce senza sbavature. A differenza della "vicina di casa" Lituania che ha cantato in lingua, lui sceglie l'inglese e punta a diventare il Ricky Martin in versione western. Però il collage è debole, Stefan. 

Arrivano i Maneskin e cantano "Supermodel" Voto 7

Sono ospiti perché il microfono di vetro dell'Eurovision, loro, lo hanno vinto l'anno scorso. Si presentano con un brano rock che fin dalle prime note non delude: ricorda un po' il giro di chitarra iniziale di "Rape me" dei Nirvana. Hanno individuato la formula magica (anche loro) e continuano a coltivare quel segmento di sonorità, testi e look che li ha portati lontano. Sono già un classico, o quello che può significare o durare l'aggettivo "classico" oggi.  

Gigliola Cinquetti e l'età per salire sul palco a 58 anni dalla vittoria Voto 7

Vinse l'Eurovision nel 1964 Gigliola Cinquetti, oggi torna sul palco da ospite e mette in fila le note con quella semplicità che sembra facilissima. Ha 75 anni, una voce e una presenza scenica che emozionano ancora. Chapeau. 

Mika abbandona l'outfit monocromatico e si scatena Voto 8

Decisamente più a suo agio in un ruolo meno impiegatizio, il Mika showman è quello che abbiamo visto interpretare un medley di suoi pezzi e che anni fa aveva dichiarato che all'Eurovision si ascoltava solo musicaccia. E mentre canta sembra un'altra persona rispetto al Mika che dava le istruzioni per l'uso in francese poco prima. La sua eurovisione condensa in questa unica performance le esperienze sonore più lontane ascoltate stasera. Lui è la sintesi politica che cerca l'Eurovision? Sì. 

Il Barbara Dex Award, il premio per l'artista peggio vestito va all'Australia e quindi a Sheldon Riley. 

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