Rocco Hunt: «Io il re dell'estate? Dipende dal derby con i Boomdabash»

Rocco Hunt: «Io il re dell'estate? Dipende dal derby con i Boomdabash»
di Federico Vacalebre
Domenica 6 Giugno 2021, 08:34
4 Minuti di Lettura

L'anno scorso la canzone dell'estate fu decisa al fotofinish: con i Boomdabash (più Alessandra Amoroso) di «Karaoke» a battere per poche centinaia di copie vendute «A un passo dalla luna» di Rocco Hunt con Ana Mena. «Quel pezzo, come i quattro precedenti, ed anche il prossimo, del gruppo salentino porta la mia firma», ricorda il rapper salernitano, «e quest'anno rischio un nuovo autogol», dice con un sorriso che spiega che, comunque vada il derby, sarà un successo.


Ricapitoliamo: hai scritto «Señorita» per Clementino e Nina Zilli, sei in testa a tutte le classifiche con «Un bacio all'improvviso», il bis con Ana Mena, uscito solo ieri, e già annunci un tormentone tris scritto per e con il collettivo di «Don't worry», «Mambo salentino» e «Per un milione»? Ma allora è vero che Rocchino della Ciampa di Cavallo è diventato il re dell'estate italiana?
«I miei amici mi sfottono, ma io sono sempre quel Rocchino, in fondo ho solo 26 anni, anche se con moglie e figlio devo fare un po' più il serio.

Il singolo dei Boomdabash esce l'11, c'è una collaborazione importante, ma di quello parlerai con loro. Quello di Clementino è un mio regalo alla prima persona che ha creduto in me. È una maniera per rendergli un favore, per continuare a divertirci insieme. Mi ha scritto una cosa del tipo: È incredibile, poco tempo fa ero io ad aprirti la strada, ora sei tu a darmi l'assist in un altro campionato».


Ancora «Capocannonieri», insomma. Ma veniamo al tuo pezzo?
«È più veloce e più up tempo, quasi 120 bpm, rispetto alla bachata dell'anno scorso. Un brano senza pretese, pensato per piacere dai bambini agli anziani, per fare un po' di casino in un'estate in cui la pandemia avrà ancora il suo peso».


Ma quand'è che da rapper ti sei scoperto maestro dei tormentoni?
«Mai, è successo senza che me ne accorgessi. Ma, ancora una volta, tutto è iniziato con 'Nu juorno buono: per quel brano ho messo insieme Takagi e Ketra, quest'ultimo motore dei Boomdabash, che poi mi hanno chiamato per la stesura di Roma Bangkok di Baby K. Da quell'esperienza ho fatto squadra con Federica Abate per i due pezzi con Ana Mena e firmato i cinque, quattro più il prossimo, successi stagionali dei salentini».

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E la spagnola Ana Mena dove l'hai trovata?
«Ha trovato lei me. Mi ha cercata, via manager, quando aveva fatto la prima irruzione sul mercato italiano collaborando con Fred De Palma. Ci siamo detti che non volevamo arrivare secondi e abbiamo rinunciato all'occasione, lei ha bissato con il rapper e ha sfondato, mentre quell'estate il mio singolo non era andato granché. Pensando all'estate successiva ci mettevamo scuorno di richiamarla, ma lei mi ha telefonato e stavolta ho capito che non dovevo perdere l'occasione. Con A un passo dalla luna abbiamo conquistato anche il mercato spagnolo, messicano, stavolta siamo entrati persino nella top 30 francese, vietata ai più, Maneskin compresi».


Lo vedi che sei diventato il re dell'estate?
«No, però mi diverto. A 26 anni ho fatto già quasi di tutto, da Sanremo al cinema, dal poeta urbano al suono più mainstream. Per non sentirmi vecchio mi regalo questo gioco, fino a che regge, non sarei credibile a fare il trapper, qui posso ancora cavarmela».


E il mister Hunt rapper?
«Sto scrivendo, l'hip hop rimane il mio brodo di cultura, se faccio una cosa più pop poi arriverà di sicuro quella più rap, e, forse, viceversa».


Voglia di palcoscenico?
«Sapessi quanta, Fede. Quei due Palapartenope già sold out, con il tris a portata di mano mi facevano sentire in paradiso: tre Palapartenope se li sono permessi solo Pino Daniele, forse Gigi D'Alessio e Nino D'Angelo. Non so se quest'estate riuscirò a fare qualche data estiva, ma il cuore e il pensiero vanno a quelle date partenopee previste nel 2020 e da recuperare».


Intanto te la godi in costiera amalfitana.
«C'è il sole e presto dovremo promuovere Un bacio all'improvviso in giro per l'Europa».


Un momento buono.
«Ancora e, spero sempre, nu juorno buono».

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