Tiromancino nella webtv del Mattino: «Nuova vita per le mie canzoni»

Tiromancino nella webtv del Mattino: «Nuova vita per le mie canzoni»
di Federico Vacalebre
Venerdì 5 Ottobre 2018, 10:30 - Ultimo agg. 14:04
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«Il vero successo per uno che scrive canzoni sta nella durata delle sue canzoni: io controllo la vita dalle mie dai pianobar e dai karaoke», spiega divertito Federico Zampaglione, passato ieri dalla web tv de «Il Mattino» prima di presentare a Napoli, in Feltrinelli, il suo nuovo album, «Fino a qui». Ecco, allora, che prende un senso diverso dalla solita antologia-reloaded la rilettura del suo canzoniere operata con amici «di ogni generazione e provenienza, di ogni suono e stile», contenuta nel disco insieme con quattro inediti. «Se chiami «Jovanotti e Alborosie, Alessandra Amoroso e Luca Carboni, Tiziano Ferro e Calcutta, Giuliano Sangiorgi e Biagio Antonacci, Mannarino e Fabri Fibra, Elisa e... tua figlia, ti accorgi che se duettano con te è perché sono dentro quei versi e quelle note, o per convenienza, perché non ti possono dire di no per qualche motivo. E la loro reazione, la loro capacità di entrare in brani che ho scritto ormai anche quasi trent'anni fa, conferma quel che dicono i pianobar e i karaoke: sono canzoni vere, a lunga durata, resistenti, che parlano a più generazioni, che i padri hanno presentato ai figli, che le sorelle minori hanno rubato ai fratelli maggiori».
 

Zampaglione si diverte nel disco, e si sente, ed anche i suoi amici, a partire da Lorenzo Cherubini, che spinge «La descrizione di un attimo» in direzione Lucio Battisti: «Il paragone mi onora, anche se sono cresciuto ascoltando soprattutto Lucio Dalla e Pino Daniele, con il Nero a Metà ci divertivamo a suonare blues, a scaldare le chitarre».
 
 

Pronto dal prossimo gennaio a girare i teatri con band e orchestra («e un po' di amici pronti a raggiungermi sul palco nelle città a loro più comode»), Federico non ha voglia di Sanremo: «In fondo anche questo disco spiega come la mia carriera sia passata poco per l'Ariston, mai dire mai, ma non credo che mi vedrete al prossimo Festival, se non come autore, quello è un gioco che mi diverte, non mi fa sentire in gara». Ma uno che ha scritto per Emmma e con gli Almamegretta, per Chiara e con Ramazzotti, per Michele Bravi e con Fabri Fibra, a chi vorrebbe affidare un suo brano? «Di sicuro a Giorgia, la sua è una voce strumento, uno strumento straordinario».
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