Vasco Rossi, al Circo Massimo un trionfo da film: svelate le date dei concerti del 2023 (il 16 e il 17 giugno all'Olimpico)

Per il mitico rocker ieri grande festa nella Capitale con la première del documentario sui live estivi nelle arene

Vasco Rossi, al Circo Massimo un trionfo da film: svelate le date dei concerti del 2023
Vasco Rossi, al Circo Massimo un trionfo da film: svelate le date dei concerti del 2023
di Mattia Marzi
Mercoledì 9 Novembre 2022, 07:32
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La testa è già al tour che nel 2023 lo riporterà a esibirsi negli stadi: «A meno che non ci sia un olocausto nucleare ironizza lui, pensando alla guerra in Ucraina siamo usciti da due anni terribili, bisogna ricominciare a vivere. Dobbiamo portare un po' di gioia. Gli artisti fanno questo, in un momento così buio della storia e dell'umanità». Vasco Rossi ha svelato le date ieri al Cinema Moderno a Roma, alla première di Vasco Live, Roma Circo Massimo, il film che dal 14 al 16 novembre farà rivivere sul grande schermo i due show di giugno nell'antico stadio romano.

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Vasco Rossi, svelate le date del 2023


Quando Vincenzo De Luca di Live Nation, che organizza i suoi concerti, gli ha consegnato un premio per i 701 mila biglietti venduti quest'anno il 70enne rocker di Zocca ha sorpreso i fan che sono riusciti a prenotare un posto per assistere all'anteprima svelandogli il calendario (biglietti in vendita dal 25 novembre): «Forse per l'ultima volta me la godo».

Allude a un ritiro? Macché, è solo una battuta scaramantica: «Lo canto anche nella canzone: Io sono ancora qua, eh già. E sono ancora una volta quello che vende più biglietti. Non dico sold out, perché tanto ormai li fanno tutti. E molti di quei sold out lo sono un po' così, maliziosamente». Debutto il 6 e 7 giugno allo Stadio Dall'Ara di Bologna, poi il 16 e 17 giugno tornerà a Roma, a un anno dal Circo Massimo: stavolta all'Olimpico, dove manca dal 2018. Il 22 e 23 giugno si esibirà allo Stadio Barbera di Palermo, prima di chiudere la tournée il 28 e 29 giugno allo Stadio Arechi di Salerno. Vasco ha inaugurato le sue vacanze romane così. Ieri pomeriggio non è arrivato dall'Hotel Excelsior di via Veneto al cinema in Vespa, come Gregory Peck e Audrey Hepburn nell'iconico film, ma in auto. Scortato dalla sua corte adorante composta da manager, ufficio stampa, assistenti. Come un imperatore. Ad attenderlo in Piazza della Repubblica migliaia di fan, che l'hanno accolto con cori da stadio. «Ah Vasco, sei er re de Roma», gli urla qualcuno. Oggi alle 16 in Campidoglio riceverà dal sindaco Roberto Gualtieri la Lupa Capitolina, riconoscimento assegnato a personalità legate per un motivo o per l'altro alla città: «Sono commosso, oltre che orgoglioso», dice lui, fiero. Roma, racconta sfilando sul red carpet allestito fuori dal multisala di Piazza della Repubblica, assediata dai fan (c'è anche chi la scorsa notte ha dormito in tenda), «L'ho corteggiata per anni. All'inizio la pensavo irraggiungibile, come una bella donna». La prima volta ci arrivò come Bob Dylan, sulle tracce della sua Suze: «Avrò avuto vent'anni. Inseguivo una ragazza che avevo conosciuto a Zocca, ma era di Roma. Come i suoi amici che erano così entusiasti di Punto Radio (la radio libera per la quale lavorava come dj, ndr) che vollero gemellarsi con noi». Chissà se c'era anche lei, l'11 e 12 giugno, tra i 140 mila del Circo Massimo, veri e propri co-protagonisti del film diretto da Pepsy Romanoff. Che è una celebrazione del rapporto che lega il rocker al suo popolo: «Siete i più belli e io vi bacio tutti», dice dal palco, mentre alle sue spalle come avrebbe cantato Venditti il cielo arancio rosseggia ancora sui sette colli e la luna si prepara a specchiarsi dentro al Fontanone.

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Il concerto


L'apertura con il rock distopico di XI Comandamento, l'inno contro il populismo, con automobili arrugginite e case abbandonate mostrate sul maxischermo, e lui che dietro il palco alto quanto un palazzo di nove piani si pregusta il trionfo. Poi l'una dietro l'altra arrivano tutte le canzoni della scaletta, da L'uomo più semplice a Eh già, fino agli inni generazionali Siamo solo noi, Vita spericolata e Albachiara. Anche il montaggio è rock. Graffiante, ritmato, con inquadrature da ogni punto di vista: «L'ho girato con 27 telecamere in piena tecnica digital-cinema spiega il regista come un'intera scena di un film che dura due ore e mezza, senza mai staccare». Il 25 novembre usciranno, oltre al dvd e al Blu-ray, anche il cd e il vinile di un concerto che è già nella storia: «È stata lunga, ma è finita sorride lui e ora non andiamo più via».

 

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