Sanremo 2022, le pagelle delle canzoni in anteprima: bene Rettore e Mahmood-Blanco (7), male Achille Lauro (4)

Sanremo 2022, ecco le pagelle delle canzoni ascoltate in anteprima: bene Rettore, male Achille Lauro
Sanremo 2022, ecco le pagelle delle canzoni ascoltate in anteprima: bene Rettore, male Achille Lauro
di Mattia Marzi
Venerdì 14 Gennaio 2022, 17:37 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 08:37
5 Minuti di Lettura

Insomma, come sono le canzoni in gara al Festival di Sanremo 2022? Cosa deve aspettarsi il pubblico dai 25 big scelti da Amadeus, tra campioni delle classifiche come Elisa, Emma, Achille Lauro, Giusy Ferreri signori e signore della canzone italiana come Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Iva Zanicchi, nuovi protagonisti come Sangiovanni, Rkomi, Aka 7even e rivelazioni come Tananai?

L'ascolto in anteprima

Mentre prosegue il lavoro di composizione del cast della kermesse (confermata dall’1 al 5 febbraio), dopo gli annunci di Checco Zalone, delle cinque co-conduttrici Ornella Muti, Lorena Cesarini, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta e Sabrina Ferilli e di Cesare Cremonini, il conduttore e direttore artistico fa ascoltare in versione deejay le canzoni in gara in anteprima ai giornalisti, divisi tra gli studi di via Mecenate a Milano e il Teatro delle Vittorie di Roma (dove Amadeus è di casa: lì registra “I soliti ignoti”): «Volume al massimo, perché a me la musica piace ascoltarla così», dice ai tecnici audio.

Pop, rock, ballate, rap, quasi nessun accenno alla pandemia e all’attualità.

Di Covid-19 parla esplicitamente solo Dargen D’Amico (“Senza live con il pile sul divano”, “Che brutta fine le mascherine”): «È il messaggio di un dj che fa questo di mestiere e che per colpa delle leggi non può esercitare il suo lavoro. La discoteca, io posso dirlo perché le ho frequentate tantissimi anni lavorandoci, sono luoghi di aggregazione importanti per i giovani», dice Amadeus del pezzo. All’Ariston si ballerà o no? «Ci adegueremo alle disposizioni in vigore. L’Ariston è un teatro e come tale può restare aperto, con intera capienza, almeno ad oggi», risponde il direttore di Rai1 Stefano Coletta.

Le pagelle brano per brano

Achille Lauro per il suo quarto Festival consecutivo punta su una “Rolls Royce” 2.0 (resterà deluso chi da “Domenica” si aspettava un altro colpo di scena – voto: 4), Giusy Ferreri si affida al tocco pop di Takagi & Ketra, che l’hanno resa una regina dei tormentoni estivi con “Amore e capoeira”, “Jambo” e “Shimmy shimmy” (voto 5 per “Miele”).

Michele Bravi si emoziona e prova ad emozionare con “L’inverno dei fiori” (voto 7), Rkomi con “Insuperabile” sceglie un pezzo rap’n’roll che mischia chitarre elettriche e autotune (voto 9). “Ovunque sarai” di Irama è una ninna nanna molto cantata, con poco rap, essenziale: lui da solo al centro del palco, illuminato da un occhio di bue (voto 6). Noemi torna a cantare un pezzo co-firmato da Mahmood, dopo “Glicine”: con “Ti amo non lo so dire” evita l’effetto Elodie tirando fuori il suo graffio (voto 7).

Massimo Ranieri con “Lettera di là dal mare”, autobiografica, parla di quando si imbarcò su una nave per andare a suonare in America, si conferma un fuoriclasse (voto 8). Aka 7even con “Perfetta così” (voto 6) e Sangiovanni con “Farfalle” (voto 7) rappresentano la quota teen del cast. Emma sceglie una ballata che ricorda “Sei bellissima” della sua “mamma rock” Loredana Bertè (voto 7).

 

Atmosfere cupe per “Abbi cura di te” di Highsnob e Hu, con un testo che scomoda pure figure bibliche: “E io perdo la testa come Oloferne” (voto 4). Sorpresa Iva Zanicchi: ad un certo punto nella sua “Voglio amarti” spunta pure un assolo di chitarra elettrica e la canzone ricorda certe cose di Celentano (voto 6). Rivelazione Dargen D’Amico, che con la sua “Dove si balla” punta a ricreare all’Ariston le atmosfere di “Musica leggerissima” di Colapesce e Dimartino: la canteranno e balleranno tutti, ma sotto la leggerezza si nascondono contenuti (voto 9). Hammond e fiati, sonorità soul caldissime per “Ora e qui” di Yuman (voto 6). Occhio: con le sonorità Anni '80 di “Ciao ciao”, omaggio alla Rettore degli anni d’oro, vince La Rappresentante di Lista, vanno all’Eurovision di Torino e l’Italia trionfa di nuovo dopo i Maneskin (voto 9).

La sorpresa chiamata Rettore e Ditonellapiaga

A proposito, Rettore e Ditonellapiaga con “Chimica” portano all’Ariston uno dei pezzi più forti di questa edizione: sul palco faranno scintille (voto 8). Interpretazione che lascia col fiato sospeso, quella di Mahmood e Blanco con “Brividi”, una ballata per archi, piano e voce (voto: 7). Con “Apri tutte le porte”, firmata Jovanotti, Gianni Morandi omaggia i suoi Anni ‘60 con una canzone da spiaggia che strizza l’occhio alla Motown (voto 8).

Non lascia il segno “Virale” del 19enne Matteo Romano (voto 3), finito tra i big dopo aver vinto insieme a Yuman e Tananai Sanremo Giovani. Più convincente Tananai, appunto: atmosfere un po’ Anni ‘60, ma con rifatte con i sintetizzatori, per la sua “Sesso occasionale” (voto 6). “Fortissimo”, la canzone de Le Vibrazioni, mischia pop e rock ed è così e così, ma sul palco funzionerà (voto 5). Fabrizio Moro con “Sei tu” punta su una “Portami via 2.0” (voto 7). “O forse sei tu” di Elisa è un valzer classico ed elegante, da signora (voto 8). Forse pure troppo elegante “Tuo padre, mia madre, Lucia” di Giovanni Truppi, che punta al Premio della Critica (voto 6).

Quanto a Ana Mena e alla sua “Duecentomila ore” (voto 3): cosa aspettarsi da una popstar spagnola che in Italia si è fatta conoscere incidendo tormentoni estivi con Rocco Hunt e Fred De Palma?

© RIPRODUZIONE RISERVATA