I Dik Dik a Oggi è un altro giorno: «Il primo provino? Raccomandati dal Papa»

I Dik Dik ospiti di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno su Raiuno
I Dik Dik ospiti di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno” su Raiuno
Giovedì 16 Dicembre 2021, 16:06 - Ultimo agg. 18:39
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I Dik Dik ospiti di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno” su Raiuno. Il gruppo dei Dik Dik ha avuto un grande successo già dagli anni sessanta, anche reinterpretando dei successi provenienti dall’estero. 

I Dik Dik, ospiti di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, hanno subito parlato del loro grande successo “Sognando la California”: «Noi - hanno confidato - non abbiamo mai visto la California, non ci andremo mai. La canzone originale era “California dreamin”, la nostra è stata scritta da Mogol, il pezzo ci dava la possibilità di cantare a più voci. Poi anni dopo c’è stata l’Isola di Wight, neanche li siamo mai stati…».

La carriera dei Dik Dik è iniziata con una raccomandazione molto speciale: «Andavamo spesso alla Ricordi per chiedere se potessimo fare un provino, ma i negozianti naturalmente ci rispondevano che loro non potevano fare nulla a riguardo.  Suonavamo in una chiesa e nel mentre il fratello di un componente del gruppo era inserito nel mondo della chiesa. Il cardinale Montini, poi diventato Paolo VI, ci ha scritto una raccomandazione in cui sottolineava che eravamo bravi ragazzi.

La curia acquistava dalla Ricordi gli organi e allora per ricambiare ci hanno chiamato. Dopo due provini ci hanno preso…». 

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I Dik Dik hanno lavorato molto anche con Lucio Battisti: «Era una persona timida, complessa – ha raccontato Pietro Montalbetti - Ha avuto un’infanzia molto difficile, ha sofferto di bullismo. Era un po’ più cicciottello degli altri e questo l’ha un po’ segnato. Era comunque una persona molto simpatica, raccontava barzellette molto divertenti e anche un po’ scurrili…». 

Il gruppo ha ricordato Erminio Salvaderi, detto Pepe, recentemente scomparso a causa Covid: «Era una persona particolare, il più spiritoso, non potevi non volergli bene. Noi l’abbiamo saputo all’improvviso e in sette giorni è venuto a mancare. Non riusciva a respirare, è stato portato il pronto soccorso, ogni tanto gli mettevano un casco per respirare e la situazione sembrava stazionaria. Poi la notte ci hanno chiamato per dirci che era venuto a mancare». 

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