Tiziano Ferro apre il tour a Lignano Sabbiadoro: canzoni d'amore e conforto

Tappa a Napoli allo stadio Maradona: ospite d'onore confermatissimo l'amico-maestro-fratello più grande Massimo Ranieri

Tiziano Ferro a Lignano Sabbiadoro
Tiziano Ferro a Lignano Sabbiadoro
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Venerdì 9 Giugno 2023, 11:03
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L'emozione non ha voce, cantava un altro, e l'emozione serra la gola a Tiziano Ferro, che dopo sei anni risale su un palco e inizia finalmente un tour annunciato addirittura nel 2019. Siamo allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro, inizio di un giro di concerti da più di 500.000 biglietti venduti, che arriverà finalmente anche al Diego Armando Maradona: il 28 giugno, ospite d'onore confermatissimo l'amico-maestro-fratello più grande Massimo Ranieri, che nello stadio della sua Napoli sarà accolto come merita. Lui e l'inevitabile duetto sulle note di «Perdere l'amore».

L'emozione non ha voce, cantava un altro, e l'emozione serra la gola a Tzn che apre lo show, significativamente, con «Credo nei miracoli»: si guarda attorno, confuso e felice, commosso, l'ugola non si apre, poi però trova il passo, il vocione che lo ha reso famoso, un repertorio ricco di hit, la band sistemata alle due estremità del palco che lo sostiene per il meglio, il maxischermo che rilancia le immagini della sua empatia, verso la fine arriveranno persino fuochi d'artificio e coriandoli sparati sui 20.000 divisi tra prato e tribune.

Dopo i saluti, «Sere nere» è il primo sparo nella notte, «Hai delle isole negli occhi» smuove un pubblico non caldissimo, le immagini di Ferro in Messico, Germania, Repubblica Ceca, Spagna ricordano quel ventennale di carriera ormai sorpassato, ma mai celebrato causa Covid.

Ogni tanto Tzn fa accendere le luci sulla platea, ha bisogno di vederla, di avere la conferma che tutto è ripartito per davvero.

Il sorriso maschera la commozione, l'andirivieni tra palco e passerella gli permette di sbollire la tensione che l'ha spinto anche ad annullare il previsto incontro stampa: in fondo, l'esibizione della sua fragilità è sempre stata la sua forza, uno dei suoi segreti vincenti. Anche se, magari, dietro la scelta del silenzio c'è anche la voglia di non trovarsi intrappolato nelle polemichette da teatrino della politica sull'omogenitorialità e sull'utero in affitto che dilagano in un'Italia che l'ex ragazzo di Latina capisce sempre di meno.

Trentatré i pezzi in scaletta, quelli che arrivano da «Accetto miracoli» del 2019 e da «Il mondo è nostro» dell'anno scorso sono al debutto live. «Xdono» merita un boato, meno l'ultimo singolo, «Destinazione mare». Poi Ferro lascia perdere il completo in nero per indossare giacca e pantaloni di paillettes luccicanti e rendere omaggio alla Carrà sulle note del tormentone «Raffaella è mia»: «Raffaella, amica mia, ci unisce un racconto infinito fatto di balli, risate, notti in giro per Madrid, pomeriggi a raccontare storie, serate a parlare di sogni e progetti. Hai creduto in me da subito, mi hai spinto, incoraggiato, sostenuto», recita in un video estremamente teatrale. L'apoteosi camp, prima che «La prima festa del papà» chiami in questione alla sua maniera, con le parole delle canzoni più che con i proclami politici, i diritti genitoriali negati alle coppie omosessuali. Il pezzo è introdotto da un omaggio a Mia Martini («Almeno tu nell'universo») e dalle immagini, con i volti nascosti, dei figli Margherita e Andres, avuti con il marito Victor Allen.

«Il conforto» si apre con una dedica che sembra indirizzata a Giulia Tramontano e a «chiunque abbia subito una violenza, perché il conforto è un diritto di tutti. Non siete soli, apritevi. Nessuno ha il diritto di togliere senso di protezione e conforto. Non ho bisogno di fare nomi, sapete di cosa sto parlando». Il pubblico annuisce, applaude, è conforto che cerca in Tzn, è conforto quello che il canzoniere di Ferro offre a una tribù che si sente vessata, bullizzata, ignorata, non rispettata.

«Ed ero contentissimo», «Alla mia età», «Stop! Dimentica» tengono insieme pop e voglia di suoni urban e black, il canto rallenta sino al limite del parlato, del recitativo, accelera, si inerpica per discese ardite e risalite, trova scabrosi toni scuri e falsetti da paura. Nei bis «Rosso relativo» accende lo stadio nella notte di Lignano Sabbiadoro, località da sempre convinta che il turismo abbia bisogno di eventi musicali.

Il tour prevede ancora tredici date, quella napoletana chiuderà l'estate della musica allo stadio intitolato al D10s: dopo Franco Ricciardi, domani, e dopo i Coldplay, il 21 e 22 giugno. 

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