Nto', la Stirpe Nova del rap per la colonna sonora di Gomorra

L'ex Co'Sang Nto'
L'ex Co'Sang Nto'
di Federico Vacalebre
Venerdì 9 Maggio 2014, 23:03 - Ultimo agg. 10 Maggio, 08:29
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Stirpe Nova la crew messa in piedi da Antonio Riccardi, aka Nto’, all’indomani della separazione da Luche’ e dello scioglimento dei Co’Sang. Dopo il debutto da solista dell’anno scorso con Il coraggio impossibile, Nto’ ritorna con Numero9 (etichetta No Music), e la sua posse si ingrossa: oltre al fido Pal (al microfono in 10 pezzi su 12), ecco arruolati producer ispirati come Dj Klonh e Nta La Lince al fianco degli immancabili featuring: con Gu Pequeno, Lucariello, Jovine, Speaker Cenzou, ci sono El Koyote, Luis Rodriguez e gli emergenti Fabio Villani, Revo, 4/20, Austin Prior, Peppe ’o Pollo, Simone Marsicano, ’O Reppat. Il ritorno al dialetto non è un passo indietro, ma il richiamo della foresta, della giungla metronapoletana. Il ritorno alle tematiche di strada pure. «Essa nun tene problemi» e «Niente ’e nuovo» raccontano un personale che è quotidiano, politico, maschilista, dove le donne sono «nu sisma d’erotismo», dove l’amore è passione a cottimo. Poi la poesia cruda si fa più cruda, e la bella vita si paga più cara e amara: «Nun tengo problemi» è il diario di un camorrista di breve corso, perché il destino è scritto, ineluttabile, galera o morte, il Rolex, la Jacuzzi e «’o fierro» non salvano; «Mummie» è un viaggio al termine della notte spesa tra pornostar, rapstar («sta strada fatta ’e turreno nuje l’hammo appriparata»), gangstar. Ma non ci sono stelle nell’esistenza dei figli d’’o Sistema, prime vittime d’’o Sistema. Il flow di Nto’, classe ’82, è voce di dentro: «Vita violenta» è il racconto senza redenzione di un’ascesa criminale/discesa negli inferi, lo scugnizzo orfano inizia a rubare per dar da mangiare ai fratellini, poi il futuro è già scritto. «Chi trase, chi jesce», scritta per la colonna sonora de «L’ispettore Coliandro», sa che il carcere è meglio del cimitero, e a volte nemmeno. «Nuje vulimme ’na speranza», sigla della serie tv tratta da «Gomorra» ieri al via è quasi un esorcismo, come «Campo pe’ nun murì», l’ultimo pezzo, collettivo.

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