Canzoni napoletane che dialogano con la musica classica: è questa la cifra stilistica di “Intrecci”, l’album che segna l’esordio discografico del pianista Pasquale Cirillo. Disponibile da venerdì 8 aprile nel formato cd e su tutte le piattaforme di streaming musicale, il disco vede protagonista assoluto il pianoforte. «Ho realizzato questo disco unendo la mia formazione di matrice classica con la mia passione per i suoni di Napoli» ha spiegato Pasquale Cirillo.
Come rivela l’emblematico titolo, il disco intreccia brani napoletani con composizioni di musica colta e non solo, individuando originali elementi di connessione sia in terminiarmonici e melodici che in termini ritmici. Scorrendo la tracklist, si scopre così che Santa Lucia di Cottrau si fonde con Clair de lune di Debussy così come il pianismo romantico di Chopin incontra sia le note di «O paese d’ ‘o sole chequelle di Si tengo a tte», una perla del repertorio di Sergio Bruni. Anche Bach ricorre due volte nel disco ed entrambe le voltePasquale Cirillo lo mette in relazione a Renato Carosone. Nel primo caso, è «O sole mio» lo spunto per l’originale crossover: il capolavoro di Eduardo Di Capua prende forma nel Preludio in sol maggiore, BWV1007 per poi evolversi nella versione rag-time che ne diede Carosone. Nel secondo caso, la celeberrima Toccata e fuga in Re minore BWV 565 è l’insospettabile conclusione di Pianofortissimo.
Rimangono in ambito classico anche Scalinatella, impreziosita con il Rondò alla turca di Mozart, e Donna Cuncetta di Pino Daniele, riletta insieme con il Bolero di Ravel. Dal canto suo, invece, la contaminazione tra canzone napoletana e jazz trova felice sintesi nel mash-up tra Scetate e Take five.
Oltre a testimoniare un felice debutto discografico, l’album rappresenta una ulteriore declinazione dell’esperienza artisticaportata avanti dalla sala concerto Napulitanata, di cui Cirillo è co-fondatore insieme a Mimmo Matania. Il disco, dunque, è l’ideale estensione di un percorso musicale che attraversa l’intera storia della canzone napoletana, dalle sue prime forme espressive fino ai repertori contemporanei di Pino Daniele e Nino D’Angelo. L’album Intrecci si avvale del sostegno della Fondazione Biderinell’ambito del progetto Napoli, città canora.