Fabio Volo, Radio Deejay cancella il podcast della puntata su Salvini

Fabio Volo, Radio Deejay cancella il podcast della puntata su Salvini
Giovedì 23 Gennaio 2020, 16:28 - Ultimo agg. 16:47
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Tutto scorre, è vero, ma tutto resta, caro Eraclito, nell'era digitale. Anzi quasi tutto. Come ogni radio contemporanea che si rispetti, ogni network pubblica sul proprio sito il podcast del palinsesto che comprende le trasmissione radiofoniche nell'arco della giornata. E ovviamente anche Radio Deejay ha il suo settore dedicato a chi vuole riascoltare gli show andati in onda sulle frequenze preferite. Nel sito e nelle applicazioni ufficiali della radio milanese c'è anche il podcast "Il volo del mattino", il format ideato e condotto da Fabio Volo. Lo scrittore e showman da qui ha lanciato il suo anatema contro Matteo Salvini. Frasi pesanti che Linus, il direttore della radio, ha censurato attraverso il suo profilo Instagram ma anche intervendo sui server del sito. Da dove è scomparsa la puntata incriminata.

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Cliccando infatti su "riascolta la puntata del 22 gennaio" la pagina atterra nel nulla cosmico. Ci sono soltanto due estratti, uno di questi è immediatamente successivo allo sfogo anti-salviniano di Volo. La cancellazione non è sfuggita agli ascoltatori che hanno condiviso il loro disappunto sui social. «Dal sito di Radio Deejay scompare il podcast della puntata in cui Fabio Volo parla di Salvini. E dalla censura del ventennio è tutto, linea alla regia» commenta Lucilla su Twitter. E poi: «Non sono l'avvocato di Linus -dice Cinzia- quindi interpreto ciò che ho capito dal suo scritto e dalla spiegazione in radio. L'aver tolto il podcast tutela secondo me Fabio Volo da altre "manipolazioni". Oggi Linus é stato chiaro: il fatto che non lo urli non significa non aver posizioni».
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Due parole sulla vicenda Volo / Salvini. Viviamo in un’epoca in cui si pensa che si possano affrontare temi delicati come la politica sulle pagine di un social network. Non si può. Non c’è lo spazio, non c’è il tempo. Quindi non si fa. O si fa solo se si è in malafede. Di politica, cioè di vita, si dovrebbe parlare guardandosi negli occhi, altrimenti si riduce tutto al solito triste tifo da stadio. Oppure a un comizio. Come ha fatto Fabio, in maniera scomposta e senza la mia autorizzazione, questa mattina. È un comizio quando una persona esprime dei concetti e chi hai di fronte sai già che non avrà modo di ribattere. Per questo non si fa. Quello che ha detto Fabio, cioè che Salvini a Bologna si è comportato da bullo arrogante, è sacrosanto e condivisibile da qualunque persona perbene. Ma si passa dalla parte del torto nel momento in cui lo si fa usando il linguaggio che ha usato Fabio (di cui mi scuso a nome della radio che dirigo) e quando soprattutto sai già che non ci sarà modo di avere un confronto. Perché purtroppo la gente non è disponibile nè a parlare nè ad ascoltare, ma vuole soltanto vedere confermate le proprie posizioni. È sbagliato ma è così, e siccome noi che andiamo in onda su una radio come la nostra lo sappiamo, sappiamo anche che non ce lo possiamo permettere. Una piccola cosa però ci tengo a precisare, che dà l’idea della superficialità di molti che mi hanno scritto: il mio “padrone” da qualche mese a questa parte si chiama John Elkann, gruppo Exxor, o FCA se preferite. Non mi risulta siano di sinistra. Leggete, informatevi, ragionate con la vostra testa. E poi sì, votate per chi cazzo volete. Grazie L

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