Vasco Rossi infiamma Milano, 80mila al «mega party» dell'Ippodromo Snai

Vasco Rossi infiamma Milano, 80mila al «mega party» dell'Ippodromo Snai
Martedì 24 Maggio 2022, 23:44 - Ultimo agg. 26 Maggio, 09:21
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E' iniziato con una decina di minuti di anticipoi il concerto di Vasco Rossi anzi il «mega party» , come lo ha definito lui stesso, davanti agli 80 mila spettatori dell'ippodromo Snai di Milano, senza contare quelli che hanno ascoltato, cantato e ballato poco fuori.

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Non San Siro, di cui Blasco per numero di concerti e pubblico è re assoluto, ma al pubblico - che recupera il concerto degli I-Days cancellato nel 2020 e poi nel 2021 - non interessa.

San Siro è la Scala del calcio ma per il suo pubblico Vasco è il re dovunque. E da qui urla il suo «Fuck the war. Facciamo musica contro la guerra». Concerto soldout iniziato alla fine di una breve ma intensa pioggia partito con le note di XI comandamento. «Ciao a tutti. Benvenuti, bentornati, beneritrovati vivi, sani lucidi. Finalmente», dice poi Vasco prima di intonare L'uomo più semplice.

«Siamo vivi, domani chi lo sa», ha cantato insieme a tutto il pubblico. La scaletta ricalca quella del concerto inaugurale di Trento. La voglia di cantare e far festa la stessa davanti a un pubblico che mette insieme generazioni diverse. Molti con il telefonino, qualcuno in videochiamata anche con la mamma perché Vasco è trasversale. »E lei sta tenendo mio figlio, così lo vedono insieme« racconta l'autore della videochiamata. »Tre anni che aspettato di cantare questa canzone e finalmente...« ha detto prima di partire con 'Senza parole. La scenografia con luci ed enormi videowall creata da Gio Forma aiuta a vedere Vasco sul palco accostato ad altre immagini ma è lui con la musica, le chitarre elettriche della sua band di 11 musicisti l'effetto speciale più efficace.

Le canzoni

Partiti gli anni '80 con Amore aiuto e Muoviti prima della nuova La pioggia alla domenica e dell'esplosione di Un senso. La nuova L'amore, l'amore fa ballare e anche pogare. Poi spazio alla voce di Beatrice Antolini, che nella band suona tastere e percussioni, e al virtuosismo dei singoli in un entr'acte prima del ritorno di Blasco per entrare »nel mondo dei sociali« con Tu ce l'hai con me. Irrinunciabili C'è chi dice no, Gli spari sopra. »Siamo in tanti finalmente. Finalmente ricominciamo a vivere E a questo punto...« parte Una canzone. E via fra i suoi brani fino a Eh già con uno sprazzo di attualità: »e già, ormai sono vaccinato con la terza dose«. Poi il tempo di urlare Fuck the war. Fanculo la guerra tutte le guerre sono contro l'umanità, la civiltà, le donne, i bambini e gli anziani. Tutte le guerre sono contro la povera gente. Noi siamo contro la guerra Noi facciamo musica contro la guerra. Dove c'è la musica non c'è la guerrà. E poi ogni canzone è un regalo: Toffee, Sally, Siamo solo noi. Un imbonitore con tanto di tuba presenta il cast di questo »circo« e spiega »siamo qui per giudicare. Viva voi, viva Vasco, viva la vita«. Anche e soprattutto Una vita spericolata come quella intonata da Vasco. »Ce la farete tutti e non abbiate paura. L'amore batte la paura. Un saluto a quelli che se ne sono andati prima del tempo e sono ancora con noi« dice per salutare come sa fare lui, con Albachiara. E i fuochi d'artificio.

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