Sanremo 2022, questa voglia di ballare nell'Italia che riparte

Aspettando di tornare alla normalità, la formula ha vinto unendo felicemente generi ed età

Sanremo 2022, questa voglia di ballare nell'Italia che riparte
Sanremo 2022, questa voglia di ballare nell'Italia che riparte
di Alvaro Moretti
Domenica 6 Febbraio 2022, 07:19 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 03:23
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Ora che al Festival numero 72 stiamo dicendo, con le mani e tutto il resto, ciao ciao, già ci manca. Perché, tra commenti e meme, noi italiani non ci pensiamo alla fortuna di avere per una settimana l'occasione di essere in libera uscita. Grazie alle canzoni; ai messaggi condivisi o no; alle co-conduttrici (più o meno azzeccate); ai numeri dei comici visti e commentati sui social come una partita della Nazionale ai Mondiali; grazie a un tipo come Amadeus che sa fare da spalla a tutti e sente il Paese come pochi. Si rischia l'irriverenza a ricordare la telefonata con Mattarella, ma in qualche modo il Presidente e il Presentatore devono avere qualcosa in comune: devono sentire quali corde attivare nella gente.

Sanremo 2022, voglia di ballare

 

Amadeus, stavolta, ha capito che era il momento di un Festival pangenerazionale: che prendesse tutte le generazioni, abolendo i recinti. Sangiovanni e San Morandi, insieme. Mahmood e Blanco a canta Gino Paoli e il Cielo in una stanza dipinta oltre 60 anni fa.

L'anno scorso Sanremo aveva travolto l'Italia con giovani nati e cresciuti in rete, che pochi concerti avevano fatto in vita perché nascevano mentre la musica dal vivo si fermava; era l'anno dell'Ariston vuoto e della disillusione di una pandemia che non si staccava dalla nostra faccia, come le mascherine.

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Quest'anno Amadeus e la Rai hanno scommesso forte su un festival in presenza, su un Ariston sold out e su una commistione di generazioni musicali e di generi che è la formula del successo. La gente aveva bisogno di questo: di vedere un luogo dove già si balla (e tra poco, con mascherine e tutto il resto, lo si potrà fare ovunque); e i balli sono quelli condivisi dei villaggi turistici. Morandi e la sua canzone, spinta da Jovanotti, ricordano Stasera mi butto e il Ciao Ciao della Rappresentante di Lista (i due potrebbero essere nipoti di Gianni o della Zanicchi o Ranieri) è un Gioca Jouer che richiama agli anni Ottanta. Non a caso tempi felici di ripartenza nazionale. Danze che anche i bimbi conoscono, come certe hit anni Sessanta, perché in estate nelle spiagge o nei centri turistici si danza insieme proprio così.

 


E Amadeus che torna a fare il dj-animatore (l'anno scorso ri-animatore con Fiorello), e che chiede al teatro di ballare per Cremonini o Rettore e Ditonellapiaga (anche qui siamo almeno alla zia e nipote). E' la voglia del Paese di riprendersi dall'ansia. Di tornare a respirare liberamente, di sciogliere le gambe per ripartire di corsa.
Un segnale che - per quanto grande è il risultato di ascolti - vale un messaggio a reti unificate: voglia di leggerezza anche senza la musica leggerissima di Colapesce e Dimartino. Musica che finalmente si fa concreta speranza per l'oggi e per tutti e anche oltre il confine di Sanremo. Dall'Ariston è tutto, Italia ora tocca a te.
 

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