Gambi, note jazz tra Daniele e De Simone

Letizia Gambi
Letizia Gambi
di Federico Vacalebre
Venerdì 6 Maggio 2016, 16:11
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Dopo aver tradotto «Carmela» in inglese Letizia Gambi questa volta porta Pino Daniele e Roberto De Simone tra le note jazzy del suo nuovo album, «Blue monday» (ArtistShare), ancora una volta prodotto da una leggenda del jazz come Lenny White, che la accompagnerà anche nelle due uniche date italiane previste finora: all’Auditorium Parco della Musica di Roma (l’11) e al Blue Note di Milano (e il 19).
Scugnizza verace e sensuale seppur cosmopolita anzi d’esportazione, ostinata nella ricerca di un proprio spazio originale, purtroppo fedele al detto del «nemo propheta in patria», la vocalist non ha ancora trovato l’ingaggio giusto per presentare la sua rilettura di un classico come «Sweet Georgia Brown» contaminata dal coro della «Gatta Cenerentola» come dal Jackie McLean di «Dig» o per declinare il suo garbato tributo al Nero a Metà con «Sulo pe’ parla’», a cui è dedica anche la sua «Without you/Senza ‘e te».
In principio Letizia si è fatta notare grazie alla garanzia di White, vincitore di sei Grammy Awards, pupillo di Miles Davis, fondatore dei Return To Forever, batterista egregio e talent scout di Rachelle Ferrell, Marcus Miller e Chaka Khan. Poi, con l’album del 2012 «Introducing Letizia Gambi», ha conquistato con la sua voce di velluto e seta, oltre che con ospiti del calibro di Gato Barbieri (una delle sue ultime registrazioni in studio), Ron Carter, Chick Corea, Wallace Roney, Patrice Rushen e Gil Goldstein. In America e Giappone piace la sua «cultural fusion», in Italia - Napoli a parte - il suo repertorio, che qui affianca inediti come la title-track all’American songbook ed al grande canzoniere italiano: «Recordame» di Joe Henderson trova per strada dei versi e diventa a «True love, remember me», «Que serà serà», «Perché domani», che Lelio Luttazzi scrisse nel ‘58 per Sofia Loren.
Ancora una volta poderoso il cast di sessionmen, con Ron Carter, Gil Goldstein, Donald Vega, Helen Sung, John Benitez, Lenny White, Hector Del Curto, Dave Stryker... Ma quel che più conta è il fraseggio elegante, controllato, dolce della Gambi (c’è Sting tra i suoi fans), che nasconde ancora il suo lato più oscuro e selvaggio: appuntamento al prossimo disco?.
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