Già nel suo libro per Arcana, Io non sono Liberato, il giornalista napoletano Gianni Valentino sembrava propendere nettamente per l’ipotesi che Liberato potesse essere Gennaro Nocerino, performer elettronico noto per i progetti Herr Styler. Ora, rilancia il popolo di Tik Tok dopo un articolo apparso sul sito «ThePipolGossip», ci sarebbe una qualche conferma ufficiale via Siae. Accade infatti che «Future romance», brano che su YouTube viene attribuito al cantante Fiorius, insieme a Bawrut e Gennaro Nocerino, sul sito della Siae sia firmata da un tale Liberato, in tutte le sue versioni, accappella, remix...
Al numero di codice Siae di Nocerino/Liberato non risultano però i brani attribuiti al Liberato/Liberato, ma solo altre due canzoni: la sconosciuta «Bene e male», firmata anche da Michele Cammarota, Andrea Palazzo e Vincenzo Capasso, e «Pajaro salvaje» del gruppo elettronico spagnolo Delaporte. A voler cercare indizi Liberato vivrebbe, o almeno avrebbe vissuto per un po’, a Barcellona. E dalla Spagna arrivava il quartetto d’archi che lo ha accompagnato nel suo concerto «mmiezz’’o mare» procidano, davanti alla spaggia della Lingua, del 20 luglio scorso, brandizzato Voiello. A voler cercare ancora indizi con Bawrut il cantutore urban di «Gajola portafortuna» ha ufficialmente collaborato in almeno un pezzo, «Je ‘o tteng e t’o ddòng’»
Basta questo per dire di aver trovato chi si nasconde dietro il cappuccio? Forse no, forse Nocerino, come Livio Cori, come Emanuele Cerulo è solo l’ennesima suggestione di quanti indagano sull’identità di un cantante che - tra visualizzazioni e streaming - non ha i numeri milionari di molti colleghi, ma è riuscito a creare intorno a sè un hype straordinario. Inutile dire che da Bomba Dischi, che cura il suo catalogo e le sue apparizioni, ma neanche da Gennaro Nocerino, arriva alcunché: non conferme, non smentite. Il silenzio, il no comment è l’arma migliore, alimenta il mistero, e, forse, non è un caso che, su un social così eteroguidabile come Tik Tok, l’argomento impazzi oggi, dopo il miniconcerto sull’isola capitale di cultura, dopo i quattro teaser della campagna promozionale che vedevano l’artista senza volto avvicinarsi ad una meta dichiarata solo all’ultimo.
Chi c’era, e partecipa al dibattito, si divide in due partiti, anche se nessuno può dire di aver visto il volto di Liberato in quell’occasione, né che il timbro della sua voce, finalmente nuda da filtri ed autotune, permettesse un’identificazione. Ma «sì, è Nocerino, non ci sono dubbi», «ma che Nocerino, ancora fake news», sono i termini estremi del dibattito sull’Elena Ferrante del sound newpolitano. Qualcuno, invece, sorride e ripete: «Zitto chi sape ‘o juoco».