«Scugnizza» compie 40 anni, ma il Covid rovina la festa a Maurizio: «Giorni infernali»

Maurizio nel video di Scugnizza a 40 anni dalla nascita del brano
Maurizio nel video di Scugnizza a 40 anni dalla nascita del brano
di Gennaro Morra
Venerdì 16 Ottobre 2020, 17:26 - Ultimo agg. 18:29
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Era la fine del 1980, Napoli cercava di rialzarsi a fatica dal durissimo colpo che il terremoto aveva assestato all’intera città, ma la proverbiale voglia di cantare dei napoletani non si era smorzata. Anzi, in quelle settimane che portarono mestamente alla fine dell’anno una canzone più di tutte cominciò a diffondersi tra i vicoli e le piazze. E così Scugnizza entrò nella colonna sonora di quei giorni difficili, un brano allegro e spensierato che poi sarebbe diventato un grande classico di quel genere che molto tempo dopo qualcuno avrebbe definito “neomelodico”.

Scritto da Bruno Lanza e Franco Chiaravalle, il pezzo fu affidato alla giovanissima voce di Maurizio, che ne fece la traccia di apertura dell’album omonimo pubblicato a inizio 81. «Quelli erano bei tempi dal punto di vista musicale – ricorda Maurizio Carpi –. Portai Scugnizza perfino su Rai 1, all’interno di Domenica In, dove Pippo Baudo faceva gareggiare giovani promesse per conquistare un posto nella sezione “nuove proposte” di Sanremo. E io mi ritrovai in gara con un gruppo chiamato Bins e Fra Giuseppe Cionfoli, arrivando secondo dietro al frate». Poi il religioso pugliese avrebbe partecipato a tre edizioni consecutive del Festival, riscotendo grandi successi con Solo grazie e Shalom, mentre il cantante napoletano non ha avuto bisogno della kermesse sanremese per meritarsi un posto nella hall of fame della musica partenopea: «Con il tempo Scugnizza è diventata un grande classico e, grazie anche a quella canzone che vendette più di un milione di copie, mi sono ritrovato nell’antologia della canzone napoletana insieme a nomi del calibro di Merola, Carosone, Fierro e tanti altri».

Un successo, quello di Scugnizza, che scaturisce da una melodia orecchiabile che invoglia al ballo, ma, soprattutto, da un testo ironico, che racconta di una ragazzina sfrontata e intraprendente che però non si concede facilmente ai suoi pretendenti. Un personaggio in cui, a 40 anni di distanza, probabilmente molte giovani napoletane possono ancora riconoscersi: «Quest’anno cade il quarantesimo anniversario della canzone e per l’occasione abbiamo voluto riproporla con un nuovo arrangiamento e un video – spiega Maurizio –. L’idea è stata di Mauro Spenillo, che con Pippo Seno l’ha riarrangiata e risuonata». Una Coppia che ha sfornato un grande successo, come Abbracciame di Andrea Sannino, e che ha prodotto tanti altri brani per l’interprete di Ercolano. Ma all’edizione 2020 di Scugnizza hanno contribuito anche altri: «C’è la partecipazione di GG Sica e degli Armonica, che hanno aggiunto delle strofe rap al brano, rendendolo più moderno, e hanno preso parte pure al video diretto da Luciano Filangieri».

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Dunque, era tutto pronto per la grande festa, ma è arrivato il Covid a rovinare tutto: «Purtroppo da una settimana sono ricoverato al Cotugno – racconta il cantante 58enne –. Ho avuto febbre alta e difficoltà respiratorie, per cui sono finito in rianimazione intubato. Ho vissuto giorni infernali e voglio ringraziare tutti i medici e il personale ospedaliero che si sta occupando di me, ma anche amici e sostenitori che sui social mi stanno dimostrando grande stima e affetto».

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