Un album-tributo per Yoko Ono, l'artista controversa che a 89 anni tutti riscoprono

Un album-tributo per Yoko Ono, l'artista controversa che a 89 anni tutti riscoprono
Lunedì 21 Febbraio 2022, 21:26
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Il 18 febbraio ha compiuto 89 anni e il suo status di artista d'avanguardia è riconosciuto anche dalla critica più esigente. Ma per molti Yoko Ono è ancora indissolubilmente legata alla fine traumatica dei Beatles. Ora a rendere giustizia alla vedova di John Lennon, arriva "Ocean Child: songs of Yoko Ono", il disco-tributo curato da Ben Gibbard, frontman dei Death Cab for Cutie. Al suo interno quattordici interpretazioni delle sue canzoni eseguite da artisti del calibro di David Byrne, Yo La Tengo, Deerhoof, Flaming Lips, Sharon Van Etten e molti altri. 

"Il messaggio di Yoko è sempre stato che la pace è possibile - ha spiegato Gibbard.- Abbiamo realizzato questo album per amore verso il suo lavoro.

E per frustrazione: quella causata dall'ignoranza dei troppi che non ne hanno compreso la grandezza. Ono ha spaziato dall'avanguardia al pop: spesso perfino in uno stesso album. Eppure la sua cultura musicale è stata criminalmente ignorata. È anche una paroliera incredibile: intensa, raffinata, profonda. Autrice di melodie memorabili. Con questo album speriamo di renderle giustizia". Parte del ricavato delle vendite, in omaggio al suo impegno civile, sarà devoluto a WhyHunger, un'organizzazione senza scopo di lucro che lei sostiene da decenni. 

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A sfatare un po' di maldicenze sull'artista giapponese, accusata fin dagli anni 60 dalla stampa britannica di essere stata "la causa dello scioglimento dei Fab Four", aveva già provveduto Peter Jackson (il regista da Oscar de "Il Signore degli Anelli") autore della recente docu-serie Get back, in cui, attraverso filmati inediti e d'archivio, venivano ricostruite le tre settimane trascorse dal quartetto di Liverpool in studio di registrazione durante l'incisione di quel "Let it be" che culminò col celebre concerto sul tetto della Apple (la sede dell'etichetta discografica della band inglese). Il documentario svelava tutte le tensioni interne alla band, e pur mostrando spesso Yoko in studio, ne rivelava l'approccio del tutto privo di aggressività verso i membri del gruppo.

Del resto lei stessa ha giocato a lungo sui luoghi comuni che la riguardavano, arrivando a definirsi ironicamente "The Witch", la strega, in uno dei suoi recenti album. Una carriera controversa, la sua, alla costante ricerca di un equilibrio forse impossibile tra sperimentalismi avanguardistici, influenze estremo-orientali, divagazioni pop, coniugando elettronica introspettiva a strumentazioni più tradizionalmente rock e infischiandosene delle esigenze di mercato. Così facendo, l'artista nipponica è divenuta una icona per tutte le avanguardie non soltanto musicali ma artistiche in genere, un personaggio in fase di rivalutazione che per troppo tempo non ha ricevuto la giusta considerazione.

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