Sting fa il napoletano: «Adoro il suono di questa città»

A cena da Mimì alla Ferrovia. La battuta sullo scudetto: «È la mia seconda squadra dopo il Newcastle»

Sting a cena da Mimì alla Ferrovia
Sting a cena da Mimì alla Ferrovia
di Gennaro Di Biase
Giovedì 27 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 28 Aprile, 07:11
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Sting, come mai ha scelto proprio Napoli per un concerto particolare come quello di oggi? Cosa significa per lei questa città? «Io amo Napoli – risponde la star della musica mondiale, con una gentilezza, una disponibilità e un’umiltà che solo gli animi straordinari sanno offrire – sono innamorato del suo sound».

Un «sound» vivo, una partitura e una musica che suonano per i fragili, per combattere al fianco delle vittime delle ingiustizie. Senza questa lotta, l’arte non ha quasi ragione di esistere. E non a caso, si intitola proprio “Fragile”, il celebre brano che Sting interpreterà oggi, assieme alla moglie Trudie Styler, al carcere di Secondigliano, suonando una chitarra realizzata col legno dei barconi dei migranti. Materia e simbolo nello stesso strumento. Sarà proprio ai fragili che Sting trasmetterà il suo «amore per Napoli e per il suo suono». Napoli ha stregato la coppia Sting-Styler, ieri a cena nello storico ristorante Mimì alla Ferrovia. «Il Napoli - aggiunge Sting - è la mia seconda squadra del cuore». 

L’arrivo di Sting ha bloccato il traffico dei vicoli intorno a piazza Garibaldi. Un arrivo in sordina, che però hanno notato tutti, immediatamente. Auto che si stoppano nel mezzo della carreggiata, clienti che si alzano dai tavoli e cercano di avvicinare la star. Sua moglie, la Styler, è una habitué del celebre Mimì alla Ferrovia, dove il Mattino ha incontrato l’ex cantante dei Police, per la prima volta a tavola nei pressi della stazione. I due, sposati, sono una delle coppie più forti e longeve dello star system: 30 anni di matrimonio e quattro figli.

Inoltre, stanno stringendo sempre di più il loro legame con Partenope. Trudie, infatti, sta lavorando a un documentario in cui si racconta Partenope, con le luci e le ombre che ne disegnano la vitalità. Napoli è «un palcoscenico – come l’ha definita l’attrice – Un luogo dove la sorpresa è sempre pronta, dietro l’angolo».

A tavola, nella sala al primo piano del ristorante a ridosso di piazza Garibaldi, c’è anche Luciano Stella, produttore del documentario dal titolo provvisorio “E poi… c’è Napoli”, prodotto da Rai Cinema, con il sostegno del piano cinema regionale e la collaborazione della Film Commission. Più don Antonio Loffredo, tra i fondatori de La Paranza – la cooperativa di ragazzi che gestisce le catacombe di San Gennaro – e organizzatore dell’iniziativa benefica che porterà oggi la star a esibirsi a Secondigliano. In tutto, tre tavoli e una ventina di persone. 

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«Dalla violenza non nasce niente», recita il testo della famosissima «Fragile». Il sorriso e la pace sono la chiave dell’oggi. O del domani. Sorride Napoli, in questo momento, e ha sorriso per tutta la sera anche Sting, a cena in uno dei ristoranti più famosi della città, dove è arrivato intorno alle 20.30, dopo aver visto le vie tinte d’azzurro per lo scudetto. Menù «più genuino possibile», come chiesto dalla star. Da bere, una Falanghina rigorosamente campana. Antipasti classici della casa: ricottina con confettura di pomodori, peperone ’mbuttunato, parmigiana di melanzane. «E poi una treccia di mozzarella e gli immancabili spaghetti con le vongole – sorride Salvatore Giugliano, chef di Mimì alla Ferrovia – Trudie, la moglie, è nostra cliente da sempre e appena arriva ha bisogno del primo principe della tradizione napoletana di mare. Lei lavora da anni al documentario su Napoli e siamo orgogliosi di averla come nostra cliente. È molto cortese e sorridente». Assieme alla Toscana, dove Sting e la Styler hanno comprato la tenuta “Il Palagio”, Napoli sta diventando la seconda casa della coppia. E chissà che non sia in arrivo qualche immobile in acquisto anche all’ombra del Vesuvio. «Luciano Stella ha regalato a Sting e alla moglie un Vesuvio d’argento, con il monte Somma», commenta Michele Giugliano. «Perfetto» sospira l’ex Police dopo la prima forchettata degli spaghetti. Come il «suono di Napoli», appunto. 

Il sentimento tra Sting e Partenope sta lievitando sempre di più col passare delle ore. Una corrispondenza d’amorosi sensi che ovviamente, oltre che attraverso il documentario di Trudie, passa anche dal calcio. Non c’è tema più caldo, al momento, nel Mezzogiorno. E viene naturale, di conseguenza, che anche Sting ne sia stato in qualche modo contagiato. Cosa ne pensa dello scudetto del Napoli? «Seguo molto il football italiano – ammette il cantautore, tra un boccone e l’altro, stringendo i pugni in segno d’esultanza – La prima squadra per cui tifo è il Newcastle, quella del mio territorio d’appartenenza, ma subito dopo viene il Napoli. Gli azzurri sono la mia seconda squadra. Sono felicissimo dello scudetto in arrivo». Un endorsement importante. Grandi tifosi per un grande risultato. 
 

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