«Reginella», cent'anni
con la «vesta scullata»

copiella "Reginella"
copiella "Reginella"
Giovedì 24 Agosto 2017, 10:00 - Ultimo agg. 2 Settembre, 14:37
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Chissà chi era Reginella, che mangiava pane e cerase, che campava di vase, e che vase, che si era fatta 'na vesta scullata, 'nu cappiello cu 'e nastre e cu 'e rose, che steva 'mmiezzo a tre o quattro sciantose e parlava 'o francese accussì. Chissà chi era la bellezza verace travestita da forastiera che cent'anni fa ispirò a Libero Bovio quei versi dolenti quasi quanto l'accompagnamento melodico del maestro Gaeano Lama («Silenzio cantatore», «Tutta pe'mme», «Fresca fresca»), un valzer vesuviano leggero come il volo del cardillo addolorato coprotagonista della canzone, storia d'ammore appassiunato, così appassiunato che «t'aggio vuluto bene a te/ tu m'è vuluto bene a me/ mo nun ce amammo cchiù / ma 'e vvote tu/ distrattamente, pienze a me».
Distrattamente, come se si potesse pensare distrattamente a una donna così, rivista «l'autriere a Toleto», un volto nella folla, un oscuro oggetto del desiderio ormai condiviso con le folle dei cafè chantant, dove don Liberato, uno dei sommi poeti di cantaNapoli («Tu ca nun chiagne», «Chiove», «'O paese d''o sole», «Passione», «Lacreme napulitane»), partorisce l'idea per uno dei suoi capolavori, uno dei suoi ritratti di vita verace, uno dei suoi canti di desiderio represso: sarà Gilda Mignonette a portarlo al successo internazionale, solo un anno dopo il lancio nel 1917, quasi sprezzante nell'impossessarsi di un canto maschile, lei sciantosa che non usava le vesti scollate, lei già regina degli emigranti. In tanti, poi, ne rinnoveranno il fascino: Carlo Buti la italianizzò («Reginella piccina adorata/ non sei più la mia dolce sartina»); Roberto Murolo ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia, soprattutto dal vivo, coinvolgendo il pubblico come coro; Sergio Bruni; Giuseppe Di Stefano; il divo corso Tino Scotti; Peppino Di Capri la presentò alle nuove generazioni; Massimo Ranieri la rilanciò due volte: nella sua spavalda esuberanza giovanile, poi più essenziale negli anni della maturità; Gabriella Ferri; Mario Abbate; Mia Martini; Lina Sastri; Roberto Vecchioni (con Eugenio Finardi e l'aggiunta finale dei versi di una canzone popolare toscana del repertorio di Caterina Bueno, «Cinquecento catenelle d'oro»; Renzo Arbore con l'Orchestra Italiana; Mina in salsa jazzata; Consiglia Licciardi; più recentemente Peppe Servillo con il Solis String Quartet, Gino Paoli in duetto con Sergio Cammariere, Stefano Bollani.
Cent'anni dopo, «Reginella» è ancora profondamente presente nell'immaginario nazionale, e non solo, tra le canzoni napoletane, e quindi italiane, più celebrate di sempre. Claudio Baglioni ne ha immaginato un sequel, «Reginella Regine'», contenuto in «Io sono qui» (1995): «Dopo non l'ho cantata più/ la tua canzone Reginella... Dicevi di essere di Napoli/ ma non c'eri mai stata». Erano gli anni in cui il cantautore cercava di rinnovare la propria versificazione: «Lo so Regine'/ che mi hai voluto bene/ forse più di me/ e quello ti rimane/ sopra il letto delle nostre cene/ non c'era un gran che/ c'eri tu Regine'/ Ma perché hai dato un po' di te/ a ognuna delle altre donne/ quanto di te darai agli uomini/ per farmi stare insonne/ chissà se amavi proprio me». Nel 1991 Federico Salvatore aveva azzardato una parodia trash, fedele allo stile «Azz!»: «Me so' fatto 'na Vespa truccata/ 'a marmitta nunn'è omologata/ Tengo 'a femmena a Torre Annunziata/ che ogni sera me aspetta pe' asci'». Reginella si chiamava il personaggio di Isa Danieli nella fiction «Capri», ma già nel 1972 Reginella era diventata addirittura un personaggio Disney, papera extraterrestre che ha una tormentata love story con Paperino: inventata da Rodolfo Cimino e disegnata da Giorgio Cavazzano, finora era apparsa in cinque avventure, dopo 23 anni di silenzio è appena tornata in edicola, per la prima volta non scritta da Cimino (scomparso nel 2012), ma firmata da Bruno Enna e Giada Perissinotto, con le tre puntate di «Paperino e la Regina fuori tempo» pubblicate su «Topolino».

Nel fumetto ha i capelli corvini, ma chissà se era bionda o bruna, Reginella, regine'...

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