Capossela, lo «Sponz» in Irpinia si fa. E sconfina pure

Capossela, lo «Sponz» in Irpinia si fa. E sconfina pure
di Antonella Forni
Venerdì 14 Agosto 2020, 09:42
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Sia pur in zona Cesarini, riecco lo «Sponz festival», kermesse resiliente dell'alta Irpinia ideata e diretta da Vinicio Capossela che è riuscita a non restare ferma vittima del Covid-19 prima e della burocrazia dopo: sarà l'acqua, come elemento di rinascita, rigenerazione, purificazione, il tema dell'ottava edizione in programma dal 25 al 30 agosto con il supporto della Regione Campania via Scabec. Quest'anno si sconfina: oltre a Calitri, cuore storico dello «Sponz», oltre a Caposele e Torella dei Lombardi (ultima sorgente dell'Ofanto), sempre in provincia di Avellino, appuntamento anche a Paestum, Eboli, Serre, Valva e Contursi Terme, in provincia di Salerno.

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Otto luoghi segnati dall'acqua: «In un anno come questo, parlare di acqua non è solo parlare di ecologia, di risorse, di sfruttamento e di rapporto con la natura, è soprattutto parlare di rinascita. Da sempre le ritualità connesse a questo elemento, che è la sostanza stessa della vita, hanno a che fare con la purificazione e la rigenerazione», spiega Capossela, che parla di «un'esperienza anche simbolica: quella di ritrovarsi, con tutto un nuovo bagaglio di senso di responsabilità (verso noi stessi, gli altri, la natura intorno) sulle vie dell'acqua, nei luoghi che ci hanno fatto essere insieme in questi anni. Un modo per tornare a sentire le sirene dello spirito, d'acqua dolce e salata, dopo quelle delle ambulanze».

Naturalmente, anche se il cast non è completo, il rito dovrà adattarsi al momento storico, alle distanze sociali, alle mascherina, alla rinuncia agli ospiti che venivano dai deserti americani, dalle terre del sogno e dell'incubo. Lo «sponzamento», insomma, dovrà essere responsabile, senza rinunciare ai motivi per cui è nato il festival nella terra dell'osso. Ogni evento ed incontro potrà ospitare un massimo di 200 persone, con la compensazione dello streaming sulla piattaforma messa a disposizione dalla Scabec, che annuncia anche un docufilm sullo «Sponz acQuà 2020».

Si inizia con il tradizionale concerto all'alba del 25 agosto a Torella dei Lombardi, terra di Sergio Leone, e sarà un omaggio alle musiche del cinema di frontiera eseguito dai Guano Padano, band capitanata da Asso Stefana. E più tardi, del papà degli spaghetti western parleranno Capossela, Vincenzo Mollica (in collegamento video) e Piero Negri, autore di un libro in uscita sul grande regista. Il giorno dopo ci si sposta a Calitru, con le «Anime galleggiant»i di Vasco Brondi e Massimo Zamboni, reading concerto ispirato all'omonimo libro che racconta la navigazione compiuta dai due musicisti lungo i canali che dalla pianura padana portano al mare. E qui si rimane il 27 con la «Rolling Sponz review», nome ironica per segnalare Capossela al fianco dei fidi Victor Herrero, Asso Stefana, Giovannangelo de Gennaro, Peppe Leone, Agostino Cortese, i Cupa Cupa di Tricarico, Andrea Lamacchia... Il 28 a Valva Teo Ciavarella e Jimmy Villotti; il 29 «Alle fonti del folk», una serata dedicata alla musica popolare con musicisti di alta Irpinia, Salento e Cilento con Tonuccio Bi-Folk, cantori di Teora, voci antiche di Caposele, Cantori del Capo. Folklore con furore da Caposele al Capo di Leuca. Il 30 a Eboli gran finale le percussioni di Peppe Leone nel Martirologio di San Vito. Per non dire degli incontri con l'antropologo Vito Teti, la vulcanologa Rosanna Bonasia, con Goffredo Fofi, E della Libera Università per Ripetenti. E dei laboratori... Un'esperienza sull'acqua, ma non scritta nell'acqua.
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