Rosario Miraggio, il parroco di Sperlonga annulla il concerto per i “saluti” al boss di 10 anni fa: «False accuse, interverranno i miei legali»

Rosario Miraggio, il parroco di Sperlonga annulla il concerto per i “saluti” al boss di 10 anni fa: «False accuse, interverranno i miei legali»
di Giuliana Covella
Venerdì 2 Settembre 2022, 19:57 - Ultimo agg. 21:42
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A Sperlonga il parroco annulla il concerto di Rosario Miraggio per un fatto accaduto dieci anni prima. Una vicenda che sta spopolando in rete e che è, in buona sostanza, questa: stasera il cantante partenopeo avrebbe dovuto esibirsi in piazza Fontana. Un evento che era stato organizzato nell’ambito della festa patronale. Ma tre giorni fa il Comitato organizzatore ha comunicato allo staff dell’artista che tutto era stato cancellato, perché nel 2012 Miraggio avrebbe salutato dal palco di un’altra piazza, a Gragnano, un boss condannato all’ergastolo. Questo episodio ha scatenato le ire dei politici locali, che hanno gridato allo scandalo. Polemiche in cui il cantante non ci sta ad essere tirato in ballo né ad essere «strumentalizzato», come ha scritto in un lungo post sui social.

«La cosa che più mi addolora è che la gente non vede le buone azioni che uno compie. Non voglio farmene un vanto, né amo parlarne ma da alcuni anni è noto a tutti il mio impegno nella lotta per i diritti civili e contro la violenza sulle donne».

Nel giorno in cui sarebbe dovuto salire sul palco di Sperlonga, Miraggio si sfoga in merito al concerto annullato da chi lo aveva voluto nel Comune in provincia di Latina. Un caso che sta suscitando pareri contrastanti sul web, dove il cantante, 36 anni e papà di due bambini, è stato messo alla gogna per quanto accaduto agli albori della sua carriera.

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A spiegare le modalità e le motivazioni è la voce di tanti brani di successo (chi non ha cantato, tra le tante, sulle note di “Male” soffrendo pene d’amore?): «L’episodio risale al 2012 - spiega al telefono l’artista - quando durante una serata a Gragnano io avrei detto parole che mi vengono attribuite, ma di cui non ricordo bene. O meglio all’epoca, essendo alle prime armi, ricordo di aver letto dal palco un biglietto che mi diedero con alcuni nomi che mi fu chiesto di citare (la polemica riguarda quello di un boss stabiese condannato all’ergastolo per l’omicidio di un imprenditore che si era rifiutato di pagare il pizzo, ndr). Tutto il resto sono solo falsità. D’altronde allora quelle che facevamo nelle piazze si chiamavano prestazioni e duravano dai 20 ai 30 minuti. Oggi si fanno concerti e sul palco non arrivano più biglietti o cose simili, che vengono filtrati dall’organizzazione. Lo stesso “Io canto a te” (2006) in realtà è il titolo del mio secondo album e non una canzone dedicata a questa persona di cui parlano. Un’altra falsità dunque, per la quale interverranno i miei legali».

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Tutto sarebbe nato dalle critiche mosse dalla consigliera ed ex sindaco di Formia Paola Villa all’attuale Amministrazione. «Il mio concerto è stato annullato a causa delle polemiche suscitate dalla pubblicazione di alcuni articoli di giornale del litorale Pontino e di alcune dichiarazioni di qualche ex politico locale male informato e rancoroso, secondo cui avrei a loro dire salutato dal palco una persona detenuta», scrive il cantante  nel post pubblicato sui social, parlando di «ricostruzioni strumentali». «Non voglio prestare il mio nome a strumentalizzazioni politiche - sottolinea al Il Mattino - ma tutelare la mia immagine per me, la mia famiglia e il mio pubblico». Poi la delusione per non aver potuto cantare in quel luogo: «Il Comitato organizzatore ha comunicato la cancellazione dell’evento ai miei collaboratori tre giorni fa. Sono rimasto sbalordito, oltre che deluso. Ci tenevo tanto a quella piazza, dove spesso vado anche in vacanza. Ma lo stesso parroco che ha voluto l’evento (essendo una festa patronale) ha ritenuto alla fine di non farmi esibire». Niente polemiche né rancori da parte di Miraggio, che annuncia: «Non mi va di fare guerre, né di forzare le cose. Ritengo di essere un buon cittadino e un buon cristiano. Per questo devolverò il bonifico che mi arriverà proprio alla parrocchia di Sperlonga». «Ma - precisa - ciò che mi fa stare male è che la mia collaborazione con associazioni come La Forza delle Donne (fondata dalla compianta Elisa Russo, ndr) che lottano contro la violenza, le mie battaglie per i diritti della comunità Lgbt o la mia vicinanza a tanti ospedali pediatrici non valgono, a quanto pare, in questo mondo».

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