Jova Beach Party a Castel Volturno,
la grande festa in diretta

Jova Beach Party a Castel Volturno, la grande festa in diretta
di Federico Vacalebre
Venerdì 26 Agosto 2022, 16:03 - Ultimo agg. 27 Agosto, 09:01
8 Minuti di Lettura

Inviato a Castel Volturno

Jovanotti sale sul palco del Jova Beach Party di Castel Volturno alle 15.30, sulla spiaggia del Lido Fiore qualche migliaio di persone in fila dalla mattina, sotto il sole. «Buongiorno a tutti, sono felice di essere tornato qui», esclama il Cherubini prima di intonare la prima canzone della giornata, chitarra e voce. E passare la palla allo Sbam Stage, uno dei tre palchi allestiti in riva al mare (ma la balneazione è vietata), dove si esibisce Dad, sensuale creatura dell'onda rosa newpolitana: “Iesche” e “Gianno Oh” riscaldano il pubblico. 

Jovanotti torna sul palco, Saturnino impegna il basso, è il momento di “Sul lungomare del mondo”. E subito spunta l'omaggio alla leggenda del santo fumatore, Bob Marley, con un accenno alla sua “Is this love”. Poi linea al Kontiki stage, sorta di zattera in mezzo alla playa, ancora un emergente, Davide Shorty, lanciato da Sanremo. 

E Lorenzo raggiunge Shorty sul palchetto in riva al mare per un duetto e incita il pubblico a fare il coro: siamo dalle parti di “Serenata rap”. 

I ragazzi intanto vivono la spiaggia, tante docce visto che il bagno è vietato. L'arenile è disseminato di sacchetti azzurri per la raccolta differenziata, i più sono in costume, qualche ragazza si tiene più in disparte in topless, un vento piacevolissimo aiuta a sopportare il calore. 

«Siamo sotto il sole, con la musica, ce l'abbiamo fatta, che bello», arringa Jovanotti con l'estate addosso. Ricorda che sono 40 anni dalla prima volta che ha messo i dischi in un locale, il 4 luglio 1982, «e poi non sono mai sceso da quella console, che è diventata grande, sempre più grande». Un'ode al mestiere del dj e spazio allo Sbam Stage a un'altra emergente newpolitana, Rossella Essence, accompagnata in scena da Shari, la voce di “L'angelo caduto” di Salmo. 

C'è da scommettere che succederà ancora: “Pino, Pino, Pino”, urlano dalla battigia. Rossella Essence ha appena fatto riecheggiare a Castel Volturno, una versione dance di “Napule è”. Bella? No, però fa effetto. 

Cherubini si sposta da un palco all'altro in bici, quando ha dieci minuti di riposo si rintana nel camerino-tepee dietro il palco principale, ma poi gli viene una nuova idea e la prova con questo o con quell'ospite-

Gianni Morandi, intanto, con la moglie Anna si è fermato a Napoli prima di arrivare a Castel Volturno e, come testimonia una foto che circola in rete, ne ha approfittato per una pizza da Sorbillo. 

“Un ragazzo fortunato” dallo Sbam stage, mentre il palco grande se lo prende il senegalese Lass, con il suo sound d'Afrique travolgente. Ecco, in questo cocktail di musica, anche più che nei messaggi eco-consapevoli che passano dal vivo, con testimonial noti e non, sta in fondo, insieme alla festa, il messaggio del Beach Party, un inno alla convivenza: dei popoli, delle culture, dei suoni.

«Questo è il più bel panorama del mondo», esclama Jova guardando la folla della «festa più bella del mondo». «Fatevi spruzzare e, mi raccomando, fiorite!». «Quando vengo in Campania, a Napoli, dopo tre ore acquisto la cadenza.

Se rimango una settimana parlo il napoletano, lingua meravigliosa. Avete le canzoni più belle del mondo, avete degli artisti fantastici che ci ispirano». Poi: «L'obiettivo della nostra generazione è la sostenibilità anche qui, dove nel 209 tutti si sconsigliavano di venire. E invece no, guardatela questa spiaggia. Il sindaco si è impegnato personalmente per far si che non ci sia più il divieto di balneazione, per recuperare dopo la sabbia anche il mare. Ma è un impegno collettivo, ad esempio: non disperdete la plastica sulla spiaggia, ne arriva poco qui, appena i bicchieri di birra, ma... dai che insieme ce la facciamo».

L'omaggio al neapolitan power: «Era musica dell'incontro, che mischiava, viva, come questa terra, emozionante. Pino Daniele, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Teresa De Sio con cui sono cresciuto». 

Quindi, sul palco Kontiki arrivano dal Salerno i Kalascima, psycho-pizzica, volendo azzardare una definizione. 

«Queste nuvole non sono minacciose», promette Jova con gli occhi al cielo. «So che questa è un'esperienza estrema e spero di farvi divertire». Poi conta i microfoni al suo fianco: sono sei. È il momento dei Neri Per Caso. «Io la prima volta che li ho visti, erano i primi anni Novanta, li ho subito ammirati. Non si sono mai fermati, recentemente li ho cercati io, abbiamo fatto una cosa insieme da cui forse nascerà altro». 

