Il baritono Nicola Alaimo al Festival di Pesaro: «Sono cresciuto a pane e Rossini»

Nicola Alaimo a Casa Rossini
Nicola Alaimo a Casa Rossini
di Simona Antonucci
Sabato 8 Agosto 2020, 21:29
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«Come sarà il Rossini Festival in piazza? Le arie sotto le stelle? Dopo Luciano Pavarotti, Joan Sutherland e Marilyn Horne ora tocca a me. Direi non male», scherza Nicola Alaimo, baritono siciliano, pesarese d’adozione («Sono stato nominato cittadino benemerito»), protagonista il 10 agosto a piazza del Popolo della 41esima edizione del Rossini Opera Festival che ha preso il via sabato 8 agosto, alle 20.30 al Teatro Rossini. Una produzione al chiuso, nella sala storica al centro della città, per poi trasferirsi all’aperto con opere, concerti e recital tenuti dai più importanti interpreti rossiniani.

«Sarà un festival diverso, con allestimenti che devono tenere conto delle normative sanitarie», spiega Alaimo cresciuto a pane e Rossini grazie allo zio Simone, baritono noto nel mondo per le sue performance di bel canto, «ma avere a disposizione anche un’arena, in pieno centro, ci offre la possibilità di conservare l’atmosfera di festa che contraddistingue la sempre la nostra manifestazione. Un tempo, le esibizioni in piazza, erano un cult. E chissà che non si possa tornare a ripensare gli spazi anche in futuro».

Per la serata inaugurale, la nuova produzione della “Cambiale di matrimonio” eseguita assieme alla cantata Giovanna d’Arco, che sarà trasmessa in streaming gratuito sul sito web e sulle pagine social del festival, ma anche in diretta radiofonica su RaiRadio3, per dare l’opportunità ai tanti spettatori che quest’anno non potranno essere a Pesaro di mantenere il proprio legame con la manifestazione anche a migliaia di chilometri di distanza. La cambiale di matrimonio, in programma al Teatro Rossini anche l’11, 13, 17 e 20 agosto, sarà diretta da Dmitry Korchak, al suo debutto come direttore d’orchestra al ROF, alla guida dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini e di un cast composto da Carlo Lepore (Tobia Mill), Giuliana Gianfaldoni (Fanny), Davide Giusti (Edoardo Milfort), Iurii Samoilov (Slook), Pablo Gálvez (Norton) e Martiniana Antonie (Clarina). La regia è curata da Laurence Dale, coadiuvato da Gary McCann per scene e costumi e da Ralph Kopp per le luci. Assieme alla Cambiale di matrimonio, sarà eseguita anche la Cantata Giovanna d’Arco, interpretata da Marianna Pizzolato.

«Il distanziamento del pubblico e degli artisti è un problema», continua Alaimo che ha trascorso il lockdown nella sua terrazza a Pesaro «ma il settore sta reagendo. Io ho lavorato a Madrid dal 15 al 29 luglio nella Traviata in scena al Teatro Real. Quattro i cast che si sono alternati. Test continui, mascherine, tamponi, scenografia ridimensionata, ma almeno stiamo ripartendo. E speriamo che si trovi presto una soluzione per tornare alla normalità».

La seconda produzione lirica in programma è Il viaggio a Reims firmato da Emilio Sagi (costumi di Pepa Ojanguren) e ripreso da Elisabetta Courir nell’ambito dell’attività dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. A causa del rinvio dei corsi dell’Accademia ad ottobre, stavolta il cast sarà composto da ex-accademici che hanno già avviato una importante carriera: Maria Laura Iacobellis, Chiara Tirotta, Claudia Muschio, Claudia Urru, Matteo Roma, Pietro Adaini, Nicolò Donini, Diego Savini, Michael Borth, Jan Antem, Alejandro Sánchez, Antonio Garés, Carmen Buendía, Valeria Girardello, Francesca Longari, Oscar Oré, Elcin Huseynov. L’Orchestra Sinfonica G. Rossini sarà diretta da Giancarlo Rizzi. Lo spettacolo andrà in scena il 12 e 15 agosto alle 20.30 in piazza del Popolo.

Sempre in piazza del Popolo si terranno sei concerti con orchestra tenuti da alcuni tra i principali interpreti rossiniani d’oggi: Olga Peretyatko (9 agosto), Nicola Alaimo (10 agosto), Jessica Pratt (14 agosto), Juan Diego Flórez (16 agosto), il trio di buffi Alfonso Antoniozzi, Paolo Bordogna ed Alessandro Corbelli (18 agosto), Karine Deshayes (19 agosto). L’orchestra sarà la Filarmonica Gioachino Rossini, diretta da giovani talenti della direzione d’orchestra quali Michele Spotti, Nikolas Nägele ed Alessandro Bonato. «Oltre a Rossini, abbiamo introdotto anche Mozart, Verdi, Cilea, Giordano per gratificare il pubblico con più compositori. Ma non mancherà la Cavatina di Figaro, l’aria di Don Bartolo e le “hit” del repertorio», aggiunge il baritono protagonista anche di due spot sulla vita culturale di Pesaro «al Carnevale, ho accolto i viaggiatori con Largo al Factotum e poi per l’edizione XL è andato in onda un video con i cittadini cantavano con la mia voce».

Altra novità del Festival 2020 sono i Concerti al Museo, tenuti all’interno del Museo Nazionale Rossini da alcuni tra gli ex-accademici presenti a Pesaro: si esibiranno, accompagnati al pianoforte da Giulio Zappa, Nicolò Donini (11 agosto), Manuel Amati (13 agosto), Claudia Muschio (14 agosto) e Maria Laura Iacobellis (16 agosto). «L’Accademia è un polo di eccellenza assoluta», conclude Alaimo, «io ho studiato anche lì con il grande Alberto Zedda. E ogni anno arrivano centinaia di domande da cantanti da tutto il mondo».

Quale anteprima del ROF 2020, giovedì 6 agosto alle 20.30 piazza del Popolo ha ospitato la Petite messe solennelle, ultimo capolavoro sacro di Gioachino Rossini, dedicato alla memoria delle vittime del Covid-19: una commossa celebrazione di un lutto che è stato al tempo stesso personale e collettivo. La Messa è stata proposta nella sua versione originale per due pianoforti ed harmonium. 

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