Jovanotti attacca gli “econazisti”: «Mitomani e narcisisti patologici»

Jovanotti, duro sfogo contro gli "econazisti": «Mitomani e narcisisti patologici. Non sono un esaltato, so cosa faccio»
Jovanotti, duro sfogo contro gli "econazisti": «Mitomani e narcisisti patologici. Non sono un esaltato, so cosa faccio»
Mercoledì 10 Agosto 2022, 19:17 - Ultimo agg. 12 Agosto, 10:49
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Jovanotti torna a difendere il suo Jova Beach Party. Il cantante, in particolare, risponde direttamente a un articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa a cura del geologo Mario Tozzi, in cui vengono elencati tutti i presunti danni ambientali provocati dal suo tour sulle spiagge italiane. La lettera di Jovanotti comincia così: «Caro Prof Tozzi, l’altro giorno ho chiamato “econazisti” quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera». Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, sostiene che i «concerti con 50mila persone non sono sostenibili da alcun sistema naturale».

 

Jova Beach Party, il duro sfogo di Jovanotti contro gli «econazisti»

Jovanotti, nella sua risposta pubblicata su Facebook, non usa mezzi termini: «Li ho chiamati econazisti perché essi lo sono, serpeggia nei loro post (che sono un nuovo tipo di arma) e nelle loro minacce squadriste dirette e indirette questa idea di purezza assoluta da perseguire ad ogni costo. Esibizionismo, narcisismo patologico e intolleranza misti a disinformazione che è tipica degli assolutismi ideologici ottusi e potenzialmente violenti. Non c’entrano nulla con l’ecologia, anzi polarizzando la discussione in atto rendono impossibile ogni progresso, e non meritano nessuna risposta. Nessuno di loro è mai venuto a vedere cosa facciamo, neanche mascherato da ombrellone!».


L'artista toscano ha deciso di rispondere punto per punto a tutte le accuse mosse al Jova Beach Party: «Seguo il tuo lavoro di scienziato e di divulgatore da tanto tempo e mi ricordo quando nel 2019 hai difeso le nostre feste in spiaggia, non capisco quindi cosa sia cambiato nel frattempo.

Così come nel 2019 tutto è stato fatto bene in collaborazione con WWF (io non ho competenze specifiche, loro ne hanno), anzi ancora meglio. Abbiamo tutti i permessi delle autorità competenti, locali, regionali e nazionali. Un lungo lavoro di monitoraggio e ricerca da parte del WWF nazionale che ha coordinato un team di tecnici ed esperti , ha scandagliato ogni metro quadro e valutato tutte le questioni perché tutto si svolgesse sempre in aree senza criticità ecologica di nessun tipo. Abbiamo lavorato un anno intero a studiare e poi applicare tutte le soluzioni possibili in quanto a raccolta di rifiuti, eliminazione di materiali non compostabili, pulizia preventiva e successiva agli eventi, perfino le frequenze sonore, attenzione ai dettagli, coinvolgimento del pubblico sui temi della sostenibilità, rispetto delle normative di legge. Io davvero, per quello che ho potuto verificare e fidandomi di gente esperta che ci affianca in questa avventura, non ho niente di cui pentirmi. Ammetto di non avere nessuna autorità in materia, per questo ho chiesto a WWF di affiancarci nel progetto occupandosi di tutte le ricerche e le eventuali criticità».

