Rolling Stones, Mick Jagger ad Apple Music 1 racconta della canzone mai pubblicata

Rolling Stones, Mick Jagger ad Apple Music 1 racconta della canzone mai pubblica: nome del brano e la storia che c'è dietro
Rolling Stones, Mick Jagger ad Apple Music 1 racconta della canzone mai pubblica: nome del brano e la storia che c'è dietro
Venerdì 1 Ottobre 2021, 17:28 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 18:28
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Mick Jagger, leader dei Rolling Stones, ha raccontato a Zane Lowe su Apple Music 1 della canzone mai pubblicata della band «Troubles A’ Comin», contenuta nella versione per il 40esimo anniversario dell’album di successo del 1981 «Tattoo You», rimasterizzata per l’occasione con nove brani inediti e in uscita il prossimo 22 ottobre.

La storia della riscoperta

Jagger racconta ad Apple Music di com’è tornato agli archivi di «Tatto You» per riscoprire la traccia, registrata in origine a Parigi nel 1972. Jagger dice anche di aver scritto molte canzoni nuove durante la pandemia e parla del perché la band stia continuando con il tour "No Filter" dopo la scomparsa di Charlie Watts, e del perché sarà difficile senza di lui.

Altre cazoni inedite

Mick Jagger racconta come hanno rivisitato materiale mai pubblicato.

Qualcuno mi ha detto, «Sì, ma devono esserci altre canzoni che hai registrato e che non hai» e io ho risposto «Sì, ci sono altre canzoni che abbiamo registrato, ma non sono ancora finite. Qualcuno dovrà finirle. Ma dipende. Voglio dire…non voglio pubblicare cose che non credo siano abbastanza buone. Capisci? Perché sono di interesse storico, capisci cosa intendo? Vorrei che fossero buone e interessanti o divertenti. E a volte ascolti e dici: “C’è una ragione per cui non l’hai proprio pubblicata».

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Jagger racconta racconta così, come è tornato negli archivi di «Tattoo You». «Beh, ciò che fa la gente è intrufolarsi in chissà che archivio oppure lo comprano da qualcuno. Ciò che pubblicano è roba incompleta, o mixata in malo modo oppure in tempo reale con un board mix. Perciò non senti veramente com’è la registrazione. Capisci? Ne ascolti una versione vaga, ma non la senti realmente come una vera e propria registrazione, come per il resto dell’album. Ma per questa ri-pubblicazione, mi sono dato il tempo. una finestra di tempo davvero larga, perché «Tattoo You» non era un album per cui ci siamo detti "Ok, ora passiamo un tot di mesi in studio e facciamo quest’album», racconta il cantante. «Si trattò di molte tracce registrate in un lungo periodo di tempo. Quindi ho un lungo periodo di tempo in cui ascoltare gli archivi ed essere fedele a quell’album», prosegue.

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Jagger racconta che ha scritto molte canzoni durante la pandemia: «Sono molto interessato a fare cose nuove tanto quanto sono interessato a rifarle. Voglio dire, sono consapevole del fatto che queste canzoni, questi album hanno un significato e un’importanza per le persone, e ovviamente ce l’hanno anche per me».

«Troubles A’ Comin»

«“Troubles A' Coming” era una versione cover. Perciò è qualcosa di incompleto, capisci? Perché la canzone esisteva già, che è grandioso. Mi dissi “Sì, mi piace quella. Funzionerà.” Perché è una canzone per cui devo scrivere i testi. Ma alla fine li dovetti scrivere i testi, e per me non era abbastanza quindi scrissi una strofa extra. Dovetti chiedere loro “Scusate, ho scritto una strofa in più. Vi sta bene?” Ma fu abbastanza semplice, in un certo senso. Poi Ronnie ci inserì un solo di chitarra. Non ce n’era uno. Ma alcuni degli altri che… 'Living in the Heart of Love', quella era quasi fatta. Non dovetti fare quasi nulla. Ronnie fece qualche solo extra e cose simili. Tutte le tracce vocali erano già fatte. C’era un esubero di testi». Prosegue nell'intervista i leader dei Rolling Stones.

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Chalie Watts

Mick Jagger racconta anche della tristezza di andare avanti senza Charlie Watts e riflette sul tempo trascorso in studio con lui: «Senza Charlie sarà molto difficile. E abbiamo dei brani in cui ovviamente c'è ancora Charlie. Già. Ma se facciamo cose nuove... Ma se facciamo cose nuove, non ci sarà. Quindi sì, ed è stato molto triste. E ho lavorato con Charlie. In realtà ho fatto alcune cose con lui in studio molto recentemente, mentre stavamo facendo questa cosa di 'Tattoo You', e Ronnie era in studio. Charlie è venuto in studio. Abbiamo fatto un po' di lavoro su Tattoo You. Lui ha lavorato un po' su alcuni riempimenti e cose del genere. E poi quando abbiamo iniziato a pasticciare con altre cose, ho lavorato con lui. Sembra ieri che ero in studio con Charlie a scherzare. È così strano, e molto triste».

«Alcune persone hanno detto, "Oh, beh, Charlie, è morto. Non avrebbe dovuto fare il tour, avrebbe dovuto fermarsi". E altre persone avrebbero pensato: "Beh..." Ma la cosa dei Rolling Stones, credo, in tutta la loro carriera è stata la loro resilienza di fronte alle avversità. E abbiamo avuto alti e bassi, soprattutto alti, ad essere onesti. Abbiamo avuto avversità, e questa è stata probabilmente una delle più difficili. E così abbiamo preparato il tour. Avremmo dovuto suonare l'anno scorso. Non abbiamo potuto farlo per ovvi motivi, a causa della pandemia. E ho pensato, e penso tutt'ora, che tutti nella band abbiano pensato che avremmo dovuto continuare», racconta.

«Dopo aver fatto i primi due spettacoli, penso di sentirmi davvero bene al riguardo. Ma sono contento che lo stiamo facendo. So che Charlie voleva che lo facessimo. Penso che il pubblico voglia farlo. Sembra che lo voglia. E naturalmente è diverso, e naturalmente, in qualche modo è triste, lo so. Ma voglio dire, vai là fuori e suoni un po’ di rock e ti senti meglio, ed è molto catartico. Quindi penso che sia davvero bello», conclude.

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