Da Truppi a Cicchella, ecco gli altri suoni di Napoli

Da Truppi a Cicchella, ecco gli altri suoni di Napoli
di Federico Vacalebre
Lunedì 20 Giugno 2022, 08:53
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L'overdose di musica nuova che ci travolge quotidianamente non deve impedire l'attenzione su debutti, svolte, trasformazioni, talenti in ascesa. La scena newpolitana è sempre più ricca e varia anche se il mucchio selvaggio hip hop resta il più numeroso.

Giovanni Truppi: «Alcune considerazioni». Primo singolo del cantautore napoletano dopo la partecipazione a Sanremo. Un flusso di coscienza electrorock - producono Marco Buccelli e Niccolò Contessa - in stile autofiction, tra amicizie finite per motivi economici e la paura della grande mietitrice. Ottimo.

Frank Cicchella: «Sempe cu mme». Francesco Cicchella non è solo un imitatore/comico e qui mostra le sue autentiche doti canore con un napoletanissimo nu r'n'b e falsetti e ritmi che partono dalla lezione di Michael Jackson per arrivare a quella di Justin Timberlake.

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Mara J. «Vieni con me». Soul newpolitano prodotto da Louis Rodriguez per Mara Restaino, classe 1955, che continua la sua scalata verso la notorietà forte di una voce calda e verace, come il suo phisique du role.

Mavi: «Quanno se fa notte». Ha un'ugola importante anche Mavi, ex Sud55, in cui crede da tempo Nando Mormone, il produttore di «Made in Sud».

Qui sceglie il napoletano verace per un flamenco post-melodico che porta la firma anche dei fratelli Massimo (99 Posse) e Valerio Iovine.

Plug: «Bene». Il rapper dell'Arenaccia ha compiuto 16 anni e punta su un groove neofunky. L'amico tossico come cattivo esempio da evitare, l'orgoglio del vocabolario dominato, la tipa da conquistare che però sta in compagnia di tipi loschi. «Come va, come va, bene, ma ti va di uscire insieme?» il tormentino estivo a disposizione della sua generazione.

Hal Quartièr: «4ever Young». Il «rapper di quartiere», all'anagrafe Alfredo Fiore, riscrive alla sua maniera, usandolo come base di partenza/ritornello «Forever young», hit anni 80 degli altrimenti dimenticati Alphaville.

Neves17: «Cash». Vittorio Neves, padre italiano e madre capoverdiana, trapper cresciuto tra Barra e Pomigliano d'Arco, torna a farsi sentire: il beat rilassato è di Rox is Here, il flow è spaccone, in stile «street credibility».

Montecreesto: «Bene così». Trap erotico-romantica (lei l'indomani partirà per cercare una vita meno precaria) per Arcangelo Curci, napoletano, classe 1994. La produzione di Luigi Scialdone e Luca De Gregorio aggiunge sprazzi nu soul.
Officina Partenopea: «Posillipo».

Esce domani, in coincidenza con la Festa della Musica, il singolo dell'esordio della band newpolitana prodotta da Dario Sansone (Foja), che si presenta con una electroballata napulegna, promettendo ulteriori sviluppi all'incrocio tra folk e suono digitale, Jacquel Brel e cyberpunk, retrowave e tradizione gitana: da tenere d'occhio. Meno delicato e inevitabilmente più pompato il remix firmato da Bill Zimmerman, già all'opera su brani di Ariana Grande, Coldplay, Mariah Carey, Bts...

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