Sanremo Giovani, la carica dei campani

Flo
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Martedì 25 Ottobre 2016, 12:10 - Ultimo agg. 12:12
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Eran sessanta, diventeranno sei. In via Asiago, nella storica sede della radiofonia Rai a Roma, la fase delle selezioni live è avviata: si cercano i Giovani del Sanremo 2017. 572 le domande di partecipazione, 560 quelle valide, come sempre più solisti (255 uomini e 222 donne) che band (83).
I talent show - inutile dirlo, quasi non esistano più discografici, talent scout e club da tenere d’occhio - spopolano. Nel mucchio selvaggio dei sessanta selezionati da Carlo Conti con Gianmaurizio Foderaro, Carolina Di Domenico, Pinuccio Pirazzoli e Ema Stokholma, gli «Amici» di Maria De Filippi sono il partito di maggioranza relativa. Dalla palestra della De Filippi arrivano Chiara Grispo; Enrico Nigiotti (già visto anche a Sanremo), Gerardo Pulli (vincitore presto desaparecido), La Rua, Lele (Esposito) di Pollena Trocchia (un vero tormentino la sua «Ora mai»), Martha Rossi (quella di «Ti brucia), Valeria Romitelli, Luca Tudisca.
I brani sono già ascoltabili in rete, ma c’è ben poco di qualità da segnalare e non va meglio se si guarda al contingente in arrivo da «The voice»: Carola Campagna, Dylan Magon, Francesco Guasti, Frances Alina Ascione da Burbank, Frè Monti, Noemi Smorra, Tommaso Pini. Dal talent arriva anche Ivan Granatino: il giovane aversano è una sorta di anello di congiunzione tra la stagione neomelodica e quella rap. Presenza fissa al fianco di Franco Ricciardi, in «Chapeau» srotola una filastrocca rap che si toglie il capello davanti ai sogni di Pannella e del Partito radicale come a chi fa ballare l’Italia popolare.
La rappresentanza campana attinge però, soprattutto, alla promettente leva cantautorale newpolitana, con Flo e Maldestro, già segnalati da Musicultura, e con Lelio Morra. Floriana Cangiano, in arte semplicemente Flo, svezzata da Daniele Sepe, in nomination all’ultimo Premio Tenco per il disco dell’anno con «Il mese del rosario», conferma le sue doti di chanteuse con «Cassandra», anche se avrebbe potuto osare di più, come lo stesso Maldestro (all’anagrafe Antonio Prestieri: è figlio del boss Tommaso ma grazie alla madre è cresciuto lontano dal Sistema, contro cui si è scagliato ogni volta che ha potuto): «Canzone per Federica» conferma il suo melanconico stile autorale di antica scuola. Più pop «Domani» di Lelio Morra, partito con i J.F.K e la sua Bella Bionda, per arrivare al «Coca Cola summer festival» e una carriera di autore per la Vanoni e la Iurato.
Da Caserta arriva con «E tutto quel che resta è amore» Julia Vertaldi, in passato segnalatasi per tre brani coreografati dal National Russian Ballet e ballati all’Hermitage. Una ballad di emigrazione, sotto «Il cielo di Napoli» che già piange lacrime di nostalgia, ma anche una storia di rinascita promessa, arriva dal duo femminile Aprile e Mangiaracina: la prima è quella Silvia, che dopo un rodaggio nei jazz club napoletani, arrivò tra i Giovani sanremesi nel 2009 con un padrino del calibro di Pino Daniele, e che in questi giorni è per il terzo anno nel cast musicale dell’«Edicola» di Fiorello; la seconda è quella Sade, anche lei delicata chanteuse, già fattasi notare dal vivo e su disco.
Per non essere troppo campanilisti - ma Flo e Maldestro sono tra le migliori proposte emergenti a prescindere dai natali - va detto che Caterina Caselli, che è una che di solito ci piglia, scommette su Mirianna Mirage. E che Ricky Anelli ci riprova come Marco Guazzone (stavolta con gli Stag), mentre i brasiliani d'Italia Selton divertono con «Samba per Maria» e da Castrocaro arriva Ethan Lara. Ai sei finalisti scelti tra cotanto cantar leggero si aggiungeranno all'Ariston per raggiungere quota otto i due nomi che usciranno da Area Sanremo.
 
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