Michael Jackson e le molestie, il docufilm «Leaving Neverland» riapre il caso

Michael Jackson e le molestie, il docufilm «Leaving Neverland» riapre il caso
di Matteo Ghidoni
Domenica 20 Gennaio 2019, 14:00
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I fan di Jacko hanno reagito all'annuncio del documentario chiedendo agli organizzatori del festival del cinema indipendente di rinunciare al film, ritenuto lesivo dell'onorabilità del cantante, ma al «Sundance» non si sono fatti intimorire: «Supportiamo gli artisti e consentiamo loro di raccontare storie audaci e indipendenti, su argomenti che possono essere provocatori o stimolanti. Attendiamo quindi con impazienza il pubblico al festival, per vedere e giudicare il lavoro e poi discuterne in seguito» la risposta.

Contraria alla proiezione anche la squadra di avvocati che cura gli interessi del re del pop, scomparso nel 2009. Per i legali del Michael Jackson Official Estate «Questa è un'altra sporca produzione, un tentativo oltraggioso e patetico di fare soldi sfruttando l'immagine di Michael. Robson e Safechuck hanno entrambi testimoniato sotto giuramento che Michael non si è mai comportato in maniera inappropriata nei loro confronti. Il documentario ripete accuse datate e screditate. È sconcertante come un regista fino a oggi credibile, possa lasciarsi coinvolgere in un simile progetto».
 
Robson nel 2013 ha portato in tribunale gli eredi di Jackson, sostenendo di essere stato più volte molestato dal cantante quando aveva appena sette anni. Ma durante un processo del 2005, in cui era apparso come testimone, aveva dichiarato di non essere mai stato molestato dalla star. Anche per questo nel 2017 ha perso la causa intentata quattro anni prima.

Da parte sua, Safechuck, un programmatore di computer, ha intentato causa nel 2014, all'età di 36 anni, affermando di essere stato molestato per mesi, dopo aver recitato nella pubblicità della Pepsi insieme al suo idolo, quando aveva 10 anni. Segnalato dal personale del Neverland Ranch come potenziale vittima, durante il processo a Jackson nel 2005, anche lui aveva negato qualsiasi violenza sessuale. E anche nella sua causa il processo contro il re del pop si è concluso con una prescrizione.

Ma Vince Finaldi, avvocato che rappresenta Robson e Safechuck nelle rispettive azioni legali, ricorda che i suoi clienti sono ricorsi in appello e che le loro accuse sono state respinte per motivi tecnici, non per la credibilità delle affermazioni dei suoi assistiti. «Non ci sono mai state sentenze in tribunale sulla loro testimonianza», ha detto Finaldi. «Siamo vicini ai nostri clienti, gli crediamo e ci aspettiamo che venga fatta giustizia.»

HBO e Chanel 4 hanno coprodotto «Leaving Neverland» che debutterà sui due canali questa primavera.
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