Il ritorno di Niccolò Fabi: «Canzoni da un lungo viaggio»

Il cantautore celebra i 25 anni di carriera

Il ritorno di Niccolò Fabi: «Canzoni da un lungo viaggio»
di Enzo Gentile
Mercoledì 30 Novembre 2022, 08:39
4 Minuti di Lettura

«La mia prima canzone l'ho scritta nel 1980, avevo 12 anni, si intitolava La collina, ma non mi ricordo niente. Oggi, dopo tanto tempo, come succede credo a ognuno di noi, la vena si è affievolita e faccio fatica a scrivere e a trovare qualcosa di convincente, anche a causa di una certa severità verso me stesso. Tutti noi abbiamo fatto le cose migliori da giovani». Niccolò Fabi pubblica venerdì un nuovo album, «Meno per meno», comprendente quattro inediti e sei brani del repertorio, presentati in una veste molto diversa da quella conosciuta: «La novità sta nel suono, negli arrangiamenti di Enrico Melozzi con il supporto di una grande orchestra, proprio come avevo fatto per il concerto all'Arena di Verona il 2 ottobre scorso: si tratta di un non live, con quegli arrangiamenti ripresi in studio».

La tentazione della rilettura orchestrale della propria storia, lei è arrivato al venticinquennale, è un comune denominatore per molti.
«È vero e io l'ho affrontata con più di un timore, temendo l'eccesso di romanticismo e che il pubblico potesse non gradire la deviazione dal corso finora apprezzato: ci sono casi in cui il valore aggiunto potrebbe essere meno interessante di quello che si perde.

Però il grande lavoro effettuato per arrivare a Meno per meno mi ha tolto i dubbi: da ascoltatore dico che ci sono momenti davvero molto belli. L'esperienza fatta a Verona è stato un motivo di ispirazione decisivo: queste canzoni arrivano qui dopo un lungo viaggio».

Il solito dilemma: conta più la musica o le parole?
«Devo confessare che il mio gioco preferito sta nel cercare i suoni, le ambientazioni e le peculiarità degli strumenti: gran parte del tempo lo investo in quella direzione, che mi diverte. La scelta delle parole è altrettanto importante, ma richiede anche dolore, è uno sforzo, un viaggio interiore. E comunque se guardo a un modello, quello è Vespertine live, il disco di Bjork, in cui l'energia del contemporaneo si fonde con l'eterno dell'orchestra. Ma sono consapevole che si tratta di un altro campionato, non voglio assolutamente mettermi su quel piano».

Beatrice Venezi, direttore d'orchestra scelta dal ministro della cultura come consulente per la musica, ha indicato la necessità di una sorta di albo specializzato, al fine di poter parlare e recensire a ragion veduta: come vede questa possibilità?
«Non so entrare nel merito di esami o patenti, ma è certo che l'autorevolezza nel tempo si sia persa. Con l'invasione del web e la opportunità per chiunque di dire la propria, su ciascun argomento, non è una conquista: la competenza, il fatto di essere esperti di una materia da alcuni viene visto con sospetto, mentre riconoscere la preparazione resta una cosa importante. Chiacchierare anche a vuoto, sulla guerra come sul virus o sulla musica è ormai concesso a tutti, e va bene, ma la perizia dovrebbe essere sempre considerata come un valore».

La Venezi vorrebbe anche privilegiare la musica italiana.
«Mai come oggi si è ascoltata tanta musica italiana, davvero non senso parlare di esterofilia musicale».

Intanto anche il vostro ruolo di artisti, calati nella società o nel mercato, sta cambiando rapidamente.
«Lo scrivere canzoni, senza sapere bene dove andranno, come saranno ascoltate, mi mette addosso qualche interrogativo. La formula è prossima a cambiamenti importanti. Un disco di dieci pezzi nuovi può essere una montagna ardua da scalare, il consumo ormai è frammentato: nei modi, nei gusti. Quanto poi alla capacità di intervenire, io ho sempre sentito un distacco dall'aggressività e dall'invadenza dei social e continuo a tenermi lontano da un linguaggio di slogan e di velocità, che non aiuta nessuno: cerco di raccontare quello che mi circonda e che osservo, ma a modo mio».

A sostenere il nuovo progetto, Niccolò incontrerà il pubblico per una serie di conversazioni aperte: appuntamento a Napoli, alla Feltrinelli di piazza dei Martiri il 7 dicembre alle 18,30, mentre per il concerto, con band e orchestra di 15 elementi, bisognerà attendere il 19 maggio al teatro Augusteo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA