Napoli: torna il festival “Il suono della parola”, incontro tra letteratura e musica

Foto di Giuliana Calomino
Foto di Giuliana Calomino
di Valentina Bonavolontà
Domenica 12 Dicembre 2021, 17:14 - Ultimo agg. 25 Marzo, 16:57
4 Minuti di Lettura

«Coniugare insieme letteratura e musica». Questa l’essenza de “Il suono della parola”​, il festival organizzato dalla Fondazione Pietà de’ Turchini a da MiNa vagante, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania.

L’appuntamento, che giunge quest’anno alla sua settima edizione, è iniziato venerdì 10 dicembre nel segno dei giovani con la diretta streaming dall’Istituto Tecnico Fermi – Gadda di Poggioreale, per poi proseguire in presenza presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena nel centro della città.

«Il pubblico non è mai mancato qui a Il suono della Parola. Questo ritorno in presenza dimostra che c’è molta gioia nell’aderire a questo tipo di proposta, che non è solo quello di incontrare un artista ma di far dialogare veramente parole e suono». - dice lo scrittore Lorenzo Pavolini.

Video

Dal rap alla musica classica e l’opera lirica, dal ritmo delle parole ai tempi di attesa, dal racconto della città “musicale” fino alla “musica di vino”, cinque appuntamenti per parlare delle diverse forme di linguaggi e musica attraverso le preziose testimonianze di scrittori, musicisti e protagonisti del mondo culturale di oggi.

«È sempre importante sovrapporre, combinare, ibridare generi e linguaggi. La contaminazione consente una fecondità. Se rimaniamo ognuno chiuso nel proprio orto in modo autoreferenziale, non facciamo buon servizio di costruzione della cultura». - commenta lo scrittore Eduardo Savarese

Tra gli ospiti principali Amir Issaa, Cesare Moreno, Francesca Amirante, Paolo Giulierini, Michelangelo Iossa, Piero Sorrentino, Eduardo Savarese, Maria Grazia Schiavo, Lorenzo Pavolini, Raiz, Alberto Rollo, Ivano Leva, Giovanni Bietti, Luca Caponi, hanno condotto gli spettatori ancora una volta in un viaggio nella letteratura, nella musica, nell’arte e nella vita.

«A riprova dell’eterogeneità degli incontri quest’anno c’è stato l’incontro con un rapper Amir Issaa da un lato e un incontro ad esempio tra uno scrittore magistrato Eduardo Savarese e un soprano Maria Grazia Schiavo su quello che è il massimo punto di incontro tra il suono e la parola che è proprio il melodramma». – spiega Lorenzo Pavolini.  

Ieri mattina nella splendida Chiesa di Santa Caterina da Siena lo scrittore Eduardo Savarese e la cantante soprano Maria Grazia Schiavo insieme a Lorenzo Pavolini hanno condotto il pubblico nel mondo femminile della musica lirica: da Violetta Valery, coraggiosa Traviata, a Madama Butterfly, dalla Contessa mozartiana a Carmen, Elektra e Lucia di Lammermoor fino a Norma, le storie di forza, coraggio e determinazione delle grandi protagoniste dell’opera raccontate nel nuovo libro di Savarese È tardi! (Wojtek Edizioni, 2021) sono state al centro dell’incontro dal titolo Il tempo e l'attesa: storie di donne all'opera.

«È molto importante per me partecipare a questo libro che parla di opera». - dice la cantante Maria Grazia Schiavo - «Ho la fortuna di interpretare alcune eroine di cui si parla nel libro e di entrare ancora di più nel personaggio e di trovare in quello che Eduardo ha scritto quello che provo quando le interpreto».

«Questo libro è un viaggio in sette storie di donne del teatro lirico. È un libro che intreccia per sua vocazione letteratura e musica. È una riflessione attraverso la parola scritta sulla parola musicale e sui libretti d’opera» - dice Eduardo Savarese - «Io volevo raccontare l’opera in modo diverso, non essendo un musicologo.

E questo festival risponde a questa esigenza di arricchire i linguaggi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA