Irama: «Porto Guccini a Sanremo»

Irama 2021
Irama 2021
di Federico Vacalebre
Domenica 21 Febbraio 2021, 15:49 - Ultimo agg. 16:06
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Francesco Guccini ha 80 anni, nove in più di quel Festival della canzone italiana dove si vanta di non essere mai andato, nemmeno come superospite, nemmeno come convitato di pietra. Nel 1967, quando aveva appena iniziato a scrivere per l'Equipe 84, aveva firmato, di malavoglia, e con Daniele Pace e Mario Panzieri, «Una storia d'amore», affidata a Gigliola Cinquetti e Caterina Caselli, ma non superò le selezioni per Sanremo. Al Sanremo 2019, è vero, Baglioni e Ligabue duettarono la sua «Dio è morto», ma... quest'anno, con «Cyrano», si ritroverà, indirettamente in gara, riletto da Irama (con ospiti) nella serata dei duetti e delle cover, giovedì 4 marzo.
 

Allora, Filippo Maria Fanti, alias Irama: canterai «Cyrano».
«Guccini me lo porto dietro, con De André mi ha formato. E quel brano...».
Finora il Maestrone era di casa all'Ariston, ma per il Premio Tenco.
«Io al Tenco non ci sono mai stato, chissà, un giorno, ma mi piacciono le barriere che cadono».
Intanto sei al tuo terzo Sanremo.
«Ho esordito nel 2016 tra le Nuove Proposte, nel 2019 mi hanno promosso big, arrivai settimo con La ragazza con il cuore di latta, ed ora rieccomi».
Canti «La genesi del tuo cololore», pop obliquo che tiene dentro di tutto: indie, rap, melodia, falsetto, frasi ad effetto («Colora l'anima con una lacrima»), sintonia con il gusto giovanile del momento.
«Mi piace della musica le mille possibilità che ti offre. Sono stato descrittivo ma anche evocativo, hip hop ma anche melodico, cantautorale ma anche elettronico».
Su quel fronte stavolta ti dà una mano Dardust, che se contiamo anche i brani che firma con il vero nome di Dario Faini, che usa per le proposte meno digitali, è autore di cinque dei brani in lizza.
«Vuol dire che ha il tocco giusto, o forse i tocchi giusti, che sa interpretare i tempi che attraversa».
E tu? Che tempo attraversa la tua canzone?
«È ispirata da un video in cui un uomo abbracciava la sua ragazza che si rasava i capelli per un tumore. E poi, per solidarietà, si rasava a zero anche lui. Le immagini mi hanno scosso a tal punto da voler raccontare l'emozione in un brano, ma le emozioni non si descrivono, così ne è venuto fuori un pezzo meno diretto del solito, più etereo, spirituale».
Ti abbiamo visto duettare in tv con Massimo Ranieri.
«È stato un onore, anzi doppio: non solo ho cantato con lui, ma anche recitato con lui un monologo. Noi ragazzi dovremmo imparare dalla sua generazione la completezza del fare spettacolo. Non basta cantare o suonare: lui recita, balla, fa il regista...».
Vorresti imitarlo?
«Mi piacerebbe, mi attrae soprattutto il mondo del cinema, come attore, ma anche come sceneggiatore».
A proposito, dove vuoi arrivare?
«All'estero, mi piacerebbe rappresentare l'Italia nel mondo, la nuova generazione ha ripreso a varcare i confini».
Quindi, nel caso - non poi così improbabile per uno che ha venduto tantissimo e vinto «Amici» nel 2016 e nell'edizione benefica speciale del 2020 - di vittoria non ti dispiacerebbe partecipare all'«Eurovision song contest»?
«Ne sarei orgoglioso».
Questo Sanremo pandemico e senza pubblico in sala è anche un Festival di giovani al debutto tra i campioni.
«Già, e molti di loro hanno la mia età.

Li stimo e non ho consigli da dare a nessuno. Ma, tutti insieme, saremo una bella fotografia del nuovo suono italiano». 

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