Vasco concerto a Milano, una bomba rock che accende San Siro e trascina i 60mila

Vasco concerto a Milano, una bomba rock che accende San Siro e trascina i 60mila
di Rita Vecchio
Sabato 1 Giugno 2019, 23:08 - Ultimo agg. 3 Giugno, 10:52
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Vasco sgancia una bomba rock a San Siro. Musica, luci, suoni. Uno spettacolo dall’inizio alla fine. Così Vasco piomba sul pubblico dello stadio milanese. Se lo conquista dalla prima canzone. Spacca l’orologio (20.45) quando appare sul palco, come fosse uscito da Blade Runner. Salta, canta, suona. Cori, urla, battiti di mani: sono 57.500 ad affollare lo stadio milanese. Un sold out annunciato da mesi, con biglietti introvabili.

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È la prima data ufficiale, prima delle sei previste (e dopo quella di Prova di Lignano Sabbiadoro). Inizia con “Qui si fa la storia”: “La disperazione è già qui/C’è solo un modo / che io conosco/ la disperazione la soffochi con me”. É il manifesto di questo VascoNonStopLive019. Chiaro dalla prima canzone, ancora più esplicito con il video che scorre dietro la seconda, "Mi si escludeva” - un corvo nero con la telecamere in testa volteggia per tutto il brano - dove il riferimento va a lui stesso: «mi sputavano per strada, mi consideravano un pericolo pubblico e le mie canzoni proibite, come fossero il male».



I temi sono l’integrazione, la diversità, la disperazione. Quelli per cui il Blasco aveva promesso, attraverso il suo concerto, fuga ed evasione. Da qui corre tutto d’un fiato fino a “Buoni o cattivi”. Quando chiama San siro più volte: «Benarrivati e bentornati». E continua con “La verità”, “Quante volte”, “Cosa succede in città”, canzone che aveva dato titolo al live dell’anno scorso dopo il raduno di Modena Park. Rock. Canzoni vestite di punk rock, per buona parte delle due ore e mezza del live. Riporta alla ballad Vivere o niente, che non suonava dal 2011.



Sventolano striscioni (c’è ne è uno sotto palco che porta la scritta “Pane, Fica e Vasco”) e qualche reggiseno sul “fammi godere" di Rewind. Con lui, re della scena, c’è la band. La riconferma di Beatrice Antolini, bravissima polistrumentista, che si impossessa del palco durante il lungo interludio tra “La fine del millennio" e “Portatemi Dio”. Il bassista Andrea Torresani, che era stato preso pure lui nel tour precedente a sostituire Claudio Gulinelli, detto Il Gallo, e con cui qui fa a staffetta, alternandosi sul palco. E con loro, Stef Burns alla chitarra, spalla di Vasco sul palco. Vince Pastano (arrangiatore e chitarra), Alberto Rocchetti, (tastiere), Frank Nemola (tromba, cori e sequenze) e Matt Laug (batteria). La regia dietro è di Giuseppe Domingo "Pepsy Romanoff" Romano, che con lui ha già lavorato tanto negli ultimi anni.



Il palco è un rettangolo lungo che si estende per tutta la lunghezza del prato con una passerella centrale che entra nel pubblico, con una cascata di luci alta 30 metri e oltre 200 sorgenti laser. Uno scenario di alta tecnologia fa da sfondo alle 29 canzoni, tante quanti sono gli anni dal suo primo San Siro, “Fronte del Palco”, e tante quante sono le volte che qui ha cantato. Canzoni punk rock, con la rivisitazione di pezzi degli anni ’80 che dominano la parte centrale del concerto (“Portatemi Dio”, “Domenica lunatica”, “Ti taglio la gola”, che non era in scaletta dal 1985) insieme a “Se è vero o no” che canta per la prima volta, “Gli spari sopra", “Fegato spappolato”. Tutto d’un fiato, senza un filo di noia, fino alla fine, con i pezzi di rito. Immancabili. Dopo
Sally, "Siamo solo noi", "Vita spericolata", "Canzone" e “Albachiara". Lasciando il pubblico senza parole. Compresi gli ospiti, da Valerio Mastandrea a Simona Ventura a Saturnino. É tutto un applauso. È un coro all’unisono che lo saluta. E a un solo urlo: Vasco, olè!

”Ce la farete tutti!" urla Vasco dal palco, costruendo un ponte positivo con il futuro. Il pubblico non si ferma. Applaude. Si emoziona. Sono passate due ore e mezza. Sembra finito. E invece no. Partono le note di "Albachiara" e un diluvio di fuochi d'artificio. E sono brividi. Brividi non stop.


LA SCALETTA DEI CONCERTI A SAN SIRO

QUI SI FA LA STORIA
MI SI ESCLUDEVA
BUONI O CATTIVI
LA VERITÀ
QUANTE VOLTE
COSA SUCCEDE IN CITTÀ
COSA VUOI DA ME
VIVERE O NIENTE
FEGATO SPAPPOLATO
ASILO REPUBLIC
LA FINE DEL MILLENNIO
INTERLUDIO 2019
PORTATEMI DIO
GLI SPARI SOPRA
C’È CHI DICE NO
SE È VERO O NO
IO NO
DOMENICA LUNATICA
TI TAGLIO LA GOLA
REWIND
VIVERE
LA NOSTRA RELAZIONE
TANGO (DELLA GELOSIA)
SENZA PAROLE
SALLY
SIAMO SOLO NOI
VITA SPERICOLATA
CANZONE
ALBACHIARA

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