Il sestetto parte con “'A città 'e Pullecenella” e l'omaggio a Pino Daniele, rieccolo, di “Je so pazzo”, poi le voci diventano sette, perché ai Neri per Caso si aggiunge Lorenzo: è il momento di “Sentimento, pentimento”. «Fare sesso è naturale, non c'è nulla di immorale, è reato chi non lo fa», Jova interviene alla sua maniera, in stile raggamuffin, stavolta. 

L'orchestra di sole voci saluta tra gli applausi non per caso, ma tornerà in serata. Poi ultimo passaggio sullo Smab Stage, «con i bassi che ti massaggiano la pancia e ti fanno vibrare tra le stelle». Dj set, anzi dj jam, con gli Akleejuice Rockers, che aspettano di essere raggiunti anche da Jova e da Dadà. E vai col groove, col sound delle vuvuzelas, con la voglia di ballo mentre Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore e conduttore televisivo che aveva espresso qualche perplessità sull'eco-compatibilità del Jova Beach Party perlustra l'area accompagnato dai vertici del WWf che ha messo il suo sigillo sull'operazione. 

È arrivato Luchè, Lorenzo resta con lui sul palco principale, ormai ci si avvia verso l'evento serale. Si inizia con “La cosa più bella che abbia mai visto”, poi “La notte di San Lorenzo”, che campiona la voce di Pino Daniele - sempre più presente - e Jova che non può non intervenire, col pensiero rivolto all'amico che non c'è più. 

“Per un milione” dà inizio al set dei BoomDaBash, tormentoni estivi su una spiaggia, in pochi restano fermi, tutti dondolano e continuano a dondolare con “Mambo salentino” e “Non ti dico no", chiamando in causa anche le voci delle assenti Alessanda Amoroso e Loredana Bertè. 

Ancora “Portami con te”, "Mohicano” (e stavolta l'ospite assente è Baby K), naturalmente “Tropicana” (Annalisa). Il pubblico intanto cresce, l'affluenza è costante, chi doveva lavorare arriva quando può, butta via i vestiti, rimane in costume e si sintonizza con la festa in corsa. Quanti sono? Diecimila, per ora, forse, ma magari giù di più, lo spazio sulla spiaggia c'è e si sta larghi, accalcandosi solo sotto il palco. 

“Ti volevo dedicare”, i BoomDaBash ci danno dentro, stavolta manda J. Ax, oltre a Rocco Hunt, che però arriverà domani. Stasera. invece, ospite a sorpresa, sta per arrivare Diodato. Piatto ricco, mi ci ficco. 

“Karaoke” (Giusy Ferreri il fantasma del palcoscenico), la più antica “L'importante”, poi i BoomdaBash vanno via e... Lorenzo sale sul palco. Sono le 19.44 quando inizia il set finale, “Ti sposerò” il primo, pompatissimo, pezzo. Ma oggi tutte le strade portano a Pino Daniele, così “Ti sposerò” fa rima con “E sona mo', sona mo', sona mo'”.

La band nel lido al tramonto, i colori si fanno pastello, è bello il mare di Castel Volturno, anche se non ti ci puoi bagnare. «Mi viene in mente quando da ragazzino ho iniziato ad leggere libri, non quelli che mi consigliavano a scuola. Uno dei primi scrittori fu Jack Kerouac, quello di “On the road”, che se fossi qui scriverebbe un racconto on the beach». Jova legge un passo del guru della beat generation. Dal video appare Gianmarco Tamberi, il suo salto sullo schermo prepara l'atmosfera per “Una tribù che balla”. 

Poi è la scaletta di Jova a non lasciare scampo, prima che cali il buio bisogna passare per “I love you baby”, “Sensibile all'estate”, una scoppiettante “Viva la libertà”, “Ciao mamma”, “Ragazzo fortunato”. La voce è provata dalla fatica, dal caldo, dal vento, dall'umidità, ma non è il bel canto che si chiede a Lorenzo, e la band ci dà dentro. 

Arriva Diodato, che duetta con il padrone di casa “Vita meravigliosa”, poi resta solo per “Fai rumore” e “Quanno chiove”, ennesimo omaggio al genius loci Pino Daniele. 

Jovanotti riprende la guida della sua gioiosa macchina da suoni. “L'estate addosso”, “Sabato”, “Mamma guarda come mi diverto”... e via così, poi passa in console, torna dj, come tanto, tanto tempo fa. 

E alterna console e band, le tiene insieme, verso “Una nuova era”. Poi arriva Gianni Morandi,è il momento di "Apri tutte le porte", di "C'era un ragazzo come me", poi, esilarante, con le voci dei sei Neri per Caso, "Povero gabbiano".
 E via verso il gran finale, ma c'è tempo, così "Baciami ancora" è un valzerino romanticissimo, da trottolini amorosi, che si trasforma in "Sapore di sale". "L'ombelico del mondo", "Il più grande spettacolo dopo il Big Bang", "Ragazzo fortunato" saranno tra gli ultimi suoni nella notte di Castel Volturno. E domani si replica, attesi, tra gli altri, Enzo Avitabile e Rocco Hunt.

© RIPRODUZIONE RISERVATA