«Le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente (fosse per me la spiaggia di Budelli di cui tu scrivi e simili andrebbero proprio rese inavvicinabili, tipo gioconda al Louvre, guardare non toccare ). I “nostri” sono luoghi urbanizzati, sono aree dove le ruspe ci passano quasi tutte le mattine da maggio a ottobre anche senza JovaBeach. Noi in più le curiamo bene e quando andiamo via sono meglio di come le abbiamo trovate. Non andiamo mai, nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette. A me il fratino sta a cuore, penso di essere uno dei tre italiani che ne conosceva l’esistenza prima del 2019 quando noi lo portammo agli onori delle cronache. Chi scrive frasi tipo “JBP distrugge ambienti naturali” non ha mai prodotto nessuna prova a sostegno e non sa cos’è un ambiente naturale. Quando ho chiesto a WWF se era vero che per JBP avessimo spianato dune naturali mi hanno mostrato documenti che certificano che le dune naturali nelle spiagge dove suoniamo non ci sono più da decenni e spesso non ci sono mai state, e prima della costruzione di frangiflutti artificiali non c’era nenache la sabbia: La spiaggia di Lido di Fermo non è più “naturale” di hyde park o del prato di San Siro. Il punto professore è che dovremmo aver cura di tutto, senza distinzioni».

«Li abbiamo invitati a venire a vedere, i dubbiosi, gli posso fornire anche dei tappi per le orecchie se il problema loro è ascoltare “L’ombelico del mondo” in compagnia di gente presa bene, rischiando di mettersi pure a ballare. Questa rabbia di alcuni profili social verso la nostra festa ha qualcosa che non convince fino in fondo, qualcosa di virale, temo che abbia condizionato anche il suo punto di vista di scienziato. Neanche una delle indagini fatte per verificare se ci fosse qualcosa di vero nelle accuse di alcuni militanti ecologisti ha rilevato nulla di illegale o criticità di nessun tipo».

«Fare di JBP un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo, perché la verità è proprio che noi siamo la più grande iniziativa che parla di ambiente mai fatta in italia. Nei prossimi mesi WWF con le finanze messe a disposizione da Intesa San Paolo realizzerà un progetto di pulizia e ripristino ecologico di 20 milioni di metri quadri di ambienti a rischio nel paese. Mi dovete bruciare in piazza perché io smetta di sostenere quello che ti sto dicendo: le nostre feste sono una bella cosa e fatta bene».

 

 

Jovanotti: «Non sono un esaltato, venite a vedere cosa facciamo»

Nella sua lunga lettera, Jovanotti ne ha per tutti, anche per lo stesso professor Tozzi: «Nessuno di quelli che ci criticano ha mai visto quello che facciamo, neanche tu, bisognerebbe almeno vedere quello che accade in una giornata. Nessuno! Fanno fotomontaggi, pubblicano vecchie foto che non c’entrano niente con noi, parlano a casaccio, mettono insieme qualche pregiudizio e sputano veleno a caso inquinando una questione enorme che ha bisogno invece di inclusione, serietà, studio, chiarezza, interesse, motivazione reale, entusiasmo verso il futuro possibile. Sarebbero più onesti a dire che gli stanno sulle palle gli esseri umani che ballano sotto al sole!»

«Io non sono un esaltato credimi, sono qui da una vita a fare l’artista pop e non mi ritengo un cinico, mi fido della scienza e delle persone titolate a parlare, il mio pubblico lo vedo davanti a me tutte le volte che suono e io vedo la vitalità, non vedo orde distruttive, al contrario va in scena la creatività, l’allegria di una giornata di festa in un ambiente pieno di significato e di senso».

«Questa cupezza da “santa inquisizione” che qualcuno vuole infondere al tema ambientale usando JBP è controproducente soprattutto per l’ambiente. C’è bisogno di progetti e di sostanza, di verità, di serietà e di inclusione».

«Tu prof Tozzi sei uno serio, sei uno che sa le cose e le sa anche comunicare, io ti invito a vedere di persona quello che facciamo, dove vorrai, ti offro anche della frutta fresca in contenitore compostabile, o una birra al tramonto se vorrai. Grazie per l’attenzione».

«Sono ben cosciente del fatto che nessun chiarimento o evidenza dimostrata scalfirà la superficie arrogante e tracotante di chi usa la questione ambientale per darsi delle arie (malsane). A me, come a te e alla grande maggioranza di persone attente ai fatti, stanno a cuore la verità e la possibilità di un progresso, così come ai tantissimi che partecipano alle nostre feste».

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