L'ex Sonic Youth Thurston Moore:
«Nelle mie sperimentazioni la coscienza del rock'n'roll»

L'ex Sonic Youth Thurston Moore: «Nelle mie sperimentazioni la coscienza del rock'n'roll»
di Federico Vacalebre
Lunedì 7 Novembre 2016, 08:56 - Ultimo agg. 17:26
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No, Thurston Moore dei Sonic Youth non vuole parlare. La rottura con Kim Gordon, le critiche rivoltegli nel libro «Girl in a banda» dalla bassista ed ex moglie lo spingono a non riaprire il discorso sulla band seminale che negli anni Ottanta aprì la porta al grunge, sul gruppo simbolo dello spirito indie. Cantante, chitarrista, compositore, storico del rock, documentarista, profeta del feedback, classe 1958, l'uomo di «Daydream nation» è atteso in esclusiva nazionale sabato sera al teatro Augusteo di Salerno, ospite del frizzante festival di culture giovanili «Linea d'ombra».

Thurston, lei si esibirà a Salerno in duo con James Sedwards, chitarrista e bassista inglese apprezzato per il lavoro avant-rock con i Nøught, oltre che con Guapo, The Devil, Alex Ward & The Dead Ends e Chrome Hoof. Che concerto dobbiamo aspettarci? Acustico? Sperimentale? Noise? Rock'n'roll?
«Un po' di tutto, con James c'è una straordinaria intesa psichica. È un ottimo musicista, lo hanno detto persino John Peel e i Led Zeppelin».
Recentemente ha registrato due canzoni per Chelsea Manning, il militare, poi diventato donna, che ha consegnato a WikiLeaks migliaia di documenti riservati sulle operazioni militari in Iraq.
«Erano per una cassetta che raccoglie fondi per la sua difesa legale. Lei è un'eroina planetaria. Ha seguito la sua coscienza diventando un faro per tutti noi. È stata torturata in una prigione americana: la vogliamo vedere libera».
A proposito di cassette, di reperti dell'era analogica. Nel 2005 ha curato la pubblicazione di «Mixtape: the art of cassette culture», un libro seminale nello studio di un mezzo di comunicazione di massa oggi desueto, ma importantissimo per molte culture underground: punk, industrial, rap...
«Quello fu il primo progetto diviso con Eva Prinz, la mia compagna: non stavamo ancora insieme. Eravamo amici, colleghi. Andavo a trovarla nel suo ufficio alla Rizzoli di Manhattan e dividemmo quella pubblicazione. Le cassette stavano già morendo, ma poi hanno già vissuto almeno un paio di revival ed io ne avevo vissuto in prima persona l'importanza. Con Eva poi abbiamo lavorato insieme su tanti altri progetti e fondato la nostra casa editrice, la Ecstatic Peace Library».
Quali musicisti hanno cambiato la sua vita?
«Richard Hell e Tom Verlaine sono la ragione per cui mi sono trasferito da un paesino della Florida a New York, Ramones e Sex Pistols mi hanno mostrato la strada negli anni del punk, Glen Branca e Patti Smith sono stati i primi artisti con cui ho collaborato nella Grande Mela, ma l'elenco sarebbe lunghissimo e spero destinato ad essere sempre più lungo».
Come Lenny Kaye, tanto per restare in zona Patti Smith, lei è uno strepitoso storico del rock dall'interno. Ha pubblicato preziosi volumi sul grunge, sul punk, sulla no wave...
«Mi diverte studiare la storia delle musiche. Con Eva, ad esempio, abbiamo appena publicato un libro che raccoglie le pubblicazioni di Musics, rivista radicale stampata a Londra negli anni Settanta».
A proposito: quanto è importante per lei l'arte dell'improvvisazione?
«Spendo una buona parte del mio tempo nel praticarla. Il mese scorso ho suonato con il giapponese Merzbow, prima con David Toop e Steve Beresford, prossimamente improvviserò con Tania Chen, poi con John Russell a Londra e con John Zorn a New York».
A che cosa lavora?
«All'uscita del nuovo album del Thurston Moore Group, Rock n roll consciousness, spero possa uscire per la primavera 2017. L'abbiamo registrato con il produttore Paul Epworth a The Church, il suo magico studio londinese».
La coscienza del r'n'r: bel titolo per definire il suo approccio alla musica, insieme punk e d'avanguardia. Intanto, qualche mese fa abbiamo visto a Napoli un concerto del suo ex compagno nei Sonic Youth Lee Ranaldo.
«Lee Rimane tra i miei migliori amici e suoniamo insieme ogni volta che è possibile».
Lavora ancora come documentarista?
«Ogni volta che la Bbc mi chiama, recentemente mi hanno coinvolto in un progetto sulla storia del punk». Conosce la musica italiana contemporanea?
«Sono un fan di Giacinto Scelsi, la sua musica microtonale mi ha influenzato moltissimo».
E la canzone napoletana?
«È fighissima. Per il resto mi piacciono i film di Sorrentino e adoro Pasolini».
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