Max Pezzali, nuovo doppio album: «Canto la mia storia dal punk alla radio»

Max Pezzali
Max Pezzali
Domenica 12 Novembre 2017, 18:20 - Ultimo agg. 13 Novembre, 12:30
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Sono 25 anni di carriera e di canzoni scritte e cantate per Max Pezzali, che ha deciso di raccogliere quanto fatto in un quarto di secolo con un doppio album, un po' raccolta e un po' sguardo sul Max di oggi. Il titolo del nuovo capitolo discografico dell'ex 883 è “Le canzoni alla radio” e uscirà venerdì 17 novembre.

«Venticinque anni non sono pochi e vale sempre la pena festeggiare - ha raccontato Pezzali - perché nella carriera,
così come nella vita, del domani non c'è certezza. È un bel risultato, perché faccio questo mestiere da tanti anni e ho raggiunto un pareggio in termini temporali, visto che da quest'anno, il mio cinquantesimo di vita, è più il tempo che faccio musica rispetto a quello che in cui non ne ho fatta, il che fa abbastanza pensare, perché all'inizio ero convinto che sarebbe stata una cosa passeggera e che sarebbe durata una manciata di anni, non di più».

La scaletta del nuovo album è composta da 37 canzoni, che vanno da quella che dà il titolo al lavoro al completo e
arrivano fino a 'I cowboy non mollanò, dagli 883 al Pezzali solista, attraverso titoli più che popolari come “Hanno ucciso l'Uomo Ragno”, “L'universo tranne noì”, “Gli annì” ma anche “Una canzone d'amore” “Finalmente tu”, oltre ad una manciata abbondante di pezzi nuovi come “La vita con te”, “Duri da battere” (dal progetto assieme a Nek e Francesco Renga che, per Pezzali, «è stato come mettere assieme tre strumenti come violoncello, violino e contrabbasso, dove io sono ovviamente il contrabbasso»). «L'idea era quella di fare un misto tra un album
nuovo, con sette brani inediti, e una raccolta di canzoni che alla radio ci sono andate veramente».

La radio, appunto, che nella carriera di Massimo Pezzali da Pavia, cantautore e motociclista con le passione incondizionata per le Harley Davidson, è sempre stata una protagonista. «È stata il mezzo di comunicazione principale per tante cose - ha detto Pezzali - e non solo per far sentire le mie canzoni e quelle degli 883. La radio è la principale responsabile della mia formazione pop. Io ascoltavo tantissime altre cose, molto diverse, ed è stata lei che mi ha avvicinato all'idea di musica pop, creando un vero e proprio ponte tra i generi e i gusti».

Dal punk al post-punk, passando per il metal, la new wave e altro di contorno, hanno preso così una strada diversa . «Forse senza radio avrei fatto 25 anni di carriera punk - ha scherzato Pezzali - anche perché oggi magari è più facile rispetto al passato, quando l'inno del punk era su tutti “no future”.In ogni caso, non sarebbe stato lo
stesso». La parola chiave di tutto il progetto è stata “connessione”: connessione tra gli 883 e Pezzali, tra il passato e il presente delle canzoni nuove e dei progetti in corso, con uno sguardo al futuro. «Il Max di 25 anni fa - ha spiegato il cantante - è strettamente collegato a quello di oggi e alle sue canzoni. Nel pezzo “Volume a 11”, per esempio, racconto proprio il ragazzo che ero allora, addirittura prima di cominciare a fare questo mestiere. “Le canzoni alla radio” è di fatto una celebrazione di quel mondo che ancora oggi mi permette di raccontare le mie
storie».
 
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