Foo Fighters, il concerto tributo a Taylor Hawkins: Dave Grohl in lacrime durante “Times Like These”

Foo Fighters, il concerto tributo a Taylor Hawkins: Dave Grohl in lacrime durante “Times Like These”
Foo Fighters, il concerto tributo a Taylor Hawkins: Dave Grohl in lacrime durante “Times Like These”
di Mattia Marzi
Domenica 4 Settembre 2022, 15:29 - Ultimo agg. 15:46
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Difficile dire quale, tra i tanti momenti clou del grande concerto tributo a Taylor Hawkins organizzato dai Foo Fighters per ricordare il batterista della rock band, scomparso prematuramente lo scorso marzo a soli 50 anni nella sua stanza d’hotel a Bogotà poco prima di un concerto del gruppo, sia stato in assoluto il più toccante.

Dev’essere stato impossibile per i 75 mila fan che hanno acquistato i biglietti per assistere ieri sera alla maratona ospitata dallo Stadio di Wembley a Londra – trasmessa gratuitamente in streaming e in tv da MTV in tutto il mondo – trattenere le lacrime quando lo stesso Dave Grohl, il bonaccione ex batterista dei Nirvana che dopo la morte di Kurt Cobain fondò i Foo Fighters, su “Times Like These” ha cominciato a piangere e a singhiozzare, fermando la sua esibizione e aggrappandosi all’asta del microfono come alla ricerca di un’ancora di salvezza, mentre i lacrimoni gli rigavano il viso.

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Taylor Hawkins, il concerto tributo dei Foo Fighters

Così come dev’essere stato altrettanto difficile non emozionarsi quando sul palco Dave Grohl e soci hanno fatto salire il piccolo Shane Hawkins, 16enne figlio del compianto batterista, che ha trasformato il dolore legato alla morte del padre in una performance rabbiosa e grintosa su “My Hero” dietro al set un tempo suonato da Taylor, mentre gli ex compagni di band di quest’ultimo – per la prima volta di nuovo insieme sul palco dopo la morte di Hawkins – lo guardavano fieri e orgogliosi.

Non sarà lui, però, a sostituire Taylor Hawkins nei Foo Fighters, quando questi ultimi torneranno ufficialmente a fare concerti (tutti gli impegni della band in programma nel 2022 sono stati cancellati in seguito alla morte del batterista, compresa la data italiana in programma a giugno agli I-Days di Milano): ad accompagnare Dave Grohl e soci alla batteria durante la loro esibizione, parte delle 6 lunghissime ore di maratona che hanno radunato allo Stadio di Wembley amici e colleghi di Taylor Hawkins e dei Foo Fighters, c’era infatti Josh Freese, 49enne batterista statunitense, che in passato ha suonato con i Devo, i Guns N’ Roses, i Nine Inch Nails, i Paramore e Sting.

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Tutto fa pensare che la scelta di Grohl e compagni sia ricaduta proprio su di lui. Tra le performance più applaudite, quella dell’ex Oasis Liam Gallagher con “Rock’n’Roll Star” e “Live Forever”, quella dello stesso Dave Grohl insieme a Wolfgang Van Halen (figlio di Eddie, scomparso nel 2020) su “On Fire” degli stessi Van Halen, quella del 74enne cantante degli AC/DC Brian Johnson su “Black in Black” (accompagnato da Lars Ulrich dei Metallica), quella di Brian May dei Queen su “Love of My Life” (con gli spalti illuminati dai flash dei cellulari) e quella di Paul McCartnety.

La rivelazione della serata è stata Violet Grohl, 16enne figlia di Dave, che ha incantato i 75 mila spettatori omaggiando Amy Winehouse con una magnifica interpretazione di “Valerie”, accompagnata – tra gli altri – da Mark Ronson, ex produttore della diva soul londinese scomparsa nel 2011. Il bis il 27 settembre a Los Amngeles, con l’ex Police Stewart Copeland, Miley Cyrus, Alanis Morissette, Gene Simmons dei Kiss, Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers e altri. Il ricavato dalla vendita di biglietti e gadget sarà devoluto all’organizzazione MusiCares, che aiuta musicisti in difficoltà, come richiesto dalla famiglia di Taylor Hawkins.

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